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Coerede non vuole pagare ma solo vendere per incassare

Io e mia sorella siamo coeredi dopo la morte di nostra mamma.
Io ho sempre vissuto nella ns casa familiare.
Cinque anni fa è morto mio papà. Io e mia mamma ne siamo diventate coeredi al 50% di:
liquidità
casa familiare (unica di proprietà e abitativa)
Mia sorella voleva solo incassare la sua parte di liquidità, ereditare la sua quota casa senza però pagare i debiti.
Lei era sposata con una figlia e ovvio viveva altrove. Nel frattempo ha divorziato e si è trasferita lontano con la figlia.

Per non pagare i debiti, ha rinunciato all'eredità paterna. Tranne quattro polizze, fuor di asse successorio, divise tra noi tre e da lei incassate per il suo terzo.

Ora è mancata la nostra mamma, premettendo che allora dopo una sola settimana dal funerale di nostro papà mia sorella (e sua famiglia) ci hanno voltato le spalle.
Neanche sei mesi dopo, mia mamma (già parkinsoniana) ha avuto una brutta caduta con ricovero, poi riabilitazione di circa tre mesi, perdendo la sua autosufficienza.
Mia sorella ha fatto qualche visita in ospedale nelle primissime settimane, poi siamo state abbandonate in tutto. Io sono diventata caregiver per oltre quattro anni con badante non convivente (regolarmente assunta, 16/17.000euro circa all'anno costi totali).

Ho dovuto chiedere aiuto economico a mia sorella a titolo di mantenimento, specie perché i risparmi (equivalenti a tutta la disponibilità finanziaria sul conto corrente alla morte di mio papà) appena avvenuta la sua morte si sono dimezzati, perché le sfortune avvengono spesso insieme. Motivi: spese extra fognatura da regolarizzare; spese funerale e posto comunale; liquidazione polizze sorella.
E nemmeno un anno dopo, assistenza per mia mamma.

Domanda depositata in tribunale dicembre 2018, il mantenimento è stato disposto obbligatoriamente dal giudice a gennaio 2021.
Mia sorella ha pagato fino all'agosto compreso 2021 poi basta.

So che la legge è dalla sua parte, ossia tutela i coeredi che possono vendere anche se prima hanno abbandonato la madre (in tal caso parkinsoniana, fresca di vedovanza, poco dopo diventata non autosufficiente), senza poi venire nemmeno al funerale e nemmeno la settimana successiva alla sepoltura delle ceneri. Ovvio, nemmeno durante il mese (avevo ripreso io contatti per informarla telefonicamente, essendo ora lontana, dell'improvviso aggravamento della mamma e del pericolo di morte) è venuta a vederla una sola volta per l'ultima volta.

Ora le sue pretese, con le ceneri ancora calde, sono:
vendere la sua quota del 25% dei casa (io dal 50% passerò al 75%) = vendere tutta la casa forzandomi a farlo anche per le mie quote
ma non paga nulla dei debiti:
funerale
liquidazione onerosa della badante (tfr, ferie, tredicesima)
contributi bandate
altro eventuale

ma vuole vendere

Io no. Non ora. Non sono nello stato psicologico giusto. Dopo cinque durissimi anni di cui quattro come caregiver. In futuro, forse, ma non so quando. Se non crollo prima.
Poi, ovvio, dovrei fare tutto io. Agenzia, vendita e nel mio caso ricerca di un nuovo posto dove vivere con tutte le pratiche che solo questo mi comporterebbe. Ci sono inoltre considerazioni anche affettive circa la casa.
Le starebbe tranquilla con l'iban in mano pronta a vedere l'accredito sul suo conto.
Come del resto ha fatto cinque anni fa per le quattro polizze.
Io mi gestisco, tra l'altro e pure totalmente da sola, due successioni in cinque anni.


Quindi, andremmo di fronte al giudice che provvederà all'asta giudiziaria ecc.

Voi sapete in quale altro modo posso far fronte alla situazione?
Posso far valere i miei diritti o sono solo succube?

Poi mia sorella immagino potrebbe rivendicare che io occupo la casa e chiedermi l'affitto (però per assistere la mamma le ho fatto comodo, non mi ha mai sostituita nemmeno due ore).

Specifico che:

non ho mai vissuto in casa a titolo gratuito perché:
ho sempre versato il mio stipendio nel conto corrente comune con i miei genitori;
negli ultimi anni precedenti la morte di mio papà (insieme alla pensione di mio papà e quindi i risparmi li abbiamo creati insieme; mia mamma non percepiva nulla fino alla reversibilità) è servito a:
contribuire al rifacimento pavimento terrazzo; alla rete fognaria, alla caldaia nuova; a garantire con la mia busta paga il finanziamento di mio papà per la sua auto nuova (e a contribuire al pagamento); idem per finanziamento e pagamento spese dentistiche mia mamma subito dopo la fine del finanziamento mio papà;
negli ultimi quattro anni ho svolto prestazione di assistenza che, essendo figlia, purtroppo non viene considerata rimborsabile perché non è risarcibile a titolo oneroso (a differenza delle badanti e altro assistenti familiari)

Vi ringrazio per l'attenzione
 

STUDIOCEL

Utente
Qui penso che ti si possa dare un supporto morale non legale...troppa carne sul fuoco per risolvere la cosa per sentito dire...
Con tutte le carte in mano il consiglio è di andare da un legale...
 
non si comprende il quesito; la sorella ha rinunciato o meno alla qualità di erede? se ha acquisito la qualità è tenuta anche ai pagamenti
Ha rinunciato cinque anni fa quando è morto papà (pur intascandosi ogni polizza che ha potuto)
Ma con mamma ora siamo da capo.
Anzi peggio:
vuole intascare la liquidità senza pagare e stavolta in più pure vendere
 
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