Le risposte sono chiarissime, però un dubbio mi rimane: va bene che sia per il "disoccupato" che per il "non residente" la loro quota di spettanza per ciò che riguarda le opere condominiali quali l'isolamento termico (cappotto sulle pareti e sul tetto) e le migliorie sulla struttura portante (rientranti nel sismabonus) potranno essere cedute all'impresa o ad una banca, ma per le spese sostenute all'interno delle rispettive abitazioni, tipo la caldaia a condensazione e gli infissi, il soggetto che non possiede redditi come farà a farsi riconoscere la sua quota e a cederla a terzi se continuerà ad essere incapiente? Oppure è concesso che anche queste opere siano cedibili in quanto non poteva astenersi dal farle realizzare nella sua unità immobiliare, dopo essere stato costretto a farle realizzare dopo l'approvazione della maggioranza dei condomini, in quanto rientranti nel complessivo intervento di miglioramento energetico?