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Una Guida sulle importanti novità introdotte nel 2017 in materia di lavoro (L. 21 GIUGNO 2017, N. 96 - D.L. 20 GIUGNO 2017, N. 91 -D.P.C.M. 23 MAGGIO 2017, N 88 - D.P.C.M. 23 MAGGIO 2017, N 87 - L. 22 MAGGIO 2017, N. 81) e analisi delle eventuali criticità che possono sorgere, pdf di 68 pagine.
In Italia, soprattutto negli ultimi anni, si è assistito ad una riduzione dei livelli occupazionali e ciò è accaduto soprattutto per il divario tra Nord e Sud. Tale divario territoriale deve essere sommato alle prospettive dei giovani per un rapido accesso al mercato del lavoro, pure se migliorate grazie alle maggiori flessibilità disponibili che appaiono ancora contraddistinte da difficili processi di transizione dalla scuola al lavoro, dal lavoro alla formazione e dalla formazione al lavoro.
Per questo motivo si deve rafforzare la capacità di funzionamento efficiente del mercato, liberandolo dalle inefficienze economiche e normative che hanno nel corso degli anni ostacolato il pieno dispiegarsi delle sue potenzialità. Ciò non potrà avvenire restringendo le tutele e le protezioni, ma spostandole dalla garanzia del posto di lavoro all’assicurazione di una piena occupabilità durante tutta la vita lavorativa, riducendo, quindi, i periodi di disoccupazione o di spreco di capitale umano. L’Italia ha bisogno di un mercato del lavoro moderno, trasparente ed efficiente in grado di incrementare le occasioni di lavoro per tutti, soprattutto per giovani e per lavoratori esclusi dal ciclo produttivo.
Attualmente, nel 2017, sono state apportate importanti novità in materia di lavoro e di previdenza sociale, che possono essere così riassunte:
Lo scopo del presente lavoro è quello di analizzare le singole novità e di individuare anche eventuali “criticità".
PREMESSA
1. D.P.C.M. NN. 87 E 88 DEL 2017: NOVITÀ IN MATERIA PREVIDENZIALE
1.1. APE SOCIALE: CAMPO DI APPLICAZIONE, REQUISITI E BENEFICIARI
1.2. ACCESSO ALLA PENSIONE ANTICIPATA PER I LAVORATORI PRECOCI
2. L. 96/2017, C.D. MANOVRINA 2017: LE NOVITÀ SUL LAVORO
2.1. PREMESSA
2.2. APE/PENSIONAMENTO ANTICIPATO
2.3. PREPENSIONAMENTO DEI GIORNALISTI
2.4. TRATTAMENTO DI MOBILITA’ IN DEROGA
2.5. DURC
2.6. PRESTAZIONI OCCASIONALI
2.7. PREMIO DI PRODUTTIVITA’
2.8. FONDO PER I DISABILI
2.9. INTERVENTI PER LA FORMAZIONE E L’INTEGRAZIONE DEL REDDITO
2.10. TRATTAMENTI DI INTEGRAZIONE SALARIALE IN DEROGA
2.11. CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E LAVORATORI TRANSFRONTALIERI
3. L. 81/2017: LAVORO AGILE
3.1. LAVORO AGILE: NOZIONE
3.2. CONTRATTI AZIENDALI
4. MISURE URGENTI PER LA CRESCITA DEL MEZZOGIORNO: D.L. 91/2017
4.1. PREMESSA
4.2. MISURA A FAVORE DEI GIOVANI IMPRENDITORI NEL MEZZOGIORNO
4.3. MISURA A FAVORE DEI GIOVANI IMPRENDITORI NEL MEZZOGIORNO IN AGRICOLTURA
4.4. BENEFICI FISCALI E SEMPLIFICAZIONI PER LE IMPRESE
4.5. ULTERIORI MISURE PER INCENTIVARE L’OCCUPAZIONE NEL MEZZOGIORNO
SCHEMI
Commento alla Legge 22 maggio 2017, n. 81 - Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato. (17G00096) - (GU n.135 del 13-6-2017) - Vigente al: 14-6-2017
La Legge disciplina:
Nel presente ebook si prenderà in considerazione solo la parte riguardante il lavoro autonomo non imprenditoriale e lo jobs act, ossia gli artt. da 1 a 17.
