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detraibilità costi vestiti

si corre ai ripari certo.. se si può fare...

chiaro che si parla di caso di dolo volontario, chiaro che bisogna distinguere.. quello è uno studio basato sulla norma, così anche come commentato da autorevoli scrittori sulla stampa specializzata, e cosi come si appigliano le assicurazioni in ogni caso... se appicchi l'incendio dolosamente, l'assicurazione mica ti paga...

c'è dolo..
c'è la colpa lieve e colpa grave...
c'è l'obiettiva incertezza della norma...

il caso della benzina era volutamente esagerato..
un conto è sbagliare perchè nn si capisce bene la norma (ma andrà verificato se hai sbagliato per negligenza, o perchè è obiettivamente incomprensibile)

un conto è sbagliare apposta.

vedi l'art 5 dlgs 472/1997 e successivi

chiaro che se l'errore comporta sanzione piccola, magari la metti di tasca tua, ma se l'errore è grosso e l'assicurazione nn paga..
 
la norma nn è troppo teorica.. la norma è chiara nell'addossarti responsabilità quando le hai...
 
ah, dimenticavo... io tra l'altro.. ho anche clienti che detta dichiarazione nn la firmerebbero mai manco sotto tortura...
 
Salve a tutti,

Sostanzialmente io sono d'accordo con Alberto quando dice che una dichiarazione liberatoria del cliente non tutela il commercialista.
Anzi....oserei dire che, l'esistenza di una simile dichiarazione rende ancora più chiara la posizione consenziente del commercialista verso l'iilecito: dunque bisogna rifiutarsi e basta.
Penso che a riguardo del problema dei vestiti in realtà una soluzione esiste, perchè documentandomi ho visto che parecchie aziende integrano l'usura dei vestiti nella retribuzione dei propri agenti come indennità oppure come benefit sui materiali di consumo.
Addirittura esistono negozi specializzati nella vendita di abiti da lavoro, dove è possibile acquistare anche dei vestiti firmati sotto la causale "divisa da lavoro" o "abiti la lavoro": questo rende più semplice il discorso.
Quello che penso sia inaccettabile è sempre questa interpretabilità del fisco quando si acquistano beni ad uso professionale.
NOTARE che mentre vi sto scrivendo, ho sul mio tavolo, la pratica di un mio cliente "idraulico" che posside una maxi jeep HUMMER immatricolata come autocarro!!!
 
se posso aggiungere,
la questione della detraibilità dei costi dei vestiti non andrebbe nemmeno affrontata nel caso proposto. A volte basta il buon senso per comprendere come qualsiasi possibilità di detrazione è ampiamente ingiustificata. Difatti, una eventuale interpretazione favorevole determinerebbe uno sfociare di mille abusi .. esempio?
1)detrazione del dopobarba,
2)delle spese per il barbiere prima della visita ad un cliente
3)l'orologio rolex (che dà maggiore prestigio)
4) la penna montblanc....
ecc.
Ricordarsi sempre! la norma va applicata al caso concreto e non per pura astrazione lessicale.
 
Ma che consenziente!!!
Forse non riesco a essere chiaro o si finge di non capire allora lo spiego di nuovo: la dichiarazione (dove dichiaro la mia contrarietà ) serve principalmente (se non esclusivamente) nei confronti del cliente che, 4 anni dopo, si potrebbe ritrovare con un accertamento non ricordando assolutamente che anni prima gli avevo sconsigliato vivamente un determinato comportamento.
Quindi la tutela di cui parlavo era principalmente nei confronti del cliente che messo alle strette (e ribadisco anni dopo) è facile a dimenticare situazioni del genere.
Spero di essere stato chiaro.
 
nn è che nn si ricordano.. fan finta di nn ricordarsi..

di stamattina, fresca fresca:


domanda: mi posso detrarre il condizionatore?

risposta: ma dove lo installa?

risposta cliente: a casa

io: se lo installa a casa nn può detrarlo..

cliente: faccio figurare che è per l'ufficio

io: faccia far la fattura specificando sulla stessa che è montato all'indirizzo dell'ufficio...

domanda cliente: lo posso detrarre cosi?

risposta: no, perchè andrebbe fisicamente montato all'indirizzo dell'ufficio.. lei lo monta a casa... i beni strumentali devono trovarsi nei luoghi dichiarati all'agenzia entrate... e devono essere inerenti..

risposta cliente: ah ma io ne faccio mettere uno rotto, cosi se vengono lo vedono...

risposta mia: ok.. io nn vengo certo a vedere dove ce l'ha, la fattura dice che lo mette li e per me va li, sappia solo che in caso di accertamento glielo riprendono a tassazione

risposta cliente: ma nn controlleranno proprio me..

il cliente è cosi.. sei bravo se gli dici che si spesa tutto, anche la carta del prosciutto, nn vai bene se contesti quello che fa, nn vai bene quando gli presenti la parcella che paga ovviamente a sua discrezione, ed è di solito smemorato..

immagino già il futuro prossimo di sta cosa..
 
