Speciale Pubblicato il 18/09/2023

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Ingresso lavoratori stranieri: al via i corsi di formazione all'estero

di Redazione Fisco e Tasse

Le istruzioni sui corsi di formazione all'estero per il lavoro in Italia di cittadini extracomunitari, oltre i flussi programmati. Come fare domanda



I lavoratori extracomunitari formati all'estero possono entrare in Italia  per lavoro al di fuori delle quote di ingresso stabilite dal Governo . 

Lo aveva previsto il decreto legge 20 2023, detto Decreto Cutro . 

Il  ministero del lavoro ha fornito   a luglio 2023 le Linee guida  che  definiscono le caratteristiche dei percorsi formativi  professionali e civico- linguistici    perche tale formazione sia considerata adeguata  e le modalità di invio dei progetti da parte degli enti interessati ed  ha aggiornato pochi giorni fa anche le faq in materia .

Le indicazioni sono rivolte soprattutto a enti locali , ETS, organizzazioni  e agenzie per il lavoro che intendano proporre e gestire  tali attività all'estero per favorire l'ingresso in Italia di nuovi lavoratori formati per i settori lavorativi con maggiori difficolta di reperimento del personale 

Vediamo i principali aspetti  della normativa.

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Formazione professionale ai fini dell'ingresso in Italia: due aspetti

Il cd. "Decreto Cutro" (D.L. 20/2023, come convertito dalla Legge 50/2023) ha modificato l'articolo 23 del Testo Unico dell'immigrazione (D. Lgs. 286/1998), ponendo al di fuori delle quote del Decreto Flussi gli ingressi dei cittadini stranieri non comunitari residenti all'estero che abbiano completato programmi di formazione professionale e civico-linguistica, purché approvati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Le Linee guida   fornite a questo proposito, specificano che i corsi  dovranno essere gratuiti e dovranno fornire ai partecipanti :

  1. conoscenze specifiche per l'esercizio di una determinata professione o attività lavorativa, ivi incluse nozioni di sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro, diritti e doveri dei lavoratori
  2.  competenze linguistiche e civiche, per avviare un processo di integrazione  sociale e culturale, che comprendono:
    • conoscenza della lingua italiana di livello A1 , 
    • conoscenze dei principi della costituzione italiana e delle istituzioni pubbliche.

Formazione professionale stranieri: beneficiari e organizzatori

I corsi sono indirizzati a :

Possono essere soggetti proponenti, cioè organizzatori e gestori delle attività formative , singolarmente o in forma di partenariato:

Formazione per l'ingresso di lavoratori stranieri: progetti e programmi

I progetti  delle attività formative dovranno  contenere:

- i profili professionali e i relativi settori d’impiego, sulla base di un’accurata analisi dei fabbisogni del  mercato del lavoro italiano;

- le modalità di selezione dei destinatari della formazione nel Paese di realizzazione del programma ;

- le modalità dettagliate delle attività di formazione ovvero  durata e della data prevista di inizio , modalità didattiche e  strumenti  previste  (lezione frontale, FAD, laboratori professionali) 

- l’indicazione del soggetto attuatore, delle risorse umane coinvolte, delle risorse strumentali,  sedi operative nel Paese  di intervento;

- le modalità di coordinamento con Istituzioni e/o altri soggetti pubblici/privati locali;

- le fonti di finanziamento,  nel rispetto del divieto di oneri in capo ai partecipanti;

- modalità di realizzazione dell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro in Italia ai fini  dell’inserimento lavorativo dei destinatari formati;

- modalità per la valutazione e il monitoraggio del percorso proposto.

I programmi  formativi dovranno dovranno necessariamente prevedere:

Per la FORMAZIONE CIVICO LINGUISTICA:

Per la FORMAZIONE PROFESSIONALE :

Devono essere previsti anche  moduli su 

  1. diritti dei lavoratori, 
  2. elementi di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro ( (modulo obbligatorio  generale di 4 ore, cui vanno aggiunti moduli di formazione specifica, differenziata in base alla classificazione di rischio del settore e della mansione del lavoratore (rischio basso, 4 ore; rischio medio, 8 ore; rischio alto, 12 ore) 
  3. competenze trasversali  su aggiornamento e  supporto alla ricerca attiva del lavoro.

Ingresso lavoratori stranieri: come inviare i progetti

I soggetti proponenti devono inviare al MLPS (programmi.art23@pec.lavoro.gov.it) il programma di  formazione professionale e civico-linguistica, che sarà esaminato da una Commissione interministeriale 

Inoltre in fase di avvio andrà inviato l'elenco dei partecipanti 

Tutte le eventuali variazioni, rispetto al programma approvato, andranno comunicate al MLPS.

Al termine,  allo stesso indirizzo, si dovrà comunicare l’elenco di quanti hanno concluso con successo la formazione e una relazione conclusiva

Procedura di ingresso dopo la formazione professionale

Come detto il cittadino straniero  che ha   completato con successo  il percorso di formazione professionale e civico-linguistica potrà fare fare ingresso e soggiornare in Italia per lavoro subordinato.

A questo fine sono necessari

  1. richiesta nominativa presentata da un datore di lavoro
  2. domanda di visto di ingresso presentata entro sei mesi dalla conclusione del corso di formazione,

Il nulla osta al visto viene garantito al di fuori dalle quote di ingresso previste annualmente dal Governo.



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