La Corte di Cassazione, con la sentenza numero 6813, depositata in data 20 Marzo 2009, ha affermato che, in relazione alle spese per incrementi patrimoniali rilevanti per il redditometro, la prova liberatoria a carico del contribuente deve derivare esclusivamente dalla dimostrazione dell’identità della spesa con i redditi esenti o soggetti a ritenuta a titolo d’imposta. Tale sentenza costituisce un notevole arretramento interpretativo; infatti, sempre la Corte di Cassazione, con la sentenza numero 16472 del 18 Giugno 2008, aveva precisato che il contribuente ha la possibilità di fornire qualsiasi prova contraria al fine di dimostrare che il redditometro non esiste o esiste in misura inferiore.
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