Nello specifico, si vuol:
PREMESSA
ART. 1: AMBITO DI APPLICAZIONE
ART. 2: TUTELA DEL LAVORATORE AUTONOMO NELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI
ART. 3: CLAUSOLE E CONDOTTE ABUSIVE
ART. 4: APPORTI ORIGINALI E INVENZIONE DEL LAVORATORE
ART. 5: DELEGA AL GOVERNO IN MATERIA DI ATTI PUBBLICI RIMESSI ALLE PROFESSIONI ORGANIZZATE IN ORDINI O COLLEGI
ART. 6: DELEGHE AL GOVERNO IN MATERIA DI SICUREZZA E PROTEZIONE SOCIALE DEI PROFESSIONISTI ISCRITTI A ORDINI O COLLEGI E DI AMPLIAMENTO DELLE PRESTAZIONI DI MATERNITÀ E DI MALATTIA RICONOSCIUTE AI LAVORATORI AUTONOMI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA
ART. 7: STABILIZZAZIONE ED ESTENSIONE DELL'INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE PER I LAVORATORI CON RAPPORTO DI COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA – DIS-COLL
ART. 8: DISPOSIZIONI FISCALI E SOCIALI
ART. 9: DEDUCIBILITÀ DELLE SPESE DI FORMAZIONE E ACCESSO ALLA FORMAZIONE PERMANTE
ART. 10: ACCESSO ALLE INFORMAZIONI SUL MERCATO E SERVIZI PERSONALIZZATI DI ORIENTAMENTO, RIQUALIFICAZIONE E RICOLLOCAZIONE
ART. 11: DELEGA AL GOVERNO IN MATERIA DI SEMPLIFICAZIONE DELLA NORMATIVA SULLA SALUTE E SICUREZZA DEGLI STUDI PROFESSIONALI
ART. 12: INFORMAZIONI ED ACCESSO AGLI APPALTI PUBBLICI E AI BANDI PER L’ASSEGNAZIONE DI INCARICHI ED APPALTI PRIVATI
ART. 13: INDENNITÀ DI MATERNITÀ
ART. 14: TUTELA DELLA GRAVIDANZA, MALATTIA ED INFORTUNIO
ART. 15: MODIFICHE AL CODICE DI PROCEDURA DI CIVILE
ART. 16: PROCEDURA DI ADOZIONE DEI DECRETI LEGISLATIVI DI CUI AGLI ARTICOLI 5, 6 E 11
ART. 17: TAVOLO TECNICO DI CONFRONTO PERMANENTE SUL LAVORO AUTONOMO
SCHEMI
SINTESI
Con Formulario e Giurisprudenza (le formule sono scaricabili per essere compilate e stampate).
Il seguente testo aggiornato alla recente giurisprudenza si propone come uno strumento operativo con formulario per supportare il professionista nell’impostare i vari ricorsi nelle tematiche del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Nello specifico:
Si analizzano le casistiche dei vari termini processuali
- il procedimento d’urgenza nel diritto del lavoro;
- la forma del ricorso nel processo del lavoro;
- memorie di costituzione;
- impugnazione della sentenza in appello;
- procedura di esecuzione al decreto ingiuntivo.
E’ possibile scaricare la formula in formato rtf(Word o altro editor di testi) per essere compilata e stampata.
