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Costi Indeducibili?

shults1

Utente
Lavoro da poco in un agenzia pubblicitaria (un srl in contabilità ordinaria)* e gestisco la contabilità.

Il mio capo alle volte fa la spesa col bancomat aziendale, ritira soldi* o compra cose per se con la carta di credito* aziendale.


Lo studio commercialisti, che ha visione sul banking, poi mi chiede cosa sono quei movimenti perchè il mio capo non tiene le ricevute.


Io gli dico di metterli come costi indeducibili ma vorrei capire se è giusto o se devo imputarli in altro modo.
 Ma in caso di controllo è corretto imputarli come tali?

Ho chiesto più volte al mio capo di tenere le ricevute* ma purtroppo se le dimentica e le butta.


idem l' altro socio col* ristorante quando porta fuori i clienti.
 

Rocco

Utente
Innanzitutto devi dire al tuo capo di evitare l'utilizzo del bancomat aziendale per fini personali. Deve effettuare solo operazioni inerenti l'attività.
Va bene imputare dette spese come indeducibili dal reddito di impresa poiché trattasi di spese non inerenti; a tal fine ti consiglio, però, visto che non sei in possesso della pezza giustificativa relativa a tali costi, di conservare documentazione inerente l'addebito dell'importo e dove è stata effettuata la spesa. Ai fini fiscali ovviamente tali costi andranno ripresi nel mod. UNICO poiché indeducibili.
Per quanto riguarda l'altro socio, i pranzi di lavoro con i clienti sono deducibili nella misura del 75%, a condizione però che ti porti la fattura intestata alla società. In mancanza sei costretto a trattare anche questi costi come indeducibili, a mio avviso.
Ciao.
 

shults1

Utente
Grazie Rocco, il problema è proprio che non mi portano le ricevuto, mi dicono che tanto non gli importa di scaricare dalle tasse ma che se devono lavorare 18 ore al giorno non vogliono stare a guardare se usano il bancomat o la carta per fare piccole spese o per pagare la cena al cliente.
Per me fa lo stesso solo che poi lo studio commercialisti mi chiede riscontro e faccio un po' fatica.
Quando mi dici che devo conservare documentazione inerente l'addebito dell'importo e dove è stata effettuata la spesa intend che devo farmi tipo un excel dove segno queste spese?
Grazie!!
 

Rocco

Utente
Grazie Rocco, il problema è proprio che non mi portano le ricevuto, mi dicono che tanto non gli importa di scaricare dalle tasse ma che se devono lavorare 18 ore al giorno non vogliono stare a guardare se usano il bancomat o la carta per fare piccole spese o per pagare la cena al cliente.
Per me fa lo stesso solo che poi lo studio commercialisti mi chiede riscontro e faccio un po' fatica.
Il problema lo creano a te (ovvero al commercialista) perché non si riesce poi ad effettuare la quadratura contabile della banca. In pratica, nel momento in cui devi riscontrare in contabilità i movimenti presenti sull'estratto conto, quelli relativi agli addebiti bancomat per le spese (personali) da te citate non li trovi e hai difficoltà ad effettuare la quadratura. Non essendoci i documenti giustificativi della spesa, il commercialista è costretto a chiedere informazioni su quegli addebiti.

Quando mi dici che devo conservare documentazione inerente l'addebito dell'importo e dove è stata effettuata la spesa intend che devo farmi tipo un excel dove segno queste spese?
Intendo che devi conservarti la documentazione dove risulta l'addebito (ad es. estratto conto) e soprattutto dove risulta effettuata la spesa (ad es. supermercato) per avere riscontro un domani del perché il costo non è stato dedotto.

Ciao.
 

rodolfo69

Utente
L'utilizzo delle carte aziendali per gli acquisti personali è purtroppo una prassi abbastanza comune degli imprenditori e crea notevoli problemi in fase di registrazione delle spese.
La prassi di registrare tali prelevamenti come "costi indeducibili" è sostanzialmente corretta dal punto di vista fiscale visto che si tratta di spese non inerenti l'attività.
Però in una srl si creano anche problemi civilistici perché quei prelevamenti non giustificati da parte dell'amministratore rappresentano distrazione di somme di pertinenza dell'azienda.
Inoltre quei prelevamenti potrebbero anche essere qualificati dall'Agenzia delle entrate come dei benefit in capo all'amministratore sui quali potrebbe essere richiesto il pagamento di tasse a chi li effettua.
Quindi direi che non c'è altra soluzione che considerare tali prelievi come costi indeducibili, conservando per quanto possibile la relativa documentazione.
Se si tratta di cene con clienti allora sono qualificabili come spese di rappresentanza, sempre se si ha la relativa fattura.
Concordo con l'esigenza di sensibilizzare gli amministratori a non abusare di questa pratica.

Studio Pontecorvi
 
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rodolfo69

Utente
E' prassi abbastanza comune purtroppo quella di utilizzare la carta di credito aziendale per l'effettuazione di spese personali da parte dell'amministratore.
In linea di principio questo comportamento andrebbe evitato soprattutto in una srl, laddove potrebbe verificarsi un'ipotesi di distrazione da parte dell'amministratore di somme di pertinenza della società per fini estranei alla stessa. In caso di fallimento questa prassi potrebbe anche integrare un'ipotesi di bancarotta a suo carico. Insomma l'amministratore anche se è socio non può prelevare somme a suo piacimento dalla società al di fuori delle distribuzioni di utili decise in sede di approvazione del bilancio annuale.
Dal punto di vista fiscale è ovvio che se i prelievi non sono giustificati da documenti di spesa intestati alla società o comunque inerenti l'attività aziendale, non possono che essere qualificati come "costi indeducibili".
L'alternativa potrebbe essere quella di attribuirgli uno stipendio e poi considerare questi prelievi personali come acconti sulla retribuzione.

Studio Pontecorvi
 
Ultima modifica di un moderatore:
scusate costi indeducibili o prelievo amministratore? Perchè nel qual caso oltre a non essere deducibile per l'azienda dovrebbe esserci il pagamento delle tasse da parte dell'amministrazione nel modello unico
 
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