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Urgente - accertamento induttivo

D

Disperata

Ospite
Ho bisogno del vostro aiuto.
A novembre circa 2005 l'Agenzia delle entrate notifica una richiesta a produrre documenti ad una snc per omessa dichiarazione 2001 (redditi 2000) che era stata sanata con dichiarazione integrativa semplice regolarmente ricevuta e versamento della sanzione minima di 300 euro.
Prodotti i registri contabili, ora all'ex socio viene notificato accertamento induttivo in cui irrorano maggiori sanzioni (elevate!) per adeguamento ai parametri e quindi maggiore reddito presunto.

Problemi :

1) in qualità di ex socio, dato che sono uscita dalla società nel 2003 e che questa inoltre si è trasformata in sas, posso dichiararmi totalmente estranea a tutto?

2) la notifica effettuata a persona non più socia si considera valida?

3) oltre a questo, è possibile che il Fisco sanzioni per un reddito presunto? Noi quel reddito non lo abbiamo mai prodotto! Non abbiamo omesso fatture attive semplicemente perchè il fatturato dichiarato è quello reale!

Come ci si difende in questi casi?

Grazie, per favore ho bisogno della risposta di un esperto perchè ho sentito due commercialisti ma mi hanno dato due opinioni completamente diverse! Aiuto!
 
Nell'ordine: (1) nel periodo d'imposta contestato era socia della snc, per cui temo che la responsabilità sussista eccome (tanto più che se così non fosse, i soci delle snc potrebbero fare le operazioni più incredibili, cedere le quote e poi uscirne indenni ... ); (2)direi di in tanto in quanto si contesta il reddito relativo ad un periodo d'imposta nel quale eri socia; (3) se l'accertamento è induttivo (sintetico), si tratta per definizione di un reddito presunto (ricostruito). Verò è che il socio avrebbe dovuto premunirsi al pari della società (e sul punto l'AF era stata chiarissima ai tempi, se non ricordo male era stato detto, tra le altre cose: il tombale della società di persone non libera tout court i soci). Come ci si difende? Affidandoti ad un buon commercialista esperto di contenzioso tributario ...
 
Intanto ringrazio per la risposta, però sono perplessa : l'accertamento non doveva essere notificato PRIMA alla società? E casomai al rappresentante legale pro-tempore? Perchè lo notificano a me?

Ho l'impressione che la procedura sia errata...Va bene che il socio ha una responsablità solidale (finchè è socio), ma ogni avviso deve essere prima inoltrato alla società e solo in ultima istanza si tenta il recupero presso il socio (reale, non quello che ha ceduto le quote). Per favore, spiegatemi meglio, non mi quadra giuridicamente.
 
Inoltre confesso che non saprei dove trovare un bravo commercialista, ho sempre fatto tutto io....purtroppo serve l'assistenza tecnica, per via della cifra contestata. Praticamente, non so dove sbattere la testolina.
 
tanto per cominciare una dichiarazione omessa non poteva essere sanata con una integrativa semplice

poi per l'irpef (dovuta per la partecipazione a una società di persone) il socio è responsabile in proprio, non in solido

penso anch'io che ti serva un consulente, e non solo per questioni di importo
 
in questi casi è consigliabile avvalersi di un consulente che sia molto esperto di contenzioso tributario e non certo di un forum.
Non potendo visionare la documentazione in linea generale si potrebbe:
- entro il termine del ricorso, valutare il fatto di sanare le sole sanzioni ad un 1/4.
- entro il temine del ricorso, considerato che probabilmente l'ufficio non ti ha invitato al contraddittorio, inoltrare istanza di accertamento con adesione al fine, trovare un'accordo con l'ufficio, o di prorogare di altri 90 gg i termini per il ricorso per poter preparare una tesi difensiva decente.
Un piccolo appunto sulle snc e le sas (che trasferiscono la tassazione dei redditi in capo ai socie in cui gli stessi rispondono in solido per l'irap e l'iva) ...se gestite sommariamente sono dei boomerang.
 
E' evidente che ti serve un commercialista !
Poiché io faccio il commercialista che si occupa di contenzioso potrei assisterti.
Non so dove tu sia; io sono a Pavia.

[%sig%]
 
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