1. Le conseguenze della proroga del contratto a tempo determinato e Jobs Act
1.1. Il caso
1.2. Il commento
1.2.1. Il passaggio del contratto dalla L. 183/2014 al D.Lgs. 81/2015, c.d. Jobs Act
1.2.2. Contratto a termine e D.Lgs. 81/2015
1.2.2.a Formula: fac-simile di lettera-contratto di assunzione a tempo determinato (in genere) alla luce degli artt. da 19 a 29 del D.Lgs. 81/2015
1.2.3. Continuazione del rapporto oltre la scadenza del termine: Art. 22 del D.Lgs. 81/2015
1.2.4. Proroga del contratto a tempo determinato ed attività stagionali: interpello n. 15 del 2016
1.3. Le questioni processuali
1.3.1. Art. 700 c.p.c.: premessa
1.3.2. Art. 700 c.p.c.: periculum in mora e fumus boni iuris
1.4. Giurisprudenza
2. Indennità sostitutiva alle ferie non godute e rinunciabilità
2.1 Il caso
2.2. Il commento
2.2.1. Diritto alla ferie ed indennità sostitutiva
2.2.1.a Formula: fac-simile di richiesta del lavoratore alle ferie
2.2.2. Ferie ed impossibilità all’adempimento da parte del datore di lavoro
2.2.3. Divieto di monetizzazione delle ferie ed art. 5, comma 8 del d.l. 95/2012: legittimità costituzionale
2.3. Le questioni processuali
2.3.1. Forma del ricorso: art. 414 c.p.c.
2.4. Giurisprudenza
3. Contratto a tempo determinato e recesso ante tempus
3.1. Il caso
3.2. Il commento
3.2.1. Il contratto a termine pre e post Jobs Act
3.2.2. Ipotesi di recesso del contratto a termine ed orientamenti giurisprudenziali conformi
3.2.2.a Formula: fac-simile di lettera per recesso ante tempus del contratto di assunzione a tempo determinato
