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Coronavirus e detrazione interessi passivi mutuo

sorguido

Utente
Buongiorno a tutti.
Qualcuno di voi, gentilmente, ha notizie in merito ad eventuali proroghe anche per il tema in oggetto?
Mi spiego meglio.
Per poter portare in detrazione gli interessi passivi derivanti da mutuo su prima casa, è necessario spostarvi la residenza entro 12 mesi.
Cosa che attualmente non è possibile per effetto del noto decreto che limita la possibilità di spostamento di ognuno di noi.
Ho cercato in lungo e in largo ma sullo specifico tema (detrazioni interessi mutuo) legato all'impossibilità di poter spostare di fatto la propria residenza, non ho trovato alcunché.

Ringrazio anticipatamente se qualcuno più navigato di me ha notizie in merito.
Grazie mille e una buonissima Pasqua a Voi tutti!
Guido
 
credo che in tal caso vi sia una impossibilità non dovuta ad una volontarietà e quindi vi siano gli estremi per poter dedurre gli interessi passivi
io mi sentirei in tal caso di affrontare un eventuale contenzioso
ciao
 

sorguido

Utente
Grazie mille Giuseppe.
Il mio pensiero è in linea col tuo, anche se francamente vorrei evitare l'alea di un contenzioso con quei simpaticoni.

Trovo incredibile che questo particolare dettaglio, circa le agevolazioni prima casa / mutuo connesse al Coronavirus, non sia stato minimamente preso in considerazione ad oggi.

Spero facciano chiarezza, anche a mezzo circolare, perché c'è un vuoto informativo a riguardo che coinvolge più di un contribuente.

Ancora grazie!
 

Rocco

Utente
Lei non deve preoccuparsi.
Ai sensi dell'art.15 del TUIR per abitazione principale si intende quella nella quale il contribuente o i suoi familiari dimorano abitualmente. L'immobile dev'essere adibito ad abitazione principale entro un anno dall'acquisto, acquisto che dev'essere effettuato nell'anno precedente o successivo alla data di stipula del contratto di mutuo.
Con riferimento al requisito della dimora abituale, la Circolare Ade n. 13/2019 precisa che, a tal fine, "rilevano le risultanze dei registri anagrifici o l'autocertificazione effettuata ai sensi dell'art. 47 D.P.R. 445/2000, con la quale il contribuente può attestare che dimora abitualmente in un luogo diverso da quello indicato nei regsitri anagrafici".
Pertanto, Lei se deve detrarre interessi passivi relativi ad un periodo d'imposta per il quale risulta non ancora residente nell'immobile, può autocertificare che la sua dimora abituale è in tale immobile, dunque in luogo diverso da quello dei registri anagrafici. Tale documento dovrà conservarlo unitamente alla documentazione relativa alla compilazione della dichiarazione dei redditi, e che dovrà produrre in caso di eventuale contestazione da parte dell'ufficio.
Aggiungo infine che l'art. 24 del DL 23/2020 (cd. Decreto Liquidità) è intervenuto invece in materia di agevolazioni prima casa in fase di acquisto, prevedendo che il termine di 18 mesi per stabilire la residenza nel comune di ubicazione dell'immobile da agevolare è sospeso dal 23/02 al 31/12/2020. Stessa sospensione è prevista in relazione al credito d'imposta per il riacquisto della prima casa.
Saluti.
 

sorguido

Utente
@Rocco mi perdoni solo un'altra domanda.
La data di cambio residenza da indicare nel modello 730 rimane comunque quella che risulterà all'anagrafe dopo aver compiuto l'iter del cambio residenza in Comune?

Oppure la data da indicare nel 730 dovrà essere in accordo a quanto indicato nell'autocertificazione a prescindere da quanto risulterà dai registri anagrafici?

Ancora grazie! E buona giornata a tutti.
 

Rocco

Utente
Il cambio di residenza ha effetto dal momento in cui viene presentata la domanda al Comune.
Ciò significa che se ad es. Lei effettivamente dimorava nell'immobile già nel 2019 ma vi sposta la residenza nel 2020, per detrarre gli interessi pagati nel 2019, in assenza di residenza iscritta nei registri anagrafici del Comune, dovrà predisporre l'autocertificazione, come da me indicato nella discussione.
Saluti.
 

