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se nn ricordo male, a livello di rapporto subordinato i sindacati hanno minato e posto veti...negli anni passati sui contratti di cogestione, mentre nel tuo caso mi verrebbe in mente un contratto di associazione in partecipazione, che però nn è consentito tra familiari.Il titolare di un'agenzia di viaggi sooto forma di ditta individuale vorrebbe farsi aiuitare dalla sorella per qualche ora alla mattina. Può fare un contratto di cogestione? Come funziona?
Grazie
Si potrebbero costituire:Il titolare di un'agenzia di viaggi sooto forma di ditta individuale vorrebbe farsi aiuitare dalla sorella per qualche ora alla mattina. Può fare un contratto di cogestione? Come funziona?
Grazie
infatti i sindacati (quando erano tali) contrastarono la cogestione, nn il rapporto di lavoro subordinato in quanto tale, per cui nessuna norma può sfuggire circa la mera instaurazione di rapporto di lavoro subordinato.Nella mia, pur se breve, attività professionale io non ho mai saputo che i sindacati minato e pongono, o avrebbero minato e posto, dei veti a livello di rapporto subordinato. E dire che io avrò instaurato, non esagero, almeno un migliaio di rapporti di lavoro subordinato tra fratelli, tra padri e figli.
Mi sorge, allora, il dubbio che io abbia potuto omettere qualche adempimento nei confronti dei sindacati. Che non mi sia sfuggita qualche norma sulla instaurazione del rapporto di lavoro subordinato? Io, a dire il vero, non li ho mai interessati nella costituzione di nessun rapporto di lavoro.
Mi sfugge anche la norma che vieta la costituzione di un contratto di associazione in partecipazione tra familiari.
Delmonte dice il contrario di tutto. C’è qualche altro che potrebbe approfondire e documentare quanto asserito nel merito? Grazie a tutti.
se leggi la mia prima risposta in qualità di "uomo" troverai concordia e competenza con l'estratto tratto dalle tue "elucubrazioni" avendo consigliato entrambe il medesimo iter; se leggi in veste di "Professionista" l'essenza non cambia, potrai solo tentare di annotare la mancanza di "fonti normative" e "giurisprundenza" del caso.Partecipare alle discussioni professionali significherebbe fare acquisire la consapevolezza che talune “elucubrazioni” niente hanno a che spartire con la soluzione delle questioni fiscali poste all'attenzione del forum e chi partecipasse non acquisirebbe alcun credito formativo... dimostrerebbe, semmai, a sé stesso di possedere quei requisiti necessari per poterlo fare... che non sono, poi, tanti!
N.B. Le tue provocazioni si possono ritorcere solo nei confronti tuoi e dei tuoi
“colleghi”...
T.