Buongiorno a tutti.
Vi scrivo perché avrei bisogno di un paio di delucidazioni in merito al contratto di somministrazione.
Lavoro in somministrazione per un'ApL in qualità di docente. Ogni mese vengo riassunta tramite ApL sempre dalla stessa azienda e questa collaborazione va avanti ormai da un anno.
Questo mese è capitato che, a causa di una crisi aziendale interna, la durata del mio contratto di lavoro sia stata ridotta. Improvvisamente, l'azienda mi ha comunicato che non avrei più lavorato fino alla data di fine contratto ma che il rapporto di lavoro sarebbe stato interrotto più di dieci giorni prima. Invece di procedere con il licenziamento, l'azienda mi ha inviato un'email per invitarmi a delle dimissioni "volontarie", cosa che non mi era mai stata comunicata.
Io ho deciso di non firmare le dimissioni perché non mi sembra per niente corretto. La fine del rapporto di lavoro non è dipesa da me ma da inadempienze aziendali che mi hanno anche arrecato un danno economico e professionale, visto che non ho potuto concludere degnamente il mio lavoro e che non verrò pagata per le rimanenti settimane di lavoro. Non trovo giusto che non si sia proceduto con il licenziamento come previsto dalla legge. In più so che nel caso di contratti a tempo determinato in somministrazione si rischia anche una penale in caso di risoluzione anticipata.
Vi chiedevo se questa situazione fosse regolare e in che modo, secondo voi, potrei procedere per tutelare il mio lavoro. In più mi chiedevo se in questo caso potrei procedere con la richiesta della naspi. Grazie.
Vi scrivo perché avrei bisogno di un paio di delucidazioni in merito al contratto di somministrazione.
Lavoro in somministrazione per un'ApL in qualità di docente. Ogni mese vengo riassunta tramite ApL sempre dalla stessa azienda e questa collaborazione va avanti ormai da un anno.
Questo mese è capitato che, a causa di una crisi aziendale interna, la durata del mio contratto di lavoro sia stata ridotta. Improvvisamente, l'azienda mi ha comunicato che non avrei più lavorato fino alla data di fine contratto ma che il rapporto di lavoro sarebbe stato interrotto più di dieci giorni prima. Invece di procedere con il licenziamento, l'azienda mi ha inviato un'email per invitarmi a delle dimissioni "volontarie", cosa che non mi era mai stata comunicata.
Io ho deciso di non firmare le dimissioni perché non mi sembra per niente corretto. La fine del rapporto di lavoro non è dipesa da me ma da inadempienze aziendali che mi hanno anche arrecato un danno economico e professionale, visto che non ho potuto concludere degnamente il mio lavoro e che non verrò pagata per le rimanenti settimane di lavoro. Non trovo giusto che non si sia proceduto con il licenziamento come previsto dalla legge. In più so che nel caso di contratti a tempo determinato in somministrazione si rischia anche una penale in caso di risoluzione anticipata.
Vi chiedevo se questa situazione fosse regolare e in che modo, secondo voi, potrei procedere per tutelare il mio lavoro. In più mi chiedevo se in questo caso potrei procedere con la richiesta della naspi. Grazie.