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Anticiparsi liquidità dall'azienda

blocscorr

Utente
Salve, vorrei un chiarimento in merito alla possibilità di un socio di una SNC di prendere liquidità dall'azienda e le eventuali conseguenze in tema di redditometro. Mi spiego meglio. Per il tipo di lavoro che svolgo (ecommerce di servizi promozionali), ho la fortuna che i clienti mi pagano anticipatamente attraverso il sito, mentre i costi necessari per l'erogazione del servizio mi vengono fatturati a consumo, quindi in alcuni casi anche con quaslche mese di ritardo. Ad esempio il cliente X compra un servizio e mi paga subito 1000 euro, ma non è detto che lo usi subito. Lo può usare parzialmente o anche con 3 mesi di ritardo. Il fornitore invece non mi chiede il pagamento anticipato, ma mi fattura i costi solo nel momento dell'effettivo utilizzo. In questo modo a regime mi trovo ad avere un costante anticipo di liquidità. Mi chiedo: posso disporre di questa liquidità, ad esempio per comprare un bene privato, senza incorrere in problemi di redditometro? Faccio un esempio: mettiamo che a fine anno chiudo con un reddito personale di 30.000 euro, ma in realtà sul conto aziendale ho 80.000 Euro liquidi. Il commercialista mi carica questo "eccesso di liquidità" come costi, perché si tratta di prestazioni già pagate dal cliente, ma ancora da acquistare dal fornitore. Ma intanto se io voglio prendere 40.000 euro di quegli 80 per comprami un immobile, posso farlo? E quando l'agenzia dell'entrate dovesse chiedermi dove ho preso i soldi, visto che dichiaro solo un reddito di 30.000 euro, è lecito giustificarsi (carte alla mano) che i soldi provengono dalla liquidità della mia azienda dovuto ai pagamenti anticipati dei clienti?
Grazie mille.
 

rodolfo69

Utente
Il problema della discrepanza fra reddito dichiarato e liquidità giacente effettivamente esiste. In sede di eventuale accertamento sintetico comunque il contribuente ha ogni più ampia facoltà di giustificare lo scostamento evidenziato dall'agenzia delle entrate. Quindi lei potrà sicuramente dimostrare che la liquidità in eccesso deriva da questo particolare meccanismo di funzionamento della sua attività aziendale.
Comunque andrebbe verificato bene anche il metodo di contabilizzazione di questi costi in sospeso.

Rodolfo Pontecorvi
Dottore Commercialista in Roma
 
non credo che ciò che viene descritto sia molto corretto sia dal punto di vista aziendale che dal punto di vista fiscale.
infatti se ho ben intuito lo spirito del quesito, a me pare vi sia una confusione patrimoniale tra la contabilità sociale e il consumo individuale.
Dal quesito appare che il patrimonio della società possa servire a finanziare e giustificare il consumo e gli investimenti eseguiti dal socio. non credo che questo rappresenti un comportamento corretto e giustificabile anche da parte dell'agenzia delle entrate
ciao
 
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