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Accertamento Agenzia Entrate Acquiso prima casa

forse riguarda imposta registro e detrazione interessi mutui...a questo punto si puo' solo anadare a vedere, comunque x il mutuo penso che vi sia qualche buon elemento x cavarsela discretamente
 
Grazie per le celeri risposte, volevo completare la cosa scrivendo parte del corpo che ancora non ho citato.
la s.v. è invitata a presentarsi presso lo scrivente ufficio sito in ____ il giorno 5 dic per fornire ogni chiarimento in ordine ai seguenti atti che dalla anagrafe tributaria risultano stipulati dalla S.V.:
oggetto1
oggetto2
In sede di comparizione dovra' produrre la seguente doc.
contratto preliminare di vendita
contratto definitivo di vendita del fabr.
contratto di mutuo
documentazione attestante la modalita' di pagamento del prezzo per l'acquisto (assegni estr. cont. banc. ecc.)
ogni altra doc.ne relativa al mutuo dalla s.v.
Si avvisa che la mancata comparizione ci sara' una multa da 258 a 2065.

questa è tutta lalettera.
 
hmmmm, quella richiesta dei mezzi di pagamento mi sembra un indizio decisivo e purtroppo poco simpatico... per un accertamento 36ter (ovvero sul mod. unico) questi documenti di solito non vengono chiesti. Mi sa che l'obbiettivo è l'occultazione di corrispettivo...
 
un'ultima "drittina"; se dovesse trattarsi di imposta di registro, qualora il valore dichiarato dell'immobile fosse pari alla rendita catastale maggiorata del 5% e moltiplicata per 110, in tal caso dovrebbe essere tutto ok. Un notaio cmq. di solito queste cose le dice al momento del rogito, e di conseguenza su questo piano dovresti essere a posto.
 
Marco, è così, ovvio, per l'imposta di registro, ma se aliunde si è accertato che in realtà il passaggio di denaro è stato maggiore, la rendita catastale non conta più. Mi spiego: il valore corretto secondo rendita catastale evita che l'atto vada in valutazione, come accadrebbe se fosse inferiore al moltiplicatore della rendita, ma solo quello. Il discorso imposte dirette prescinde da ciò.
N.B. In un intervento precedente mrrenato diceva che lo stesso invito è arrivato ad altri nel suo stabile; può darsi che siano immobili venduti dalla ditta costruttrice, che ha subito accertamento magari tramite conti bancari, e son venuti fuori gli importi realmente pagati... solo un'ipotesi, ma...
 
Se hai comprato l'immobile da un' impresa credo che il procedimento sia volto a individuare gli eventuali corrispettivi in "nero" percepiti dall'impresa costruttrice, e incidentalmente, in caso di risultanze positive, ci andrai di mezzo marginalmente.
Non può essere un controllo 36-ter, perchè non è con l'invito a comparire che fanno quei controlli.
Se te lo chiedono sostieni di aver pagato la casa quanto scritto nell'atto, salvo che i soldi in "nero" tu li abbia dati con assegno o con bonifico.....a quel punto sarebbe difficile negare l'evidenza.
Se sono pagamenti bancari fatti in mopmentio diversi, inventati dei lavori successivi all'acquisto appaltati alla stessa impresa costruttrice, così tu ne esci pulito e loro si beccano l'omessa fatturazione ecc...
Comunque, una telefonata a chi ti ha venduto la casa potresti farla, tanto per capire da lui se ne sa qualcosa di più.
 
l'acquirente risponde in solido con il cedente delle imposte indirette evase nell'atto di compravendita.
l'invito al contraddittorio ha lo scopo di trovare un compromesso tra le parti.
 
Appunto per quello, se simula un contratto d'appalto per "ulteriori lavori" e non ha obbligo a conservare le fatture (è un privato) nessuno può addebitargli nulla, mentre l'impresa aveva obbligo di registrazione e di conservazione.
 
Non sottovaluterei la capacità di controllo e di verifica di quanto verrà dichiarato in sede di contraddittorio.
Chi ha evaso è giusto che ora paghi le imposte evase, le sanzioni e gli interessi.
 
Potresti far presente che la differenza di denaro ti servire per ristrutturare l'immobile, ma avresti dovuto dichiararlo nell'atto di acquisto.
 
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