Ho visto recentemente che unimportante Comune del nord ha chiesto ad un professionista di aggiornare la categoria catastale dell'immobile ove egli svolge la sua attività (medico), sulla base della recente normativa sugli "immobili fantasma", e motivando la richiesta sulla base della non corrispondenza fra la destinazione d'uso dei locali e la categoria.
Trovo che questo fatto sia singolare e preoccupante.
Singolare, perchè finora il concetto di base era che la categoria andava cambiata in caso di lavori tali da modificare strutturalmente l'immobile.
Preoccupante, perchè se la cosa va avanti, tutti gli avvocati, i notai, i commercialisti, gli architetti che esercitano la loro professione in alloggi (A/2, A/3 ecc.) dovranno presentare una variazione catastale.
Posso facilmente immaginare che i Comuni si attacchino a tutto per racimolare fondi per i loro bilanci. Mi chiedo fino a che punto tutto ciò sia legittimo.
Trovo che questo fatto sia singolare e preoccupante.
Singolare, perchè finora il concetto di base era che la categoria andava cambiata in caso di lavori tali da modificare strutturalmente l'immobile.
Preoccupante, perchè se la cosa va avanti, tutti gli avvocati, i notai, i commercialisti, gli architetti che esercitano la loro professione in alloggi (A/2, A/3 ecc.) dovranno presentare una variazione catastale.
Posso facilmente immaginare che i Comuni si attacchino a tutto per racimolare fondi per i loro bilanci. Mi chiedo fino a che punto tutto ciò sia legittimo.