News Pubblicata il 14/01/2011

Compensazioni di crediti inesistenti: perseguibile anche il socio

Per la Corte di Cassazione il reato per l’utilizzo in compensazione di crediti inesistenti può essere commesso anche dal socio oltre che dall’amministratore della società



Con la Sentenza n. 662 del 13 gennaio 2011 la Corte di Cassazione ha affermato che anche il socio di una società è perseguibile, a titolo di concorso, per l'utilizzo in compensazione di crediti IVA inesistenti oltre il limite di 500.000 euro, ai sensi di quanto disposto dal D. Lgs. 74/2000. Il reato di indebita compensazione è imputabile in via principale all’amministratore dell’impresa quale responsabile degli oneri tributari. Nella Sentenza in oggetto, sono stati contestati oltre all’amministratore della società anche al socio i reati di indebita compensazione e di occultamento di scritture contabili.

Fonte: Il Sole 24 Ore



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