News Pubblicata il 11/01/2017

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Voucher lavoro accessorio:ok al referendum

Approvato il referendum sull'abolizione dei voucher mentre il ministro Poletti è pronto a una riforma. Le proposte di Boeri che bacchetta la CGIL



E' arrivata l'approvazione della Corte constituzionale sul referendum proposto dalla CGIL  sull'abolizione  dei voucher lavoro, mentre non   è sato ammesso  il referendum sull'articolo 18 , abolito dal Jobs Act.  Ammesso anche il referendum sulla responsabilità solidale tra appaltatore e appaltante del nuovo codice degli appalti .

Intanto ieri nuove dichiarazioni del Ministro del Lavoro Poletti nell'informativa al Senato del 10 gennaio 2017 annunciano l'imminente riforma del sistema dei voucher .

L'emissione dei voucher per il lavoro accessorio ha toccato  infatti lo scorso ottobre il nuovo record di 121 milioni di buoni nel 2016. Un evidente segnale di abuso da parte dei datori di lavoro, secondo la CGIL.

Il presidente dell'INPS Boeri è intervenuto  però sul tema  in un intervista a Repubblica  difendendo i risultati del Jobs Act e affermando "Sui voucher vedo troppa ipocrisia da parte di chi li demonizza. Vanno corretti, ma non certo cancellati". E' emerso infatti in queste ore che la CGIL stessa ha fatto ampio uso dei voucher ,nella sede di Bologna,  ma non solo in maniera del tutto corretta .per retribuire molti pensionati-volontari  per la collaborazione saltuaria nella sede locale del sindacato.

Il presidente dell'INPS afferma che  "Nell'ultimo anno la Cgil ha investito 750 mila euro in voucher; Anche altri sindacati hanno massicciamente usato questi strumenti, ad esempio la Cisl ne ha utilizzati per un valore di 1 milione e mezzo di euro. Non c'è dubbio che c'è stato un abuso dei voucher per le prestazioni temporanee e accessorie e che sono stati utilizzati per finalità molto differenti da quelle che il legislatore si era proposto. Qualche correttivo quindi serve. Ma cancellare i voucher sarebbe davvero sbagliato." La sua proposta è di istiuire un limite mensile anziche annuale  e  far arrivare all' Inps invece che alle direzioni regionali del lavoro la c omunicazione preventiva per consentire l'immediato incontro dei dati tra acquisto e utilizzo effettivo

Anche il  presidente  dell' agenzia per le politiche del lavoro ANPAL , Del Conte, aveva  dichiarato  qualche settimana fa in un intervista che è necessario un intervento legislativo, perche è evidente che il loro utilizzo non è legato, come nelle prime intenzioni solo all’emersione del lavoro nero   in alcuni settori (agricoltura, lavoro domestico, giardinaggio, stagionalità negli esercizi commerciali ) ma i voucher hanno contribuito a sostituire molti contratti di lavoro atipico come collaborazioni o lavoro a tempo determinato, con il sistema del lavoro accessorio 

Ricordiamo che con il sistema dei voucher lavoro accessorio,  il datore di lavoro acquista dall’INPS  i buoni al costo di 10 euro, che corrispondono alla retribuzione di 7,5 euro netti per ogni ora di lavoro. Il lavoratore che riceve i buoni  li cambia presso gli sportelli INPS postali, bancari  o dai tabaccai  autorizzati e la differenza di 2,5 euro, trattenuta dall’istituto previdenziale, copre  un contributo minimo  per le prestazioni pensionistiche e l’assicurazione contro gli infortuni, oltre alle spese di gestione della procedura .

Non si tratta però di un vero contratto di lavoro e i prestatori non hanno diritto in caso di malattia e per la successiva disoccupazione. 

I buoni lavoro erano nati nel 2003 per alcune prestazioni specifiche stagionali in agricoltura (come la vendemmia)    con un limite di 5000 euro annui.

L’uso è stato poi consentito, dal Governo Monti a partire dal 2012  in tutti i settori produttivi e  per tutte le categorie di lavoratori anche già dipendenti , sia pubblici che privati, ma che comunque possono guadagnare con questa forma  un massimo di 7000 euro totali  da diversi datori di lavoro  (in teoria corrispondenti quindi a 700 ore di lavoro annuo). (Sull'evoluzione normativa vedi "Lavoro accessorio e voucher")

In realta l’enorme numero di voucher venduti negli ultimi anni indica che i datori di lavoro hanno spesso utilizzato la copertura di un  buono lavoro  valido per un ora,  per diverse  ore di lavoro,  che è difficile considerare  quindi "accessorio".

Probabile quindi che il Governo corra ai ripari probabilmente riportando l'utilizzo dei Voucher lavoro  "alla funzione per i quali erano stati disegnati, ovvero dare copertura previdenziale e assicurativa alle attività occasionali, portandole fuori dal lavoro nero», come ribadito appunto dal Ministro Poletti. Ma prima si attendono le motivazioni della Corte Costituzionale che ha ammesso il referendum popolare sulla loro abolizione.

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Fonte: Fisco e Tasse



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