3.2.3. Conseguenze in caso di recesso ante tempus del contratto a termine ed orientamenti giurisprudenziali conformi
3.3. Le questioni processuali.
3.3.1. Costituzione nei termini, sostituzione tardiva e contumacia del convenuto
3.3.2. Impugnazione della sentenza in appello e contumacia del convenuto in primo grado
3.4. Giurisprudenza
4. Art. 9 della L. 68/1999: richiesta di avviamento al lavoro del disabile e nozione di “specifica qualifica”
4.1. Il caso
4.2. Il commento
4.2.1. Dalla L. 482/1968 alla L. 68/1999: collocamento mirato
4.2.1.a Formula: domanda di iscrizione al collocamento mirato
4.2.2. Art. 9 della L. 68/1999: avviamento al lavoro
4.2.3. Orientamenti giurisprudenziali conformi
4.2.4. Art. 9 della L. 68/1999 e definizione dell’espressione “qualifica”
4.2.5. Sanzioni ed art. 9 della L. 68/1999
4.3. Le questioni processuali
4.3.1. Art. 6 della L. 689/1981: responsabilità solidale ed amministratori di società
4.3.2. Responsabilità della persona giuridica e L. 689/1981
4.4. Giurisprudenza
5. Dispositivi di protezione individuale ed obbligo del datore di lavoro
5.1 Il caso
5.2. Il commento
5.2.1. D.P.I.: evoluzione normativa
5.2.2. Orientamenti giurisprudenziali conformi
5.2.2.a Formula: consegna dei dispositivi di protezione individuale
5.2.3. D.P.I.: nozione
5.2.4. D.P.I. e lavaggio
5.3. Le questioni processuali
5.3.1. Elementi del ricorso (art. 414 c.p.c.)
5.3.2. Inadempimento contrattuale e prescrizione
5.4. Giurisprudenza
6. Fondo di garanzia e pagamento di tfr di un datore di lavoro, non soggetto a fallimento
6.1. Il caso
6.2. Il commento
6.2.1. L. 297/1982: fondo di garanzia ed ipotesi di pagamento del tfr
6.2.1.a Formula: lettera di diffida per tfr non pagato
6.2.2. Art. 2, comma 5, della L. 297/1982: tfr, fondo di garanzia e datore di lavoro non soggetto a fallimento
6.2.3. Orientamenti giurisprudenziali
6.3. Le questioni processuali
6.3.1. Decreto ingiuntivo nel rapporto di lavoro
6.3.2. Procedura di esecuzione al decreto ingiuntivo, tfr e fondo di garanzia: orientamenti giurisprudenziali
6.4. Giurisprudenza
Con il Decreto Legislativo del 15 Giugno 2015 n. 81, il Parlamento ha voluto fornire una disciplina organica sui contratti di lavoro ed una revisione della normativa sulle mansioni dei lavoratori. La finalità di tale intervento normativo è stata anche quella di renderli più aderenti e coerenti con le attuali esigenze dei lavoratori, che vanno dal diritto all’occupazione alla tutela della stessa.
Nel suo complesso, tale Decreto si occupa di disciplinare le collaborazioni con il committente, e di lavoro subordinato, con particolare riferimento a mansioni, il lavoro part-time, supplementare e straordinario, lavoro a tempo parziale nelle pubbliche amministrazioni, il lavoro intermittente ed a tempo determinato.
In esso, viene inoltre disciplinata la formazione del lavoratore ed il contratto di somministrazione, la tutela del lavoratore in generale, i diritti sindacali, l’apprendistato ed il lavoro accessorio, il superamento della questione relativa al lavoro a progetto, la stabilizzazione dei collaboratori coordinati e continuativi, dei lavoratori a progetto e dei titolari di partita iva, ed altri aspetti importanti.
In questa sede, si propone l’analisi dell’articolo 8 del citato decreto legislativo che si occupa della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale e viceversa. Dall’analisi dell’articolo di legge, emergono quattro novità fondamentali:
Il presente ebook fornisce, in modo semplificato ed esaustivo puntuale analisi della norma in questione proponendo le soluzioni pratiche adottabili:
Si auspica in questo modo di poter costituire un valido strumento per i lavoratori; per chi effettua consulenza del lavoro e amministrazione delle risorse umane per i datori di lavoro.
Partiremo quindi dai principi generali validi per tutti i lavoratori ai diritti speciali previsti per coloro i quali, nell’ambito di un rapporto di lavoro dipendente, hanno necessità proprie o per persone conviventi in tema di assistenza su gravi problemi di salute. Di conseguenza, si propongono esempi di istanze e comunicazioni volte a garantire un equo esercizio dei diritti previsti dalla norma.
Come si potrà notare dalla lettura dei modelli di istanze, si da particolare importanza ai documenti da allegare, i quali, il larga parte devono essere rappresentati da valida certificazione medico-sanitaria.
Del resto, l’onere della prova è un principio (istituto giuridico) di rilevanza fondamentale per provare effettivamente l’esercizio di un diritto in special modo quando in gioco vi è il rapporto con il datore di lavoro o con un soggetto preposto, il quale, a sua volta, giustamente ha necessità di poter avere elementi certi su cui fondare la concessione del beneficio o diritto.
La trasformazione e riconversione del rapporto lavorativo da full-time a part-time contemplato nell’art. 8 in questione riguarda sia i lavoratori del settore pubblico che privato.
Per quanto riguarda i fac-simili di istanze per i dipendenti del servizio pubblico dovranno fare attenzione a riportare con esattezza l’intestazione della pubblica amministrazione di appartenenza poiché tali moduli contengono l’indicazione del “datore di lavoro” in via generica; i contenuti sono, invece, standard per tutte le categorie di datori.
