Buongiorno a tutti, e grazie in anticipo.
Nel mese di marzo 2015 ho venduto un appartamento. Per venire incontro alle esigenze dell’acquirente il pagamento è stato dilazionato. Nel contratto (un preliminare) tale dilazionamento viene ovviamente precisato, e l’imposta di registro non viene versata - il notaio avalla - in previsione di farlo al momento del perfezionamento del contratto stesso previsto nel 2019. Nel luglio del 2015 riceviamo avviso di liquidazione dell’imposta di registro dall’Agenzia delle Entrate, con questa motivazione «*La proprietà sarà trasferita alla parte acquirente a saldo effettuato entro il 31 /10/2019 mentre vengono trasferiti al signor Xxxx Xxxx alla data della stipula del presente atto (1/4/2015) il possesso pieno e libero e la materiale disponibilità dell'immobile oggetto del preliminare. Pertanto alla luce di quanto sopra rientrando nella categoria degli atti costitutivi di diritti reali immobiliari di godimento sono dovute l'imposta di registro in misura proporzionale con l'aliquota del 9% sul prezzo concordato ai sensi dell'art.1 della Tariffa allegata al TUR e le imposte fisse ipotecaria e catastale di Euro 50,00 ciascuna*» .
Viene pertanto effettuato il ricorso alla Commissione Tributaria di pertinenza, ricorso di cui ancora non vi è stato esito. Tuttavia, a fine ottobre 2016, ricevo cartella di pagamento Equitalia, in solido con l’altra parte acquirente (che però non ha ricevuto la cartella stessa - o meglio ha ricevuto un avviso di raccomandata cui non ha dato corso). Il notaio, consultato, consiglia di non pagare, sicuro del buon esito del ricorso. La mia domanda è: è effettivamente il notaio il primo responsabile, è in solido con le parti? O comunque Equitalia si rivarrà su di noi? sono già state calcolate sostanziose ammende. L’altra parte, fidandosi del notaio, è intenzionata a non pagare, e io temo che tutto ricadrà su di me che, in linea di principio, in quanto parte alienante, sono quello che meno dovrebbe preoccuparsi dell’imposta di registro.
Nel mese di marzo 2015 ho venduto un appartamento. Per venire incontro alle esigenze dell’acquirente il pagamento è stato dilazionato. Nel contratto (un preliminare) tale dilazionamento viene ovviamente precisato, e l’imposta di registro non viene versata - il notaio avalla - in previsione di farlo al momento del perfezionamento del contratto stesso previsto nel 2019. Nel luglio del 2015 riceviamo avviso di liquidazione dell’imposta di registro dall’Agenzia delle Entrate, con questa motivazione «*La proprietà sarà trasferita alla parte acquirente a saldo effettuato entro il 31 /10/2019 mentre vengono trasferiti al signor Xxxx Xxxx alla data della stipula del presente atto (1/4/2015) il possesso pieno e libero e la materiale disponibilità dell'immobile oggetto del preliminare. Pertanto alla luce di quanto sopra rientrando nella categoria degli atti costitutivi di diritti reali immobiliari di godimento sono dovute l'imposta di registro in misura proporzionale con l'aliquota del 9% sul prezzo concordato ai sensi dell'art.1 della Tariffa allegata al TUR e le imposte fisse ipotecaria e catastale di Euro 50,00 ciascuna*» .
Viene pertanto effettuato il ricorso alla Commissione Tributaria di pertinenza, ricorso di cui ancora non vi è stato esito. Tuttavia, a fine ottobre 2016, ricevo cartella di pagamento Equitalia, in solido con l’altra parte acquirente (che però non ha ricevuto la cartella stessa - o meglio ha ricevuto un avviso di raccomandata cui non ha dato corso). Il notaio, consultato, consiglia di non pagare, sicuro del buon esito del ricorso. La mia domanda è: è effettivamente il notaio il primo responsabile, è in solido con le parti? O comunque Equitalia si rivarrà su di noi? sono già state calcolate sostanziose ammende. L’altra parte, fidandosi del notaio, è intenzionata a non pagare, e io temo che tutto ricadrà su di me che, in linea di principio, in quanto parte alienante, sono quello che meno dovrebbe preoccuparsi dell’imposta di registro.