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Calcolo ritenute d'acconto (cod. 1040) 23%

Salve, sto per iniziare una collaborazione come procacciatore occasionale, vorrei un chiarimento sul calcolo delle ritenute e sul tipo di documento da emettere se ricevuta o fattura.

Esempio:
Imponibile fatturato mese Euro 2.500
Provvigioni 15% = Euro 375
Riduzione 50% su imponibile provv. = Euro 187,50
Calcolo ritenute 23% = Euro 43,12

quindi sulla base del calcolo sopra,dovro' emettere ricevuta o fattura indicando:

Compensi a saldo mese di xxxx Euro 375,00
IVA 22% Euro 82,50
Totale Euro 457,50

Detrazione ritenuta d'acconto del 23% Euro -43,12

Totale da pagare Euro 414,38

I calcoli della ritenuta sono giusti ?
L'indicazione nel documento e' giusta ?
Che differenza se emetto una ricevuta o una fattura ?

I dubbi sul calcolo mi sono venuti perche' ho scaricato da internet un foglio xls che calcola le ritenute mettendo l'imponibile compensi, ma il risultato e' diverso dal mio, ovvero la ritenuta viene di Euro 86,24 (il doppio) e non capisco il motivo. :confused:

Resto in attesa di un Vostro cortese cenno di risposta e anche suggerimenti se ne avete.

Grazie a tutti.
 

Rocco

Utente
Ma sei titolare di partita IVA oppure no?
Tieni presente che l'emissione della fattura presuppone il possesso della partita IVA, altrimenti la prestazione verrebbe effettuata da un non soggetto IVA e quindi dovrà essere emessa una ricevuta.
Saluti.
 
Grazie per la risposta, al momento non credo mi convenga aprire una P.Iva, penso che non superero' i 5000 euro di compensi annui, al limite se proprio dovessi avere un successone di vendite l'apriro'.

Quindi emettero' ricevuta , ma allora la voce dell'Iva la devo togliere ?

Inoltre, mi pare di aver letto che sono tenuto comunque a versare un minimo di contributo INPS il 19,59% sul reddito minimo di 2.671 euro (se non raggiunti i 5000), e'cosi' ??

Grazie
 

Rocco

Utente
L'IVA non devi calcolarla mentre il calcolo della ritenuta è giusto, trattandosi di intermediazioni occasionali.
Non vi è assoggettamento a contribuzione in questo caso.
Saluti.
 
Quind la contribuzione minima e' relativa a procacciatori in forma continuativa che non raggiungono i 5000 euro.

Se io dovessi ogni mese procacciare delle vendite, pero' mantenendomi sempre su compensi di 300/400 , quindi non raggiungendo i 5000 euro, viene considerata lo stesso la continuita' e dovrei' aprire partita iva ??

Sulla continuita' ho dei dubbi in merito a come deve essere considerata, non vorrei incorrere in sanzioni da parte di Enasarco , pero' la ditta questo tipo di collaborazione mi propone e non ha menzionato la necessita' di aprire p.iva o contributi Enasarco e Inps

Mi scuso, ma devo ancora entrare nel meccanismo.

Grazie.
 

Rocco

Utente
Nel caso descritto l'attività sarebbe da considerarsi abituale e dunque richiede l'apertura della partita IVA.
Saluti.
 
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