Speciale Pubblicato il 07/10/2019

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Riders: diventa lavoro subordinato?

di Staff di Fiscoetasse

Nella conversione in legge del DL 101 2019 fa discutere l'articolo sulle tutele ai riders. Dai fattorini stessi perplessità. Emendamenti in arrivo



E' in corso nelle Commissioni al Senato l'esame della legge di conversione del decreto 101 2019   sulla tutela del lavoro precario (riders , LSU ), sulla validita della DSU ai fini ISEE   e sulla risoluzione delle crisi aziendali . Il decreto legge deve essere convertito entro il 

La novità principale del decreto  legge n. 101/2019 era la nuova disciplina che dovrebbe  fornire le tutele per i lavoratori  organizzati tramite  piattaforme digitali, in particolare i ciclofattorini (cd. riders). In particolare il decreto prevede che :

Piu precisamente,  come illustrato nella  la relazione tecnica parlamentare,  prevede che: 

E' stato anche presentato il 3 ottobre  scorso  un emendamento  del Governo che  conferma la distinzione tra lavoratori continuativi, che saranno  assimilati ai subordinati e lavoratori occasionali, con le tutele descritte sopra , ma  che interviene su un articolo del Jobs Act cancellando il concetto di "etero-organizzazione"  rispetto a tempi e luoghi di lavoro,  da parte dell'azienda  per definire il lavoro subordinato , e rendendo possibile  l'applicazione  delle relative tutele, molto piu ampie, anche a questo tipo di lavoratori. 

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I punti critici della nuova disciplina sui riders per l' Ispettorato, INPS

L’ Ispettorato Nazionale del Lavoro ascoltato in Commissione lavoro nel corso dell'esame,   ha evidenziato come l’attuale formulazione del DL 101/2019 possa dare adito ad una serie di incertezze applicative. Difatti:

• si potrebbe  creare una  diversificazione del regime di tutele a secondo che il lavoratore autonomo svolga la prestazione in maniera del tutto occasionale ovvero con carattere di continuità. La continuità/occasionalità della prestazione diventerebbe la discriminante fra due categorie di riders: quelli  parasubordinati etero-organizzati, destinatari delle tutele previste dal Jobs Act, e quelli occasionali a cui si applicherebbero le tutele minori del DL n. 101/2019;

•  il decreto contiene un riferimento specifico all'uso delle biciclette  per le consegne come elemento per individuare i soggetti da tutelare . Sarebbe auspicabile invece  eliminare tale riferimento, ricorrendo magari al criterio utilizzato nella direttiva UE 2019/1152 (tre ore di lavoro medio a settimana in un periodo di quattro settimane). 

Il Presidente dell’ INPS ha evidenziato durante l’audizione  come il fenomeno riders e quello più ampio della GIG Economy   non siano nemmeno presenti  negli archivi dell’ Istituto per l’assenza di un codice contratto che li definisca. Inoltre osserva che larga parte di questi lavoratori sono autonomi occasionali con l’obbligo d’iscrizione alla Gestione Separata solo quando il reddito supera i 5000 euro annui . Il Presidente ha, dunque, suggerito di ridurre la franchigia per la prestazione occasionale dei riders, portandola a 2 mila euro. in modo da allargare la platea dei riders destinatari delle  tutele della Gestione Separata .

Un ulteriore suggerimento riguarda l’istituzione di una piattaforma INPS – INAIL per la tracciabilità del lavoro dei riders dal momento in cui accetta la domanda fino a quando avviene la consegna.

Disciplina riders: le opinioni di aziende e fattorini

ASSODELIVERY, la  associazione  delle aziende di food delivery   che rappresentano il 90 % del mercato italiano hanno  affermato che le prestazioni dei riders sono del tutto flessibili per questo l' inquadramento dei lavoratori è necessariamente come lavoro autonomo.

Viene proposto di seguire il modello francese che prevede tutele per il lavoro autonomo  in presenza di un accordo firmato tra riders e piattaforma.

Anche Assodelivery sottolinea alcune criticità nel  DDL 1476 di conversione del DL 101/2019, tra  cui la limitazione  dei compensi  attraverso il concetto di "prevalenza" della paga oraria su quella a cottimo., che  porterebbe tra l'altro a na distorsione nel calcolo del premio assicurativo INAIL non proporzionale al lavoro e ai compensi versati.

Anche l'associazione  di ciclofattorini  “ 800 Riders contro il decreto” esprime un no a considerarsi lavoratori subordinati e non è d'accordo sul  divieto di cottimo . Questi riders  ricordano che per le modalità di lavoro  il cottimo è la forma più naturale di remunerazione, e l'introduzione di un salario minimo orario “ prevalente”, rischierebbe di diminuire i compensi effettivi . Gli 800 riders chiedono invece  che la legge regolamenti altri aspetti come:

Posizione diversa invece hanno espresso altri lavoratori organizzati nel gruppo FIRENZE RIDERS  i quali chiedono  di :



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