.....eh si....dice bene Alberto!

...il mio detto detto per aver successo con i propri clienti è sempre questo: ....trovare come fargli spendere meno o recuperare di più tenendo presente che quello che gli dico è sempre vero ma che è anche importante quello che non gli dico.......

Ammetto che non è il massimo della vita ma se si vuole lavorare è cosi!

Saluti, Marco.
 
…io l’unica dichiarazione che faccio firmare ai miei clienti è l’esonero dagli studi di settore…e per cio che riguarda il quesito che ha dato vita a questo forum, ritengo che gli abiti e gli accessori non possono essere considerati in alcun modo deducibili, mancando il nesso della strumentalità tra le spese sostenute e la produzione del reddito.
La spese per l’acquisto di vestiario , abbigliamento ed oggetti di viaggio sono considerate di tipo personale e, pertanto, con riferimento all’attività d’impresa, di arte o professione non è ravvisabile il requisito dell’inerenza. E neanche possono essere considerate spese di rappresentanza (deducibili per 1/3) in quanto sostenute per migliorare l’immagine dell’imprenditore o professionista, perché sono strettamente finalizzate a migliorare l’immagine personale dell’imprenditore e non dell’impresa...
 
dal sito: http://www.studioconsult.it/hagenti.html


"Dai visitatori del nostro sito sono stati posti molti dubbi sulla detraibilità dei vestiti personali.
Dobbiamo precisare che l'attività svolta dall'agente di commercio è un'attività di vendita dei prodotti ricevuti in esclusiva dall'azienda mandante a determinati clienti di una determinata zona. L'agente è considerato un professionista che oltre a vendere i prodotti "vende" anche la propria serietà, precisione, correttezza e trasparenza. Pertanto deve presentarsi, nella trattativa di vendita, ai propri clienti in uno stato ed abbigliamento consono alla situazione.
Alcuni studi di psicologia nella ricerca di mercato fatti in Amercia è stato dimostrato che un'agente presentatosi una prima volta dai probabili clienti con abbigliamento e stile consono all'occasione ha ricevuto su un campione di 10 visite: ben 10 visite concesse di cui 3 vendite effettuate, 4 contatti positivi per vendite future e 3 non interessati al prodotto. La stessa persona presentatosi con abbigliamento non curato e non in stile per le stesse 10 visite ha ottenuto solamente 3 visite concesse senza effettuare nessuna vendita e 7 negazioni senza interpellarlo del prodotto trattato.
Pertanto da questi studi si comprende come la "presenza" di un agente è fondamentale ed importante. Quindi la conclusione è che l'abbigliamento di un certo pregio (non la semplice maglieria) che viene utilizzato per l'incontro dei clienti, nelle riunioni e meeting è detraibile al 100% sia ai fini IRPEF che IVA. Precisiamo che non esistono leggi che ne vietano la detrazione: vedi Art.19 e successivi del DPR.633 o il Testo Unico Imposte Dirette.
Tale costo è equiparato come i costi relativi all'acquisto dei camici per i farmacisti, la tuta del meccanico, i vestiti delle commesse dei grandi magazzini etc. Importante è l'inerenza all'attività svolta. Per la registrazione e detrazione occorre richiedere la regolare fattura. "

secondo me il discorso potrebbe reggere se nn reggesse per tutte le categorie...
il meccanico detrae pacificamente la tuta di lavoro, cosi come il muratore artigiano, cosi come altre categorie... ma questi vestiti son usati nell'attività e solo nell'attività..
il bel vestito del rappresentante o anche il nostro, perchè no, è usato in ufficio, in giro per clienti, ma anche nn per queste cose...
ci fan detrarre le spese per i convegni al 50% e i vestiti al 100%? nn regge... io ci andrei cauto in detta detrazione..

l'unico principio che regola dette spese è l'inerenza...

ciao.....
 
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