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associazione e ritenuta d'acconto

Salve a tutti e .. buon anno.

Un'associazione senza p.iva , per cui titolare del solo codice fiscale, è tenuta ad effettuare la ritenuta d'acconto sul compenso pagato ad un professionista?
 
Riferimento: associazione e ritenuta d'acconto

Purtroppo i clienti fanno di testa loro e poi noi dobbiam risolvere i loro problemi... Un' associazione (senza p.iva) ha ricevuto fattura da un professionista senza la relativa ritenuta d'acconto, per cui, il compenso è stato incassato con inclusa la ritenuta d'acconto. L'associazione non ne vuole che sapere di versare la ritenuta poichè ritiene di non esser tenuta.
Qualche consiglio per mettere d'accordo le due parti ?
 

pinus

Utente
Riferimento: associazione e ritenuta d'acconto

Non è che ci sia un modo per mettersi d'accordo...è solo una questione di buon senso. Di fatto il TUIR non esclude le associazioni come soggetti passivi. Devono versare, di regola, la ritenuta d'acconto. Tuttavia è stata emessa una fattura senza ritenuta pertanto chi ha emesso fattura avrà un reddito maggiore da dichiarare. Di fatto non si verifica nessuna evasione.
 

rob62

Utente
Riferimento: associazione e ritenuta d'acconto

Il professionista - se è un minimo disponibile - con i soldi della ritenuta che ha ricevuto potrebbe anche pagare tramite la sua banca via internet un F24 intestato all'associazione il cui contenuto puoi preparare tu (con Bancoposta online si può fare, ma penso anche le altre banche); risulta così versata (in ritardo) la ritenuta; l'associazione dovrebbe comunque versare il costo della sanzione e degli interessi (e immagino che qui salteranno fuori mugugni).

Naturalmente il professionista dovrà tenere idonea documentazione (magari una tua lettera) che spieghi perché in via eccezionale è stato fatto questo versamento che risulterà sul suo estratto conto.

Ciao
Roberto
 

MaryJane

Utente
Riferimento: associazione e ritenuta d'acconto

Gentilissimi utenti del forum,
mi rivolgo a voi perché non riesco a capire il funzionamento delle ritenuta d'acconto in ambito associativo no profit.
Tempo addietro ho accettato di svolgere qualche ora di lezione di lingua straniera presso una no profit (senza partita iva). C'era un costo fisso delle lezioni per gli associati e io dovevo lasciare un compenso fisso orario all'associazione, tenendo il resto. Le ore erano così poche (e soprattutto sporadiche, insomma non era un rapporto di lavoro continuativo, ma mi chiamavano solo quando serviva) e il mio compenso così basso che veniva registrato come rimborso spesa.
Ora che l'associazione sta aumentando il numero di soci e c'è più richiesta di corsi, vorrebbero farmi un contratto di collaborazione occasionale. Quello che mi propongono è di mantenere invariato il prezzo delle lezioni ai soci, di trattenere loro la stessa cifra oraria per l'associazione e di caricare la ritenuta del 20% sul mio netto. Mi hanno detto che è la procedura, solo che io nauralmente vado a prendere ancora di meno e volevo assicurarmi che le cose stessero effettivamente così prima di firmare la quietanza.
Ringrazio in anticipo e di cuore quanti vogliano darmi una mano e vi saluto tutti!
 
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Riferimento: associazione e ritenuta d'acconto

Non è che ci sia un modo per mettersi d'accordo...è solo una questione di buon senso. Di fatto il TUIR non esclude le associazioni come soggetti passivi. Devono versare, di regola, la ritenuta d'acconto. Tuttavia è stata emessa una fattura senza ritenuta pertanto chi ha emesso fattura avrà un reddito maggiore da dichiarare. Di fatto non si verifica nessuna evasione.
Concordo con l'obbligo della ritenuta, ma non credo che la ritenuta d'acconto possa influenzare i ricavi e di conseguenza un reddito, ma se mai è atta a modificare l'imposta.
ciao
 
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