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Dipendente e professionista

S

Sergio

Ospite
Ho sentito un paio di commercialisti ma il mio, sembra un problema non risolto dal fisco. Sono stato assunto da una ditta come impiegato ma VOGLIO mantenere la partita IVA e la mia SUDATA iscrizione all'albo degli architetti per fare EVENTUALMENTE qualche perizia per il tribunale (mi danno qulche incarco annuale due, tre forse solo uno!!)Possibile che non ci sia un modo per farlo senza che incorra in accertamenti?Questo perchè il mio reddito professionale sarà solo di 2000 o 3000 euro? Ovviamente facendo il dipendente a tempo pieno solo poche ore posso dedicare all'attività (quando mi capita!) ma non volgio rinunciare alla PArtita IVA. Nel 2006 ho fatto solo due fatture ora mi hanno chiamato a giurare a febbraio... però non si sa mai se mi capita un bell'incarico non ci voglio rinunciare !!!Mi aiutate?
 
Qual'è stato il fatturato imponibile nel 2006? Se stai sotto i 7.000 Euro potresti rientrare nel nuovo regime di franchigia IVA.
 
Scusa sergio ma non avevamo già parlato?
Sempre che il seguente post sia il tuo:

"Urgente chiarimento cessazione P.IVA
Autore: Sergio (87.8.198.---)
Data: 27-Dic-2006 11:48

Vi chiedo cortesemente un consiglio. Ho partita IVA come architetto libero professionista tenuta per fare solo due fatture nel 2006 in quanto sono stato assunto a tempo determinato da una ditta (non come architetto ma come impiegato).Ora mi hanno confermato a tempo indeterminato e so già che farò solo due al massimo tre fatture nel 2007 come prestazione per consulente del Tribunale. Posso chiudere la partita IVA e in tal caso come si fanno le fatture? Immagino che se faccio tutto entro l'anno è meglio. Grazie per le risposte che spero arrivino per fare le cose in tempo. Sergio"

Se il post non è il tuo allora ti consiglio si leggerlo. ;-)
Ciao
 
Si, ne abbiamo parlato ma non mi sembra che si sia concluso niente.
1) Il regime in franchigia IVA non lo posso fare retroattivo, se leggete viene attribuita una nuova partita IVA ed è una norma che parte dal 1 gennaio;Ho chiesto già spiegazioni in proposito all'agenzia delle entrate e mi hanno detto che la norma prevede chiarimenti, in sostanza mi hanno detto ASPETTA!!!
2) c'è chi ha consigliato le prestazioni occasionali, ma non si possono fare in quanto iscritto all'albo;
3) c'è chi mi ha consigliato di chiudere la partita IVA a far data dall'ultima fattura e di riaprirla ora a marzo in seguito a nuovo incarico. Basta che passino sei mesi dalla chiusura. Soluzione eventualmente d afare ua volta ma non più;
4) Quella che adotterò e che mi sembra più opportuna compliare un GERICO con poche ore lavorative e poche settimane e non detrarre nessuna spesa e sperare di essere congrui con un fatturato di circa 4.500,00 euro.

[%sig%]
 
Leggiti meglio la norma per il regime di franchigia, perchè per chi è già in attività e non ha superato i 7000 euro nel 2006 entra automaticamente nel regime a meno che non faccia un'opzione per rientrare nel regime ordinario. Il nuovo numero di Partita IVA viene attribuito dall'ufficio dopo la prima comunicazione dei dati che verrà prevista da un regolamento che è in corso di attuazione.
 
Mi chiedo perchè il commercialista dal quale sono andato per una consulenza non me ne ha parlato !! L'Ho pagato inutilmente, è proprio vero chi fa da se fa per tre, mi leggerò la norma da solo e bene e mi arrangerò, come ho fatto fin'ora.
Naturalmente anche con il vostro aiuto. A proposito, per ora quindi non faccio niente!
 
leggiti anche questo:
Le circostanze per essere giustificato uno scostamento

"Data la valenza presuntiva dei conteggi effettuati mediante Gerico, è possibile che i ricavi o i compensi effettivi siano inferiori a quelli determinati dal software. In tale ipotesi il contribuente potrà dichiarare il reddito effettivamente prodotto, anziché quello determinato sulla base dei ricavi o dei compensi conteggiati da Gerico. In tal caso egli dovrà, tuttavia, giustificare in seguito quali sono i motivi per cui abbia ritenuto di adeguarsi a un livello di ricavi o di compensi inferiore a quello di riferimento. Per venire incontro a questa esigenza di difesa del contribuente nella fase del contraddittorio, l’Agenzia delle Entrate ha individuato una serie di particolari circostanze che possono giustificare una riduzione dei ricavi conseguiti dal contribuente. Tali circostanze non si prestano a un’applicazione automatica (e in questo si differenziano dai cosiddetti correttivi contabili di Gerico), ma richiedono che la loro capacità di incidere sull’andamento effettivo dei ricavi sia verificata dall’ufficio in contraddittorio con il contribuente, secondo una graduazione riferita al caso concreto. Pertanto, il fatto che tali circostanze vengano comunemente denominate "attenuanti" non sta ovviamente a significare che è automatico il riconoscimento di una giustificazione per l'eventuale scostamento del ricavo dichiarato, essendo comunque necessaria una specifica valutazione da caso a caso. In particolare, la circolare n. 110/E del 21 maggio 1999, e le circolari 121/E dell'8 giugno 2000, 54/E del 13 giugno 2001, 58/E del 27 giugno 2002 e 39/E del 17 luglio 2003 hanno segnalato le osservazioni più rilevanti formulate dalla Commissione di esperti le quali potranno essere oggetto di particolare approfondimento e specifica valutazione in sede di accertamento nei confronti dei contribuenti che hanno dichiarato ricavi inferiori a quelli determinati sulla base degli studi di settore.

A parte il caso delle particolari circostanze “riconosciute” in via generale dall’Agenzia delle Entrate si potrà tenere conto, al momento di decidere sull’adeguamento spontaneo in dichiarazione (e successivamente nella fase del contraddittorio pre-accertamento) di ulteriori circostanze, anche a carattere individuale o personale.

Questi casi non possono essere previsti da una circolare, ma se essi sono in concreto capaci di condizionare l’andamento dei ricavi o dei compensi conseguiti, non potranno essere ignorati dagli uffici finanziari nella fase del contraddittorio. Si consiglia perciò di conservare la relativa documentazione, con cui sarà in seguito possibile comprovarne la portata effettiva."

[%sig%]
 
Ma se prevedi di fatturare al max 4.500 Euro e di fare 2-3 perizie l'anno, chiudi partita IVA e fai compensi occasionali!

Ciao
 
Non posso farli mi sono già informato all'Ordine, all'Agenzia e da un commercialista: NON ESISTE L'OCCASIONALITA' PER GLI ISCRITTI AGLI ALBI PROFESSIONALI. Mi sembrava già detto!!
 
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