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Compenso socio-amministratore unico srl

Ro_berto

Utente
Salve a tutti,
a breve la ditta presso la quale lavoro sarà oggetto di conferimento in una srl (artigiana) di nuova costituzione della quale l'attuale titolare della ditta sarà socio unico. Quest'ultimo vorrebbe poter prelevare periodicamente dal conto dell'azienda somme da destinare a suo uso personale. Come giustificare queste somme? Creando un compenso ad hoc per il socio-amministratore unico? con acconti su utili futuri? creando un conto del tipo "finanziamenti infruttiferi dei soci" da stornare ad ogni prelevamento? altro? quale potrebbe essere la soluzioni più conveniente?
Grazie a chi vorrà rispondere
 
Riferimento: Compenso socio-amministratore unico srl

Salve a tutti,
a breve la ditta presso la quale lavoro sarà oggetto di conferimento in una srl (artigiana) di nuova costituzione della quale l'attuale titolare della ditta sarà socio unico. Quest'ultimo vorrebbe poter prelevare periodicamente dal conto dell'azienda somme da destinare a suo uso personale. Come giustificare queste somme?
Creando un compenso ad hoc per il socio-amministratore unico? Mi sembra la soluzione più ragionevole.

con acconti su utili futuri? da escludersi tassativamente.

creando un conto del tipo "finanziamenti infruttiferi dei soci" da stornare ad ogni prelevamento? Questa non la vedo proprio.
 
Riferimento: Compenso socio-amministratore unico srl

Ma secondo il mio parere il compenso corrisposto all'amministratore unico è indeducibile. A riguardo c'è la sentenza n. 24188, depositata il 13 novembre 2006, con la quale la Cassazione ha sancito l'indeducibilità del compenso in quanto l’attività gestoria svolta dall’amministratore unico ha contenuto sostanzialmente imprenditoriale, con la conseguenza che non “è individuabile la formazione di una volontà imprenditoriale distinta, tale da determinare la soggezione dipendente- dell’amministratore unico
 
Riferimento: Compenso socio-amministratore unico srl

Ma secondo il mio parere il compenso corrisposto all'amministratore unico è indeducibile. A riguardo c'è la sentenza n. 24188, depositata il 13 novembre 2006, con la quale la Cassazione ha sancito l'indeducibilità del compenso in quanto l’attività gestoria svolta dall’amministratore unico ha contenuto sostanzialmente imprenditoriale, con la conseguenza che non “è individuabile la formazione di una volontà r lavoro subordinatomprenditoriale distinta, tale da determinare la soggezione dipendente- dell’amministratore unico
se non ho interpretato male la sentenza della Cassazione a cui ti riferisci riguarda l'indeducibilità dal reddito del compenso per lavoro subordinato prestato dal proprio amministratore. ciò vuol dire che si rende indeducibile il cumulo del compenso di amministratore con la retribuzione di lavoro dipendente; e pertanto la deducibilità sarebbe limitata quando la qualifica di amministratore di società sia incompatibile con quella di lavoratore subordinato e quindi ogni qualvolta l'amministratore possieda tutti i poteri di controllo e di gestione.
saluti
 

Karl8

Utente
Riferimento: Compenso socio-amministratore unico srl

Riprendo questo post sull'argomento di cui mi sfugge la conclusione.
In base a quanto disposto dalla sentenza 24188/2006 vorrei un confronto su queste tre situazioni (segnalatemi se ci sono errori):

1) Amministraore Unico che è anche dipendente:
Il compenso di lavoro dipendente erogato è indeducibile per la società a causa della mancanza del vincolo di subordinazione

2) Amministraore Unico che NON è anche dipendente:
Il compenso per l'attività di amministratore unico è ammesso e deducibile come nel caso di compensi al CdA (decide l'assemblea sull'importo)

3) Amministratore Unico che NON è anche dipendente:
Il compenso derivante da un incarico che l'amministratore si autoaffida con contratto d'opera è ammissibile (quindi deducibile?) solo se non si entra in conflitto di interessi con la società e quindi solo se l'affidamento dell'incarico ottiene il preventivo parere favorevole dei soci in assemblea.
(penso al caso dell'agente individuale che è anche amm. unico di srl e che ottiene mandato dalla srl stessa).

Se avete altra opinione mi interssa, grazie.
 

marica

Utente
Riferimento: Compenso socio-amministratore unico srl

Riprendo questo post sull'argomento di cui mi sfugge la conclusione.
In base a quanto disposto dalla sentenza 24188/2006 vorrei un confronto su queste tre situazioni (segnalatemi se ci sono errori):

1) Amministraore Unico che è anche dipendente:
Il compenso di lavoro dipendente erogato è indeducibile per la società a causa della mancanza del vincolo di subordinazione

2) Amministraore Unico che NON è anche dipendente:
Il compenso per l'attività di amministratore unico è ammesso e deducibile come nel caso di compensi al CdA (decide l'assemblea sull'importo)

3) Amministratore Unico che NON è anche dipendente:
Il compenso derivante da un incarico che l'amministratore si autoaffida con contratto d'opera è ammissibile (quindi deducibile?) solo se non si entra in conflitto di interessi con la società e quindi solo se l'affidamento dell'incarico ottiene il preventivo parere favorevole dei soci in assemblea.
(penso al caso dell'agente individuale che è anche amm. unico di srl e che ottiene mandato dalla srl stessa).

Se avete altra opinione mi interssa, grazie.
Vorrei precisare sul primo punto l’aspetto previdenziale (posto che per la giurisprudenza, anche di cassazione, l’amministratore unico non può essere inquadrato come dipendente dato che risulterebbe datore di lavoro di se stesso) in quanto ai fini contributivi anche l’Inps ne esclude l’inquadramento come dipendente. Nulla da eccepire sugli altri punti. Ciao, Marica
 
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