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Recupero credito fra privati

Salve a tutti,

Circa un anno fa ho prestato 2400 euro a una persona che conosco, i soldi le sono stati girati tramite bonifico con causale contenente la natura di prestito e la data di restituzione, abbiamo inoltre sottoscritto una scrittura privata con tutti i dettagli, copie dei documenti di identità e firme.

Premesso che ho fatto molto male a fidarmi, ovviamente non ho fin'ora visto nemmeno una dalle rate stabilite nell'accordo, nonostante qualche sollecito, dapprima amichevole e poi molto fermo. In teoria a Giugno il prestito dovrebbe essere rifuso dalla controparte, cosa che ovviamente non accadrà.

Nel frattempo mi sono mosso e ho trovato uno studio legale specializzato in recupero crediti: fanno dapprima un'analisi di solvibilità del debitore e se ritengono che vi sia una possibilità di recupero di almeno il 70% provvedono a far emettere decreto ingiuntivo e successiva azione di pignoramento (se necessario). Il tutto a costo zero per il creditore (recuperano le spese dal debitore).

Avrei una domanda per chi se ne intende: supponiamo che alla data in cui l'ufficiale giudiario si muove per recuperare le somme il debitore risulti senza lavoro e con 0 sul conto corrente (cosa che teoricamente l'analisi preliminare di solvibilità dovrebbe scongiurare, ma le vie dei furbi sono infinite), cosa succede? La procedura viene "congelata" per poi essere ripresa quando la persona trova un lavoro regolare o immette liquidità nel conto corrente? Oppure l'ufficiale giudiziario ti dice "Ciccio, qui non c'è nulla che possiamo prendere, sorry" e il creditore deve riattivare un nuovo iter giudiziale quando crede che la situazione possa esser cambiata?

Cerco risposte da parte di chi ci è passato o lavora nel campo.

Grazie mille
 
Salve a tutti,

Circa un anno fa ho prestato 2400 euro a una persona che conosco, i soldi le sono stati girati tramite bonifico con causale contenente la natura di prestito e la data di restituzione, abbiamo inoltre sottoscritto una scrittura privata con tutti i dettagli, copie dei documenti di identità e firme.

Premesso che ho fatto molto male a fidarmi, ovviamente non ho fin'ora visto nemmeno una dalle rate stabilite nell'accordo, nonostante qualche sollecito, dapprima amichevole e poi molto fermo. In teoria a Giugno il prestito dovrebbe essere rifuso dalla controparte, cosa che ovviamente non accadrà.

Nel frattempo mi sono mosso e ho trovato uno studio legale specializzato in recupero crediti: fanno dapprima un'analisi di solvibilità del debitore e se ritengono che vi sia una possibilità di recupero di almeno il 70% provvedono a far emettere decreto ingiuntivo e successiva azione di pignoramento (se necessario). Il tutto a costo zero per il creditore (recuperano le spese dal debitore).

Avrei una domanda per chi se ne intende: supponiamo che alla data in cui l'ufficiale giudiario si muove per recuperare le somme il debitore risulti senza lavoro e con 0 sul conto corrente (cosa che teoricamente l'analisi preliminare di solvibilità dovrebbe scongiurare, ma le vie dei furbi sono infinite), cosa succede? La procedura viene "congelata" per poi essere ripresa quando la persona trova un lavoro regolare o immette liquidità nel conto corrente? Oppure l'ufficiale giudiziario ti dice "Ciccio, qui non c'è nulla che possiamo prendere, sorry" e il creditore deve riattivare un nuovo iter giudiziale quando crede che la situazione possa esser cambiata?

Cerco risposte da parte di chi ci è passato o lavora nel campo.

Grazie mille
Buongiorno:
1) lo studio legale sa che, facendo domanda all'ADE può conoscere tutti i rapporti finanziari intrattenuti dal debitore, e quindi aggredire eventuali giacenze;
2) il pignoramento a mezzo ufficiale giudiziario può essere disposto più volte ma ha il suo costo, se tu sei disposto a pagare gli avvocati può essere fatto più volte;
3) esiste una procedura da sovra-indebitamento per i privati, chiedi al tuo legale: ci si accorda per una cifra a saldo e stralcio, chiaramente inferiore (poco è meglio che niente...)
buona fortuna
 
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