INTRODUZIONE
1. LA TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO CONCORDATA
A. FAC-SIMILE RICHIESTA TRASFORMAZIONE RAPPORTO DI LAVORO DA PARTE DEL LAVORATORE
B. FAC SIMILE DI PROPOSTA DEL DATORE DI LAVORO
C. FAC-SIMILE DI ACCORDO SCRITTO SULLA TRASFORMAZIONE DELL’ORARIO DEL RAPPORTO DI LAVORO (MODELLO GENERICO)
2. IL CASO DEL RIFIUTO DEL LAVORATORE
2A. FAC-SIMILE DI RIFIUTO DEL LAVORATORE ALLA TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO
3. LA TRASFORMAZIONE DEL CONTRATTO DEL LAVORATORE DIPENDENTE AFFETTO DA GRAVI PATOLOGIE
3A. FAC-SIMILE COMUNICAZIONE AL DATORE DI LAVORO PER L’USUFRUIZIONE DEL DIRITTO ALLA TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO.
3B. FAC-SIMILE RICHIESTA DI RICONVERSIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO A TEMPO PIENO
4. LAVORATORE CHE DEVE ASSISTERE PERSONE CONVIVENTI AFFETTE DA GRAVI PATOLOGIE
4A. FAC-SIMILE RICHIESTA TRASFORMAZIONE RAPPORTO DI LAVORO PER ASSISTENZA CONIUGE AFFETTO DA PATOLOGIE ONCOLOGICHE O GRAVI PATOLOGIE CRONICHE E DEGENERATIVE
4B. FAC-SIMILE RICHIESTA TRASFORMAZIONE RAPPORTO DI LAVORO PER ASSISTENZA GENITORE AFFETTO DA PATOLOGIE ONCOLOGICHE O GRAVI PATOLOGIE CRONICHE E DEGENERATIVE
4C. FAC-SIMILE RICHIESTA TRASFORMAZIONE RAPPORTO DI LAVORO PER ASSISTENZA CONVIVENTE AFFETTO DA PATOLOGIE ONCOLOGICHE O GRAVI PATOLOGIE CRONICHE E DEGENERATIVE
4D. FAC-SIMILE RICHIESTA TRASFORMAZIONE RAPPORTO DI LAVORO PER ASSISTENZA FIGLIO CONVIVENTE DI ETÀ INFERIORE AD ANNI 13
4E. FAC-SIMILE RICHIESTA TRASFORMAZIONE RAPPORTO DI LAVORO PER ASSISTENZA FIGLIO CONVIVENTE PORTATORE DI HANDICAP
4F. FAC-SIMILE DI DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI CERTIFICAZIONE DELLO STATO DI FAMIGLIA DA ALLEGARE ALL’ISTANZA DI RICHIESTA
5. L’OBBLIGO DELL’ATTO SCRITTO E DELLA DOCUMENTAZIONE PROBATORIA
5A. FAC-SIMILE DI ACCORDO SCRITTO TRA LE PARTI (SU INIZIATIVA DEL DATORE DI LAVORO)
6. LA TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO IN SOSTITUZIONE DEL CONGEDO PARENTALE
6A. FAC-SIMILE RICHIESTA TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO IN LUOGO DEL CONGEDO PARENTALE
7. ASSUNZIONI PART TIME E INFORMATIVA AZIENDALE DEL DATORE DI LAVORO
7A. FAC-SIMILE INFORMATIVA OBBLIGATORIA A TUTTI I LAVORATORI DELL’AZIENDA
Analisi punto per punto delle novità in materia di lavoro della legge di Bilancio 2017, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2017.
