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eredità giacente

flipflop

Utente
Buonasera
Vi sottopongo i seguenti quesiti:
in presenza di uno dei chiamati all'eredità nel testamento che non decide di accettare la sua quota di eredità prendendo tempo e creando difficoltà ai coeredi che invece hanno accettato la loro quota, bisogna rivolgersi al Tribunale per far nominare un curatore per la sola quota del chiamato che prende tempo?
O, siccome nel testamento è stato nominato un esecutore testamentario, può occuparsene quest'ultimo?
Qualora il compito spettasse all'esecutore questi può gestire, in attesa di accettazione o rinuncia dell'erede ritardatario, i suoi beni (consistente in un immobile locato il cui contratto è ancora in essere)?
Se l'esecutore può gestire tale immobile dovrà fare il subentro nel contratto di locazione a proprio nome e quindi dichiarare i redditi di locazione nella propria dichiarazione dei redditi?
Ringrazio anticipatamente chiunque vorrà fornirmi delucidazioni.
Buon lavoro.
 

guido1964

Utente
Ci si può rivolgere al tribunale per l'indicazione di un termine (breve) per l'accettazione dell'eredità (quello ordinario in mancanza del possesso dei beni è 10 anni). In presenza dell'esecutore testamentario non dovrebbe essere necessario nominare il curatore (peraltro la possibilità di nominare il curatore in caso di eredità giacente pro-quota è controversa). L'obbligo di presentare la dichiarazione di successione ricade sia sui chiamati all'eredità sia su l'esecutore testamentario.
 

flipflop

Utente
Ci si può rivolgere al tribunale per l'indicazione di un termine (breve) per l'accettazione dell'eredità (quello ordinario in mancanza del possesso dei beni è 10 anni). In presenza dell'esecutore testamentario non dovrebbe essere necessario nominare il curatore (peraltro la possibilità di nominare il curatore in caso di eredità giacente pro-quota è controversa). L'obbligo di presentare la dichiarazione di successione ricade sia sui chiamati all'eredità sia su l'esecutore testamentario.
Guido grazie per la risposta. Se ho capito bene quindi l'esecutore testamentario si rivolge al Tribunale per "sollecitare" l'accettazione dell'eredità ma, fino a quando non ci sarà un'accettazione o rinuncia, l'esecutore può incassare i fitti dell'immobile locato spettante al chiamato che "perde tempo"? Può, in parole povere, subentrare nel contratto di locazione (comunicandolo all'AdE tramite RLI) e farsi carico, in termini di tasse, dei fitti riscossi sommandoli, in sede di Unico, ai redditi personali? E poi, in caso di accettazione tardiva del chiamato "sollecitato" dal Tribunale, l'esecutore testamentario dovrà rimborsare ( al chiamato) i fitti riscossi previo detrazione delle tasse pagate sui fitti stessi?
Ti sarei grato se mi dessi ulteriori delucidazioni in merito ( lo stesso vale anche per gli altri utenti del forum). Buon lavoro
 

pluto

Utente
per i tempi di accettazione se non vuoi aspettare 10 anni ti è gia stato consigliato di chiedere al tribunale di fissare un termine...il tribunale non sollecita, fissa il termine!

l'accettazione dell'eredità ha effetti dalla data di apertura della successione..e a chi accetta spettano i frutti...
 

flipflop

Utente
per i tempi di accettazione se non vuoi aspettare 10 anni ti è gia stato consigliato di chiedere al tribunale di fissare un termine...il tribunale non sollecita, fissa il termine!

l'accettazione dell'eredità ha effetti dalla data di apertura della successione..e a chi accetta spettano i frutti...
Pluto ti ringrazio per la risposta, ma quello che più mi interessa è un parere alla seconda parte della mia domanda, e cioè la riscossione dei canoni di locazione da parte dell'esecutore testamentario e tutti gli adempimenti connessi (subentro, tassazione dei canoni, etc). :frusty2:
Ringrazio chiunque vorrà darmi lumi . Buon lavoro.
 

guido1964

Utente
Se si verifica il caso dell'eredità giacente il curatore (potrà essere anche l'esecutore testamentario) si occuperà di amministrare i beni ed assolverà i relativi adempimenti fiscali. In particolare la tassazione sui redditi avverrà in modo provvisorio con le regole IRPEF se il chiamato all'eredità è una persona fisica.
 

flipflop

Utente
Se si verifica il caso dell'eredità giacente il curatore (potrà essere anche l'esecutore testamentario) si occuperà di amministrare i beni ed assolverà i relativi adempimenti fiscali. In particolare la tassazione sui redditi avverrà in modo provvisorio con le regole IRPEF se il chiamato all'eredità è una persona fisica.
Grazie Guido.
Quindi se ho capito bene il curatore/esecutore riscuoterà i canoni per conto del chiamato ma in sede di UNICO (per dichiarare detti canoni) il dichiarante risulterà essere il de cuius o il chiamato che non ha ancora accettato? Così a naso, credo che come dichiarante vada indicato ancora il de cuius (barrando la casella opportuna per i soggetti diversi dal contribuente) in quanto il chiamato potrebbe anche non accettare. Se non ricordo male, infatti, si applicano (in caso di eredità giacente) le stesse regole del sequestro giudiziario e quindi i redditi derivanti dai canoni subirebbero si la normale tassazione IRPEF ma mi pare che la tassazione viene fatta secondo l'aliquota più bassa per poi effettuare il conguaglio (in sede di UNICO del chiamato) nel momento in cui il chiamato accetta. Mi confermi quanto sopra?
Naturalmente l'invito vale anche per gli altri utenti del forum. Grazie ancora e buon lavoro. :cool:
 
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