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uscita dal regime dei contribuenti minimi

crilore80

Utente
Ciao a tutti,

sono nuovo utente di questo forum, ma subito ho una bella domanda da proporre a chi avrà la gentilezza di dedicarmi un po' di tempo.

probabilmente quest'anno un mio cliente uscirà dal regime dei minimi, sforando di oltre il 50 per cento il limite dei 30.000 euro. Ovviamente la cosa non è ancora sicura, per cui vorrei comunque fargli cominciare l'anno con il regime agevolato così da non dovergli precludere la possibilità di usufruire delle agevolazioni.

ho già esaminato la normativa ed in caso di superamento del limite di 30000 euro durante l'anno di oltre il 50 percento, sarà necessario, entro la fine del trimestre in cui il limite verrà oltrepassato, istituire i registri iva ed effettuare la liquidazione iva delle operazioni relative a detto trimestre.

Entro i termini previsti per i versamenti da dichiarazione annuale, poi, sarà necessario effettuare lo scorporo iva anche sui ricavi dei trimestri precedenti ed effettuare i versamenti dovuti negli stessi termini del versamento del debito iva risulante dalla dichiarazione.

Il problema che pongo è però il seguente:

- dovendo effettuare lo scorporo sulle fatture emesse in precedenza(emesse senza iva ai sensi dell'art 1 comma 100 finanziaria per il 2008), i clienti potranno detrarsi la quota di iva risultante da detto scorporo?

- è necessario, in tal senso, reinviare una fattura "corretta" ai clienti, o una comunicazione che li avverta in tal senso?

- nel caso di contribuente minimo "professionista", inoltre, l'uscita dal regime e la conseguente riduzione dei ricavi causata dallo scorporo dell'iva sulle fatture di vendita, provocherà una discrepanza tra i dati ricavi dichiarati in UNICO e quelli desunti dalla somma delle dichiarazioni 770 che i suoi clienti provvederanno ad inviare. Secondo voi anche in tal caso sarà necessario inviare qualche comunicazione?:eek::confused:

Ringrazio chi vorrà pubblicare la propria opinione a riguardo.

Buona giornata e buon lavoro a tutti.
 
Riferimento: uscita dal regime dei contribuenti minimi

1) non ho trovato nessun riferimento circa la possibilità, da parte dei clienti, di detrarsi l'iva risultante dallo scorporo.

2) le fatture non vanno rifatte e rinviate ai clienti.. si provvede a calcolare l'iva, che prima era semplicemente imponibile.
quindi, per il contribuente minimo, era meglio fatturare sommando l'iva teorica all'imponibile e non considerare,come fanno molti, l'iva assente uno sconto che diminuisce la fattura.
In questo ultimo caso, non si può chiedere una modifica della fattura in aumento, dicendo che và inserita l'iva.

dal punto 2 si potrebbe dare una risposta anche al punto 1), dicendo che se la fattura non và rinviata al cliente, allora è chiaro che il cliente considererà l'intero importo come costo e non avrà la possibilità di detrarre l'iva risultante dallo scorporo.


3) sulla discrepanza di cui parli non ho letto nulla.
in ogni caso puoi sempre consultare la circolare di chiarimento dell'ade in proposito

[Contribuenti]Regime semplificato per i contribuenti minimi - chiarimenti emersi in occasione della videoconferenza del 21 febbraio 2008 - FISCOeTASSE.com

ps. è una bella rogna passare di regime in corso d'opera. Avrai il tuo bel da fare..
 

xd1976

Utente
Riferimento: uscita dal regime dei contribuenti minimi

altra domanda...un pò + semplice direi:rolleyes:

un contribuente minimo, in base a delle proiezioni, dovrà sicuramente passare al regime ordinario quindi vorrei fargli emettere la prima fattura dell'anno con IVA

deve comunicare qlc all'AE?
vale il comportamento concludente no?
con qst passaggio al regime ordinario dovrà conservarlo per 3 anni giusto?

grazie
 
Riferimento: uscita dal regime dei contribuenti minimi

altra domanda...un pò + semplice direi:rolleyes:

un contribuente minimo, in base a delle proiezioni, dovrà sicuramente passare al regime ordinario quindi vorrei fargli emettere la prima fattura dell'anno con IVA

deve comunicare qlc all'AE?
vale il comportamento concludente no?
con qst passaggio al regime ordinario dovrà conservarlo per 3 anni giusto?

grazie
nessuna comunicazione.
si deve conservarlo per tre anni.
 

Rocco

Utente
Riferimento: uscita dal regime dei contribuenti minimi

nessuna comunicazione.
si deve conservarlo per tre anni.
E' vero che non deve comunicare nulla all'Agenzia ma nella dichiarazione IVA relativa al primo periodo di imposta nel quale viene esercitata l'opzione deve barrare l'apposita casella prevista nel quadro VO (rigo VO33 dell'attuale bozza di dichiarazione IVA).
Ciao.
 

crilore80

Utente
Riferimento: uscita dal regime dei contribuenti minimi

1) non ho trovato nessun riferimento circa la possibilità, da parte dei clienti, di detrarsi l'iva risultante dallo scorporo.