1. LEGGE DI BILANCIO 2017
1.1 PREMESSA
1.2 LE NOVITÀ
2. LA LEGGE SUL BILANCIO 2017 E LE NOVITÀ SUL LAVORO
2.1. ART. 1, COMMA 148: INGRESSO E SOGGIORNO PER INVESTITORI
2.2. ART. 1, COMMI DA 160 A 162: PREMIO DI PRODUTTIVITÀ E WELFARE AZIENDALE
2.3. ART. 1, COMMA 165: ABBASSAMENTO ALIQUOTA CONTRIBUTIVA ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA
2.4. ART. 1, COMMA DA 166 A 186: ANTICIPO FINANZIARIO A GARANZIA PENSIONISTICA - APE SOCIALE
2.5. ART. 1, COMMA 187: QUATTORDICESIMA
2.6. ART. 1, COMMI DA 188 A 192: RENDITA INTEGRATIVA TEMPORANEA ANTICIPATA – RITA
2.7. ART. 1, COMMA 194: ABOLIZIONE DELLE PENALIZZAZIONI
2.8. ART. 1, COMMI DA 195 A 198: CUMULO DEI PERIODI ASSICURATIVI
2.9. ART. 1, COMMI DA 199 A 205: RIDUZIONE REQUISITI ANZIANITÀ CONTRIBUTIVA
2.10. ART. 1, COMMI DA 206 A 208: LAVORATORI USURANTI
2.11. ART. 1, COMMA 209: BENEFICI PREVIDENZIALI PER CENTRALINISTI NON VEDENTI
2.12. ART. 1, COMMA 210: NO TAX AREA PER I PENSIONATI
2.13. ART. 1, COMMI DA 212 A 221: MISURE IN MATERIA DI SALVAGUARDIA DEI LAVORATORI DALL’INCREMENTO DEI REQUISITI DI ACCESSO AL SISTEMA PENSIONISTICO
2.14. ART. 1, COMMI DA 222 A 225: TRATTAMENTO ANTICIPATO DI PENSIONE PER LE LAVORATRICI
2.15. ART. 1, COMMI DA 226 A 232: RIFINANZIAMENTO PREPENSIONAMENTO DEI GIORNALISTI
2.16. ART. 1, COMMA 233: TRASFORMAZIONE A TEMPO PARZIALE DEI CONTRATTI
2.17. ART. 1, COMMI DA 234 A 237:FONDI DI SOLIDARIETÀ BILATERALE
2.18. ART. 1, COMMI DA 238 A 239: INCREMENTO DEL FONDO PER LA LOTTA ALLA POVERTÀ ED ALL’ESCLUSIONE SOCIALE
2.19. ART. 1, COMMA 240: INTERVENTI A CARICO DEL FONDO SOCIALE PER L’OCCUPAZIONE E LA FORMAZIONE
2.20. ART. 1, COMMI 241 E 242: CONGEDO PER LAVORATRICI AUTONOME PER MOTIVI CONNESSI AL PERCORSO DI PROTEZIONE RELATIVO ALLA VIOLENZA DI GENERE
2.21. ART. 1, COMMA 243: LOCALIZZAZIONE E SVOLGIMENTO DEI SERVIZI DEI CALL CENTER
2.22. ART. 1, COMMI DA 244 A 248: FOSPE
2.23. ART. 1, COMMA 250: PENSIONE DI INABILITÀ PER I SOGGETTI AFFETTI DA MALATTIE CONNESSE ALL'ESPOSIZIONE ALL'AMIANTO
2.24. ART. 1, COMMI 344 A 345: ESONERO CONTRIBUTIVO PER COLTIVATORI DIRETTI E IMPRENDITORI AGRICOLI PROFESSIONALI
In allegato, in fondo al testo dell'ebook, troverai il link per scaricare gratuitamente la Circolare Settimanale del Lavoro dedicata al Jobs Act realizzata dalla redazione di FISCOeTASSE.
La ratio del presente lavoro è quello di analizzare:
Ai lettori lasciamo giudicare se le norme della l. 78/2014, dei decreti attuativi (d.lgs. n. 22/2015, n. 23/2015, n. 80/2015, n. 81/2015, d.lgs. 148/2015, d.lgs. 149/2015, d.lgs. 150/2015, d.lgs. 151/2015 e d.lgs. 185/2016) della l. 10 dicembre 2014, n. 183, c.d. Jobs Act, vanno ad investire sulla forza-lavoro o portano i diritti dei lavoratori all’800.
