Speciale Pubblicato il 04/10/2013

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Mettersi in proprio: autorizzazioni e adempimenti iniziali

di Staff di Fiscoetasse

Camera di Commercio, Asl, Comune, Agenzia delle Entrate, Inps, Inail, Questura: per mettersi in proprio servono autorizzazioni, licenze e vari documenti



L’avvio di un’attività imprenditoriale necessita di una molteplicità di adempimenti che potrebbero scoraggiare, se non si possiede una buona dose di entusiasmo e spirito d’iniziativa. Per chi esercita un’attività d’impresa, oltre agli obblighi di apertura di partita Iva e iscrizione all’Inps, è necessario effettuare l’iscrizione presso il Registro delle imprese, la denuncia d’inizio d’attività e la denuncia di assunzione presso l’Inail.
Agli operatori economici sono richieste, inoltre, licenze, autorizzazioni, concessioni, nulla-osta, iscrizioni alle gestioni previdenziali, denunce al Repertorio Economico Amministrativo (REA).

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La gestione iniziale dell’attività e la lista di controllo

In genere, per l’apertura di un’attività, ci si affida ad un consulente (commercialista per esempio), che si occupa di preparare e presentare agli uffici competenti, tutti i documenti necessari. Si tratta di Comune, Azienda Sanitaria Locale (ASL), Ufficio entrate, Camera di commercio.
Gli adempimenti costitutivi sono trasmessi agli enti interessati per mezzo del Registro delle imprese presso la Camera di commercio competente, utilizzando la procedura telematica denominata ComUnica (Comunicazione Unica d’impresa). È necessario usare tempestività ma anche rigore e attenzione, poiché, generalmente, il controllo del consulente si limita agli aspetti documentali e formali, senza entrare nel merito. Ciò non vuol dire che si possano o si debbano conoscere a menadito ogni legge e regolamento che riguardi il nostro progetto imprenditoriale, ma è consigliabile averne almeno una visione globale per poter individuare, di volta in volta, le capacità tecnico-professionali o i consulenti cui far riferimento.

Gli adempimenti iniziali

Gli adempimenti da eseguire per l’inizio di un’attività di lavoro autonomo sono diversi da quelli necessari per l’inizio di un’attività di impresa (commerciale o artigianale).
Per il lavoratore autonomo vi sono due adempimenti iniziali: l’obbligo di apertura di partita Iva e l’obbligo d’iscrizione all’Inps.
Per l’esercizio di tutte le attività di impresa, oltre agli obblighi di apertura di partita Iva e iscrizione all’Inps, l’imprenditore è tenuto ad effettuare l’iscrizione presso il Registro delle imprese, tenuto presso la Camera di commercio. È necessario che sia effettuata denuncia d’inizio d’attività e di assunzione presso l’Inail.
Mentre buona parte delle comunicazioni sono effettuate dopo l’inizio dell’attività, l’apertura di una posizione Inail e la denuncia di nuovi lavoratori deve avvenire prima che questi inizino la propria opera.
È infine necessario che tutti i locali dove si esercita l’attività (dove avviene l’ingresso del pubblico o dove sono presenti dipendenti e/o collaboratori) siano in regola con la normativa edilizia attualmente in vigore.
Infine, per quanto concerne le attività artigianali, occorre, oltre all’iscrizione al Registro delle imprese, l’iscrizione all’Albo delle imprese artigiane, tenuto anch’esso presso la Camera di commercio.
L’iscrizione a questo albo dà luogo ad una serie di facilitazioni, in materia di accesso al credito, e comporta l’iscrizione all’Inps nella sezione “Artigiani” per il pagamento dei contributi e l’accantonamento della pensione.
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