2) le fatture non vanno rifatte e rinviate ai clienti.. si provvede a calcolare l'iva, che prima era semplicemente imponibile.
quindi, per il contribuente minimo, era meglio fatturare sommando l'iva teorica all'imponibile e non considerare,come fanno molti, l'iva assente uno sconto che diminuisce la fattura.
In questo ultimo caso, non si può chiedere una modifica della fattura in aumento, dicendo che và inserita l'iva.

dal punto 2 si potrebbe dare una risposta anche al punto 1), dicendo che se la fattura non và rinviata al cliente, allora è chiaro che il cliente considererà l'intero importo come costo e non avrà la possibilità di detrarre l'iva risultante dallo scorporo.


3) sulla discrepanza di cui parli non ho letto nulla.
in ogni caso puoi sempre consultare la circolare di chiarimento dell'ade in proposito

Regime semplificato per i contribuenti minimi - chiarimenti emersi in occasione della videoconferenza del 21 febbraio 2008 - FISCOeTASSE.com

ps. è una bella rogna passare di regime in corso d'opera. Avrai il tuo bel da fare..
è una bella rogna si... ma il fatto che, "sostanzialmente" il contribuente che sfora di oltre il 50% il limite di ricavi debba scorporare l'iva da tutti i ricavi ed annotare, entro l'anno, tutte le operazioni dell'esercizio sui registri iva mi fa presupporre che la possibilità di effettuare un'eventuale comunicazione ai clienti non sia preclusa... certo sarebbe meglio avere un chiarimento dall'agenzia delle entrate relativamente a questo..

penso che sull'argomento proporrò istanza di interpello..

comunque ritengo che il rischio di ritrovarsi in una situazione del genere sia un grosso limite per questo regime.. nel mio caso avevo consigliato al cliente di fatturare sempre un importo maggiorato come tu giustamente osservi, tuttavia dover rinunciare, in corso d'opera, a circa 8000 euro di ricavi (iva scorporabile da 45000) è sempre un bel colpo...
:dead:

fortunatamente, sempre in questo caso, l'aliquota applicabile sulle vendite era il 4%, pertanto la perdita non è così elevata..:s-sault:
 

xd1976

Utente
Riferimento: uscita dal regime dei contribuenti minimi

Giusto stamane un altro contribuente mi ha chiesto di passare al regime ordinario
Il problema in questo caso però è che ha già emesso due fatture relative a prestazioni dello scorso anno gestite precedentemente con il criterio di cassa.
Come devono essere considerate pur nell'ipotesi di fargli riemettere le fatture e sostituirle a qll precedenti?

altra cosa....l'anno scorso ha acquistato un'auto dedotta secondo il principio di cassa e senza ammortamenti.Cosa succede qst'anno?nulla giusto? non deve recuperare nessun costo o sbaglio?

grazie
 

docalvano

Utente
Riferimento: uscita dal regime dei contribuenti minimi

Ciao a tutti,

sono nuovo utente di questo forum, ma subito ho una bella domanda da proporre a chi avrà la gentilezza di dedicarmi un po' di tempo.

probabilmente quest'anno un mio cliente uscirà dal regime dei minimi, sforando di oltre il 50 per cento il limite dei 30.000 euro. Ovviamente la cosa non è ancora sicura, per cui vorrei comunque fargli cominciare l'anno con il regime agevolato così da non dovergli precludere la possibilità di usufruire delle agevolazioni.

ho già esaminato la normativa ed in caso di superamento del limite di 30000 euro durante l'anno di oltre il 50 percento, sarà necessario, entro la fine del trimestre in cui il limite verrà oltrepassato, istituire i registri iva ed effettuare la liquidazione iva delle operazioni relative a detto trimestre.

Entro i termini previsti per i versamenti da dichiarazione annuale, poi, sarà necessario effettuare lo scorporo iva anche sui ricavi dei trimestri precedenti ed effettuare i versamenti dovuti negli stessi termini del versamento del debito iva risulante dalla dichiarazione.

Il problema che pongo è però il seguente:

- dovendo effettuare lo scorporo sulle fatture emesse in precedenza(emesse senza iva ai sensi dell'art 1 comma 100 finanziaria per il 2008), i clienti potranno detrarsi la quota di iva risultante da detto scorporo?

- è necessario, in tal senso, reinviare una fattura "corretta" ai clienti, o una comunicazione che li avverta in tal senso?

- nel caso di contribuente minimo "professionista", inoltre, l'uscita dal regime e la conseguente riduzione dei ricavi causata dallo scorporo dell'iva sulle fatture di vendita, provocherà una discrepanza tra i dati ricavi dichiarati in UNICO e quelli desunti dalla somma delle dichiarazioni 770 che i suoi clienti provvederanno ad inviare. Secondo voi anche in tal caso sarà necessario inviare qualche comunicazione?:eek::confused:

Ringrazio chi vorrà pubblicare la propria opinione a riguardo.

Buona giornata e buon lavoro a tutti.
Salve, anche a me è capitato un caso come Crilore80, ed ho provveduto per alcune fatture emesse a scorporare l'IVA poichè il contratto vigente tra il mio assistito e i suoi clienti era omnicomprensivo, viceversa per altri contratti ho provveduto ad emettere una nota di debito per la sola IVA.
Comunque ho ritenuto opportuno far avvisare tutti i suoi clienti del disguido che si era venuto a creare, non per altro per far recuperare la ritenuta d'acconto versata in eccesso dai sostituti d'imposta nella dichiarazione 770.
C.que ti avviso che è un lavoraccio e quanto al chiente pagherà un botto di iva con sanzioni ed interessi.
 
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