KRISTELLA

Utente
Lei non deve preoccuparsi.
Ai sensi dell'art.15 del TUIR per abitazione principale si intende quella nella quale il contribuente o i suoi familiari dimorano abitualmente. L'immobile dev'essere adibito ad abitazione principale entro un anno dall'acquisto, acquisto che dev'essere effettuato nell'anno precedente o successivo alla data di stipula del contratto di mutuo.
Con riferimento al requisito della dimora abituale, la Circolare Ade n. 13/2019 precisa che, a tal fine, "rilevano le risultanze dei registri anagrifici o l'autocertificazione effettuata ai sensi dell'art. 47 D.P.R. 445/2000, con la quale il contribuente può attestare che dimora abitualmente in un luogo diverso da quello indicato nei regsitri anagrafici".
Pertanto, Lei se deve detrarre interessi passivi relativi ad un periodo d'imposta per il quale risulta non ancora residente nell'immobile, può autocertificare che la sua dimora abituale è in tale immobile, dunque in luogo diverso da quello dei registri anagrafici. Tale documento dovrà conservarlo unitamente alla documentazione relativa alla compilazione della dichiarazione dei redditi, e che dovrà produrre in caso di eventuale contestazione da parte dell'ufficio.
Aggiungo infine che l'art. 24 del DL 23/2020 (cd. Decreto Liquidità) è intervenuto invece in materia di agevolazioni prima casa in fase di acquisto, prevedendo che il termine di 18 mesi per stabilire la residenza nel comune di ubicazione dell'immobile da agevolare è sospeso dal 23/02 al 31/12/2020. Stessa sospensione è prevista in relazione al credito d'imposta per il riacquisto della prima casa.
Saluti.
Mi trovo nella stessa situazione di non riuscire a trasferire la residenza entro 1 anno.. e purtroppo non posso autodichiarare di dimorare presso l'abitazione perchè a causa del coronavirus, il trasloco è stato interrotto e non ho potuto completare gli adempimenti necessari per abitarci (allaccio gas ad esempio); mi trovo quindi bloccata in altra regione e non so come fare.
sono certa che si tratti di un impedimento dovuto a causa di forza maggiore e a me non imputabile.... ma come faccio ad evitare la contestazione e un possibile contenzioso? Qualcuno ha qualche idea?
 

Rocco

Utente
Mi trovo nella stessa situazione di non riuscire a trasferire la residenza entro 1 anno.. e purtroppo non posso autodichiarare di dimorare presso l'abitazione perchè a causa del coronavirus, il trasloco è stato interrotto e non ho potuto completare gli adempimenti necessari per abitarci (allaccio gas ad esempio); mi trovo quindi bloccata in altra regione e non so come fare.
sono certa che si tratti di un impedimento dovuto a causa di forza maggiore e a me non imputabile.... ma come faccio ad evitare la contestazione e un possibile contenzioso? Qualcuno ha qualche idea?
Purtroppo nel suo caso difficilmente potrà evitare la contestazione.
Circa la causa di forza maggiore, questa concerne l'ambito sanzionatorio. Al riguardo l'art. 6 del Dlgs 472/97 riguardante le cause di non punibilità, al c. 5 prevede che non è punibile chi ha commesso il fatto per forza maggiore. Recentemente l'Agenzia delle Entrate, nella circolare n. 8/E/2020, ha affermato che l'esistenza della causa di forza maggiore dovuta al coronavirus, sarà valutata caso per caso dagli uffici.
Con riferimento al caso specifico, pertanto, ritengo che in caso di contestazione la maggiore imposta sarà da pagare perché, in assenza di dimora, l'immobile non può considerarsi adibito ad abitazione principale. Circa la disapplicazione della sanzione per il fatto di non aver potuto dimorare causa coronavirus, a mio avviso ci sono i presupposti per la disapplicazione, che però dovrà avvenire in autotutela da parte del competente ufficio dell'Agenzia delle Entrate. Se ciò non dovesse avvenire, dovrai intraprendere un contenzioso perché in questo caso dovrai chiederla al giudice tributario la disapplicazione.
Saluti.
 
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