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Agevolazioni rimpatrio in Italia

Salve forum!
Mi trovo di fronte a una decisione importante e sto cercando di raccogliere piu' informazioni possibili su questa questione.

Mi sono trasferito in Regno Unito dall'Italia nel Settembre 2015 (registrato all'AIRE nel Luglio 2016). Ho vissuto regolarmente in UK fino ad ora (la maggior parte dell'anno dal 2016 in poi) con contratto da lavoro a tempo indeterminato da societa' inglese.

A Novembre 2021 ho anche acquisito cittadinanza inglese.

In questi giorni sto negoziando con il mio datore di lavoro inglese la possibilita' di passare da un contratto da lavoratore dipendente ad un contratto di consulenza (da employee a contractor), che mi permetterebbe di lavorare da remoto e non dover andare in ufficio a Londra e rimanere fisicamente in UK.

La mia intenzione se questa trattativa andra' in porto e' tornare in Italia.

Ho visto che esiste uno sconto per i lavoratori "Impatriati" pari al 50% per (mi sembra) i primi 4 anni dall'anno fiscale in cui si e' rientrati (io rientrerei nel Lazio).

Leggevo qui che con la risposta a interpello n. 55 del 31 gennaio 2022, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il regime fiscale per i lavoratori impatriati non richiede che l'attività sia svolta per un'impresa operante sul territorio dello Stato: quindi, possono accedere all'agevolazione i soggetti che vengono a svolgere, in modalità smart working, in Italia, attività alle dipendenze di un datore di lavoro con sede all'estero o i cui committenti siano soggetti stranieri non residenti. Condizione necessaria per usufruire dello sconto sull’imponibile Irpef rimane, comunque, il trasferimento della residenza fiscale in Italia da parte del lavoratore.

Dunque sembrerebbe che io possa agevolare di questo sconto.

C'e' pero' un fattore che vorrei controllare non possa inficiare sulla mia possibilita' di usufruire di questo sconto.

Dall'Aprile 2013 al 1 Giugno 2021 avevo una partita Iva in Italia con codice Ateco 741021 Attivita' dei disegnatori grafici di pagine web. Dal 2013 al 2015 in regime dei minimi, poi dal 2016 al 2021 in regime ordinario (in quanto i residenti estero non hanno diritto al regime dei minimi).

Non ho chiuso la Partita IVA italiana immediatamente dopo il trasferimento all'estero perche' la maggior parte dei miei clienti per quel lavoro di web design erano pubbliche amministrazioni, che necessitavano di fatturazione elettronica (non possibile senza Partita IVA italiana).

Il fatto di aver comunque compilato la dichiarazione dei redditi anche in Italia (solo per quanto riguarda i redditi provenienti dalla Partita IVA italiana) ha ripercussioni sul requisito per gli impatriati di dover trasferire la residenza fiscale in Italia? Io non credo perche' comunque ho versato tasse regolarmente per questi anni anche in UK (per i redditi dal lavoro dipendente inglese), e li' ho speso la maggior parte dell'anno, pagato bollette, ecc. Pero' volevo essere sicuro di poter usufruire di questo sconto prima di decidere di trasferirmi nuovamente in Italia.

Immagino che poi in Italia dovrei aprire una nuova Partita IVA, come consulente?
Posso usufruire del forfettario anche se ho utilizzato il regime dei minimi in passato? Il reddito lordo annuale dovrebbe essere sui 55,000 EUR.

Grazie a chi vorra' darmi una mano! E buona Domenica
 
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