Sintesi
Premessa
1. Contratto a termine e legge n. 78/2014
1. Contratto a tempo determinato e cause per la stipula
2. Contratto a termine acausale
3. Forma scritta
4. Limiti percentuali
5. Proroghe
6. Diritto di precedenza
7. Disciplina transitoria
8. Recepimento della l. 78/2014 nei Ccnl
2. Contratto di somministrazione e legge n. 78/2014
1. Nozione
2. Tipologie
3. Novità
3. Apprendistato e legge n. 78/2014
1. Definizione
2. Forma scritta
3. Percentuali di stabilizzazione
4. Diminuzione della retribuzione
5. Formazione pubblica
4. Altre novità e l. n. 78/2014
1. Durc
2. Contratti di solidarietà
3. Elenco anagrafico del lavoratore
4. Stato di disoccupazione
5. Legge n. 183/2014 e Jobs Act
1. Premessa
2. Delega in materia di ammortizzatori sociali
3. Delega in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive
4. Delega per la semplificazione e la razionalizzazione delle procedure e degli adempimenti relativi alla costituzione ed alla gestione dei rapporti di lavoro
5. Delega per il riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e delle tipologie dei relativi contratti nonché per la razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva
6. Delega per la revisione e l’aggiornamento delle misure intese a sostenere le cure parentali ed a tutelare la maternità e le forme di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro
6. Decreto legislativo n. 22/2015: Riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali
1. Contenuti
2. NASpI
3. DIS-COLL
4. ASDI
5. Contratto di ricollocazione
7. Decreto legislativo n. 23/2015: Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti
1. Campo di applicazione
2. Licenziamento individuale e regimi sanzionatori: l. 92/2012 e d.lgs. 23/2015
3. Risoluzione stragiudiziale
4. Licenziamento collettivo e regimi sanzionatori: l. 92/2012 e d.lgs. 23/2015
8. Decreto legislativo n. 80/2015: Disposizioni in materia di nuove tutele alla maternità
1. Principi generali
2. Oggetto e finalità
3. Contenuti
9. Decreto legislativo n. 81/2015: Disposizioni in materia di forme contrattuali e mansione
1. Premessa
2. Contenuti
10. Decreto legislativo n. 151/2015: Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di lavoro e pari opportunità
1. Premessa
2. Contenuti
11. Decreto legislativo n. 150/2015: Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive
1. Premessa
2. Contenuti
12. Decreto legislativo n. 149/2015: Disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale
1. Premessa
2. Contenuti
13. Decreto legislativo n. 148/2015: Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in deroga in costanza di rapporto di lavoro
1. Premessa
2. Contenuti
14. D. Lgs. 185/2016: Disposizioni integrative e correttive ai d.lgs. 81/2015, d.lgs. 148/2015, d.lgs. 149/2015, d.lgs. 150/2015 e d.lgs. 151/2015
1. Premessa
2. Contenuti
Appendice – Schede di sintesi
1. Legge n. 78/2014
2. Legge n. 183/2014
3. Decreto legislativo n. 22/2015
4. Decreto legislativo n. 23/2015
5. Decreto legislativo n. 80/2015
6. Decreto legislativo n. 81/2015
7. Decreto legislativo n. 151/2015
8. Decreto legislativo n. 150/2015
9. Decreto legislativo n. 149/2015
10. Decreto legislativo n. 148/2015
11. Scheda di sintesi del d.lgs. 185/2016
Per la prima volta in assoluto, il trattamento di fine rapporto perde la sua vera natura che da sempre è stato chiamato a svolgere, ossia quella di accantonare mensilmente una quota, affinché la stessa sia corrisposta al lavoratore al momento in cui si verifichi la cessazione del rapporto di lavoro, ad eccezione dei casi previsti dall’art. 2120 C.c.
Infatti, la Legge di Stabilità 2015 (art. 1, co. 26 e ss. della L. n. 190/2014) ha concesso la facoltà ai lavoratori del settore privato, ad esclusione di quelli del settore agricolo e domestico, di poter monetizzare una parte del TFR mensilmente in busta paga.
