News Pubblicata il 27/03/2017

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Iva 2014: in arrivo lettere per regolarizzarsi con il ravvedimento

Possibile sanare le anomalie tra dichiarazione e spesometro con le sanzioni ridotte del ravvedimento. Ad aprile controlli sulle mancate risposte alle lettere dell’anno scorso



28.440 comunicazioni e inviti preventivi in arrivo per segnalare discordanze e incongruenze emerse grazie all’incrocio dei dati da spesometro con quelli riportati in dichiarazione dai contribuenti.  Le imprese e i professionisti che non hanno dichiarato ai fini Iva, in tutto o in parte, le operazioni attive effettuate nel 2014, rispetto a quelle comunicate dai propri clienti attraverso lo spesometro relativo allo stesso anno,  potranno regolarizzare l’anomalia emersa ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso. 

Tramite queste comunicazioni personalizzate, le Entrate mettono a disposizione dei soggetti Iva interessati sia le informazioni inviate dai loro clienti, da cui risultano ricavi o compensi non dichiarati e possibili anomalie rispetto a quanto riportato in dichiarazione, sia le modalità con cui il contribuente può richiedere informazioni o segnalare all’Agenzia eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti.
Attenzione: per le imprese e i professionisti che non daranno seguito all’invito contenuto in queste lettere per la compliance sulle operazioni Iva 2014, i controlli partiranno nell’ultimo trimestre del 2017.
L’Agenzia spedirà le comunicazioni via e-mail agli indirizzi di posta elettronica certificata (Pec) dei contribuenti interessati, in modo da informare il contribuente della sua posizione fiscale, consentendogli di fornire per tempo elementi in grado di giustificare le presunte anomalie. La richiesta di informazioni può essere presentata tramite gli intermediari incaricati della trasmissione delle dichiarazioni e che all’interno del canale di assistenza CIVIS è attivo il servizio telematico che consente di trasmettere la documentazione in formato elettronico.

Il rapporto tra Fisco e contribuenti, sempre più improntato alla trasparenza e supportato da forme di comunicazione avanzate, consente quindi ai titolari di partita Iva che ricevono le informazioni dall’Agenzia di regolarizzare gli errori e le omissioni eventualmente commessi, secondo le modalità previste dall’istituto del ravvedimento operoso (articolo 13 del Dlgs n.472/1997). I contribuenti possono così beneficiare della riduzione delle sanzioni graduata in ragione della tempestività delle correzioni.

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Fonte: Agenzia delle Entrate



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