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Urgente: accertamento esecutivo per IMU già pagata

Buonasera a tutti
Avevo scritto tempo fa sul forum per un problema con l'IMU che riassumo brevemente:
Qualche anno addietro, le mie figlie hanno acquistato un lotto edificabile sul quale è tuttora in corso di costruzione la loro prima casa (un appartamento ciascuno); trattandosi appunto di prima casa eravamo certi che non si dovesse pagare l'IMU, ma dopo 5 anni hanno ricevuto 2 avvisi di accertamento esecutivo per IMU non pagata e abbiamo subito effettuato il versamento con mora al 30%.
Quest'estate, per regolarizzare tutto, sono andato al Comune e ho effettuato il ravvedimento operoso pagando tutti gli arretrati.
Pensavo di poter stare tranquillo, ma qualche giorno fa sono arrivati, tramite raccomandata, 2 avvisi di accertamento esecutivo per l'IMU del 2018 che avevo già pagato!
Tanto per gradire, inoltre, hanno inviato a mio nome un ulteriore avviso di accertamento esecutivo, anch'esso per il 2018, che a suo tempo sono più che sicuro di avere saldato.
A questo punto ho il sospetto che al Comune ci sia qualche dipendente non proprio in buona fede e credo che ci proveranno anche per tutti gli anni a venire.
Ovviamente ho conservato tutte le ricevute che provano i versamenti effettuati, ma sono molto turbato e non so come procedere; ho pensato quindi di scrivere su questo forum nella speranza di ricevere qualche consiglio su cosa fare.
All'inizio avevo pensato di recarmi al Comune per chiedere loro di correggere l'errore, ma poi mi è sorto un dubbio: la procedura di accertamento esecutivo può essere annullata dagli stessi impiegati comunali che hanno commesso l'errore oppure è ormai necessario presentare ricorso alla corte di giustizia tributaria della provincia?
In tal caso, dovrei rivolgermi ad un avvocato sostenendo dei costi che mi chiedo se mi verrebbero rimborsati.
Spero davvero che possiate aiutarmi a chiarire i miei dubbi perché, dopo aver pagato con difficoltà una grossa cifra tutta in una volta per stare tranquillo e non avere più problemi, mi ritrovo nella situazione paradossale in cui mi vengono chieste nuovamente le somme che ho già versato ( e con aggiunta del 30%di mora, che non è poco) per un "errore" del funzionario del Comune.
Ringrazio in anticipo tutti quelli che risponderanno perché, come immaginerete, sono davvero in ansia e non so proprio come comportarmi.
Giuseppe.
 

Rocco

Utente
Premesso che ci sono 60 gg. dalla notifica per l'impugnazione dell'atto.
Il suggerimento è quello di recarsi in prima battuta al Comune con la documentazione attestante il pagamento degli importi e chiedere l'annullamento dell'atto in autotutela.
Se il Comune non annulla l'atto allora bisognerà impugnarlo mediante ricorso/reclamo rivolto alla CGT di primo grado da notificare al Comune entro il predetto termine di 60 gg. dalla notifica eccependo l'illegittimità dell'atto per inesistenza della pretesa tributaria per intervenuto pagamento e chiedendo al giudice tributario, oltre all'annullamento dell'atto, anche la condanna del Comune alle spese di lite, evidenziando la gravità del comportamento tenuto da controparte che non ha provveduto ad annullare l'atto in autotutela costringendo il contribuente a difendersi in giudizio. Se ciò dovesse succedere, il Comune in fase di mediazione tributaria potrà procedere con l'annullamento dell'atto avendone il potere.
Saluti.
 
Grazie mille delle risposte. Prenderò appuntamento con il Comune domani stesso, sperando che siano disponibili a risolvere la situazione.
Grazie ancora
Giuseppe
 
Ho contattato il Comune e mi hanno dato appuntamento per lunedì 11; ieri mi sono presentato all'ufficio con le ricevute dei pagamenti che avevo effettuato e hanno annullato l'atto.
Grazie infinite per i preziosi consigli
Giuseppe.
 
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