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chiusura attività

  • Creatore Discussione Rag.gianluigi
  • Data di Inizio
R

Rag.gianluigi

Ospite
<HTML>Quando una società di capitale ha cessato la sua esistenza, il fisco può negli anni successivi intraprendere dei controlli fiscali? Se risultassero dai controlli delle imposte da pagare, che succede?
Lo stesso discorso per le persone fisiche</HTML>
 
D

Dami

Ospite
<HTML>Certo che se una società ha cessato l'attività può essere soggetta a controlli nei limiti di prescrizione dei periodi d'imposta; il principio vale, a maggior ragione, per le persone fisiche, che possono cessare una attività, ma non si estinguono come le società.
D'altronde se non fosse possibile assoggettare a controlli le società cessate sarebbe troppo facile: ogni anno ne costituiscon una e l'anno dopo la chiudo e, così via per tutta la vita (e ne combino di tutti i colori).
Se la società (o la persona fisica) viene controllata nel normale periodo di svolgimento dell'attività, vorrà dire che mi é andata male, in caso contrario ho frodato il fisco e nessuno mi può più toccare: sarebbe troppo facile.</HTML>
 
R

Rag.gianluigi

Ospite
<HTML>Ok, ma in caso di violazioni per vari motivi, i soci come ne rispondono se non esiste piu' l'autonomia patrimoniale: in parole povere il fisco dove si attacca?</HTML>
 
D

Dami

Ospite
<HTML>Nel caso si società di capitali risponde il liquidatore; per le società di persone né rispondono i soci.</HTML>
 
P

paolo mi

Ospite
<HTML>può cortesemente Dami precisare la fonte da cui ha tratto l'informazione che nel caso di società di capitali sia il liquidatore a rispondere patrimonilamente di un accertamento fiscale?</HTML>
 
D

Dami

Ospite
<HTML>Se colleghiamo tra loro i messaggi 3 e 4 risultano un po diversi dall'affermazione che mi attribuisci.
D. ok in caso di violazioni per vari motivi i soci non rispondono se non esiste più l'autonomia patrimoniale.
R. Nel caso di società di capitali risponde il liquidatore; per le società di persone né rispondo i soci.

Mi sembra una cosa un poco diversa da quella che mi attribuisci: non ho mai attribuito ai liquidatori di società di capitali, una responsabilità patrimoniale per un accertamento fisclae.

Che il liquidatore (come d'altronde il rappresentante legale) risponda personalemnete delle sanzioni relative a violazioni da lui commesse é fatto noto.
Il riferimento normativo: art 11 D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 472.</HTML>
 
<HTML>Dopo lo scioglimento di una società, ma anche nel caso di cessazione attività da parte di una persona fisica esercente impresa, arte o professione l'A.F. può sicuramente svolgere la sua attività accertatrice, ma rigorosamente entro determinati periodi di tempo stabiliti a pena di decadenza dalla legge.
Ad es. per le dichiarazioni dei redditi presentat dal 1999, quindi con riferimento ai redditi del 1998, gli accertamenti devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31.12. del 4° anno successivo alla presentazione della dichiarazione. Per una società che si scioglie nel 2000, l'azione accertatrice del fisco può estendersi fino al 31.12.2005. vi è da aggiungere che la L. 212/2000 prevede che i termini di prescrizione e decadenza per gli accertamenti d'imposta non possono essere prorogati.</HTML>
 
D

Dami

Ospite
<HTML>Praticamente il periodo di prescrizione delle dichiarazioni é identico sia nella fase normale di attività sia in fase liquidazione.</HTML>
 
D

di giorgio rag claudio

Ospite
<HTML>se ricevi dopo alcuni anni dalla cessazione dell'attività un accertamento di una società di capitali per un periodo antecedente alla tua nomina come amministratore, liquidatore, o curatore....non
fare nulla...perchè la società ha personalità giuridica e risponde con il proprio patrimonio personale

se l'accertamento riguarda gli anni in cui sei stato amministratore, liquidatore, o curatore ti conviene farti un bell'esame di coscienza e valutare tutto quello che a suo tempo hai fatto e ti conviene andare a fare una bella chiaccherata con l'ufficio delle entrate
Se sei in buona fede non fare nulla....perchè la società ha personalità giuridica e risponde con il proprio patrimonio personale
....
Praticamente se la società di capitali fallisce per effetto di una cattiva gestione o per un investimento sbagliato o perchè l'amministratore era un incapace....

non succede nulla.....è il fisco purtroppo non recupera nulla.....

se il curatore ritiene che ci sia stata dell'appropriazione indebita...può decidere di agire contro i legali rappresentanti e gli amministratori "di fatto" (socio che si comporta e svolge operazioni societarie come se fosse l'amministratore)

il compito del liquidatore è completamente diverso
..viene nominato quando la società decide di cessare l'attività
....prende atto della situazione debitoria e di insolvenza e cerca in qualche modo di risolverla
....Se intraprende nuove iniziative imprenditoriali rischia poi di risponderne personalmente,,,,,

Certo che si trova in mano una società che per ha evaso tasse o non ha potuto versare le imposte è meglio che prenda tutti i libri contabili e li porti in tribunale e chieda il fallimento....</HTML>
 
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