Un’opportunità, purtroppo, segnata dall’aggravio del regime fiscale applicato dal Legislatore che, in luogo della tassazione separata (applicata in caso di liquidazione del TFR in caso di cessazione del rapporto di lavoro), inserisce quella ordinaria.
È chiaro che, venendo meno il regime fiscale più favorevole per il contribuente, ossia quella separata, in quanto il reddito da assoggettare a tassazione si forma in un solo periodo d’imposta, scontando di conseguenza un carico fiscale più elevato a causa della progressività delle aliquote IRPEF, il dipendente sia chiamato a valutarne la convenienza.
Dunque, scopo del presente elaborato è quello di divenire un’utile strumento di utilizzo in favore dei lavoratori ed operatori del settore, al fine di valutarne gli effetti diretti ed indiretti rispetto al TFR considerato come “buonauscita”. Tra gli altri aspetti di particolare rilievo, oltre alle caratteristiche generali della manovra, l’Autore si sofferma in particolar modo sull’Accordo-quadro stipulato il 20 marzo 2015 fra il MLPS, MEF e ABI che disciplina l’accesso ai finanziamenti agevolati in favore di aziende con meno di 50 unità i quali non intendono procedere al versamento del TFR in busta paga con risorse proprie.
Un capitolo a parte è dedicato alle modalità di compilazione del flusso UniEmens, che vede l’istituzione di nuovi sezioni ed elementi.
Il tutto è semplificato mediante tabelle, schede di sintesi ed esempi che rendono il testo più intellegibile.
L’art. 32, comma 1, lett. b), della L. 98/213 ha stabilito che dovrà essere emanato un decreto (ad oggi ancora non ha visto la luce), il quale contenga: a) i criteri ed i parametri, desunti dagli indici infortunistici di settore dell'INAIL, per individuare le attività a basso rischio e b) il nuovo modulo per la valutazione dei rischi per i datori di lavoro che occupano fino a 50 lavoratori.
Invece, i datori di lavoro che occupano fino a 50 lavoratori, operanti in settori di attività a basso rischio infortunistico individuati con D.M., che a oggi non è stato emanato, sulla base di criteri e parametri oggettivi, desunti dagli indici infortunistici di settore dell'INAIL potranno attestare di aver effettuato la valutazione dei rischi utilizzando un nuovo modello semplificato che sarà allegato al
succitato D.M..
Le aziende potranno adottare questo modello o in alternativa continuare ad utilizzare le Procedure Standardizzate.
Fino alla data di entrata in vigore di questo decreto, le aziende dovranno seguire le attuali disposizioni optando per l’utilizzo delle procedure standardizzate o del DVR completo.
In Allegato le Formule:
E-book della Collana: Guide Lavoro, Sicurezza e Previdenza
1. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO ED ENTRATA IN VIGORE: D. LGS. 81/2008 E L. 98/2013
2. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO ED AUTOCERTIFICAZIONE: COSA CAMBIA DAL 1° GIUGNO 2013?
2.1. COSA SI INTENDE PER DATORI DI LAVORO FINO A 10 DIPENDENTI?
3. DVR E CONSEGNA AL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
4. OBBLIGHI DEL SOMMINISTRATORE IN MATERIA DI EFFETTUAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI DA PARTE DELL’UTILIZZATORE
5. STRESS DA LAVORO CORRELATO: NOZIONE
5.1. LA VALUTAZIONE DELLO STRESS CORRELATO PUÒ ESSERE DELEGATA DAL DATORE DI LAVORO?
5.2. VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO ED INTERVENTO CORRETTIVO
6. SANZIONI
ALLEGATO
1. FAC-SIMILE DI AUTOCERTIFICAZIONE
2. FAC-SIMILE DI DVR
GIURISPRUDENZA
NORMATIVA
INTERPELLI
