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comportamento aziendale su ex-dipendenti

alexgasy

Utente
posto qui questo argomento perché non so dove altro: è più uno sfogo per raccogliere opinioni, cerco di essere breve:
- Un'azienda occupa dipendenti a tempo determinato tramite agenzia interinale per 2 anni, 30 ore/settimana, al termine dei quali, dopo 6 rinnovi, li mette alla porta per diminuite esigenze lavorative.
-I contratti si succedono senza pause interstiziali. I contratti sono a livello inferiore rispetto ai colleghi a tempo indeterminato che svolgono le medesime mansioni.
-Alcuni dipendenti presentano causa per ottenere gli arretrati sulla differenza di importo dei livelli contrattuali (adeguamento quantificabile minimo in 1500 euro sulle 26 mensilità) e per un'eventuale reintegrazione lavorativa. La causa è in corso.
-Altri aspettano di vedere se l'azienda riesce, come promesso, a reintegrarli: questi ultimi, due mesi dopo l'interruzione del rapporto di lavoro, ricevono dall'azienda la promessa di una 'transazione' volta a concedere una somma di risarcimento della differenza di livello, riconoscendo l'errore.
-Infine a questi ultimi, in luogo della transazione (1500 euro al calcolo) viene proposta la seguente soluzione: transazione simbolica di 100-150 euro (sic!) + contratto di lavoro per 3 mesi a 20 ore/settimana), in cambio di firma a nulla più pretendere dall'azienda.
-Questi ultimi sono ovviamente tutti indignati, consci di essere davanti ad un ricatto morale dovuto al fatto che quasi tutti sono in disoccupazione.
Secondo voi siamo in un mondo civile? Ne dobbiamo ricavare che è stato ingenuo chi non ha fatto causa? E ancora possibile, come tempistica, presentare qualche vertenza per ottenere la differenza di livello? Grazie a tutti...
 
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