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Un piccolo sfogo da un ex-professionista...

Lelly

Utente
Permettetemi un “piccolo” sfogo.

Sono profondamente amareggiata.
Fino a ieri credevo nell'onestà, nel senso dello Stato, nell'appartenenza ad una società civile.
Ora, grazie alle leggi ingiuste e alle manovre e manovrine di un governo miope e, scusatemi, forse anche arretrato e poco lungimirante, sono costretta a rivedere tutto il mio mondo.

I fatti.
Dal 1995 sono stata libera professionista nel campo della grafica pubblicitaria e computergrafica.
Saprete anche voi le difficoltà di trovare lavori in questo campo, dove le ditte sempre più spesso decidono di “fare da sè, tanto cosa vuoi che sia...”.
Bene, negli ultimi anni, un po' per questi motivi, un po' per la crisi che avanzava e un po' per motivi famigliari (ho dovuto occuparmi iei miei genitori e altri parenti che si sono ammalati ed hanno avuto bisogno di essere seguiti, ed essendo l'unica figlia femmina...) ho avuto un calo precipitoso del lavoro, con alti e bassi molto forti.
Per fortuna avevo il supporto dei miei genitori che mi hanno aiutata nei momenti peggiori.
Un anno ho fatturato (fatturato) 6.000,00 euro, l'anno dopo 350,00 e così via, fino all'anno scorso in cui, dovendo seguire mio padre nella sua malattia non ho lavorato affatto.

Preciso che non ho mai fatto nulla in nero, ho sempre dichiarato fino all'ultimo spillo e pagato quello che c'era da pagare fino all'ultimo centesimo, compreso il 27 (ventisette) per cento di INPS, che ho versato per pagare la pensione a tutti i dipendenti che si lagnano tanto dei “mille euro al mese” (magari!) per 13/14 mesi, ferie pagate, malattie pagate, pensione sicura (prima o poi) e che io non vedrò mai!

Bene: ora con dicembre 2011 sono stata costretta a chiudere la P.IVA, perché scadevano i 5 anni del regime dei minimi a cui avevo aderito e passare all'ordinaria mi sarebbe costato troppo (non avendo particamente lavoro) anche solo di tenuta contabilità e poi c'era il problema degli studi di settore.
Con un lavoro saltuario come il mio ci sarebbero andati a nozze!

(Un mio amico che lavora nel settore della grafica ci è incappato alcuni anni fa: non ricordo le cifre esatte, ma più o meno aveva guadagnato 25.000 euro – che sono già tanti! - ma, secondo gli studi di settore avrebbe dovuto guadagnarne 40.000 – assurdo in una cittadina di provincia come la mia! Forse in una grande città come Milano o Roma, o qualche capitale europea! - E ha avuto rogne a non finire per dimostrare che non aveva guadagnato in nero quello che mancava!
A me sembra assurdo e disumano un sistema così: e la presunzione d'innocenza dove la mettiamo? Nei film americani?)


Comunque: mi sono iscritta all'Agenzia del Lavoro come disoccupata e ho scoperto che “siccome non ero dipendente ma libera professionista non ho diritto a nessun sussidio di disoccupazione”!!!!
Ma come?
Non è una discriminazione incostituzionale questa?
Cosa c'entra il lavoro che ho fatto prima se adesso sono disoccupata?
Sono forse “meno uguale” degli altri disoccupati?
Vogliono forse intendere che siccome ero lavoratore autonomo ho rubato a man bassa, frodato il fisco e nascosto capitali all'estero?
Io ci vedo anche una bella denuncia per diffamazione, se le cose stanno così!
Non vi pare?

In più, siccome sono “ricca possidente” (ho la casa di residenza di proprietà e poi ho ereditato un appartamento da mio padre che è morto quest'estate – pensate che fortunata!...- e che mi costano un capitale fra ICI - IMU - IRPEF, spese vive, manutenzione, ecc. ecc.) ho l'ICE alto per cui non posso accedere neanche ad un minimo reddito di garanzia.

L'unica possibilità che mi rimane, se avrò qualche lavoretto, è la Prestazione Occasionale, ma con il limite (assurdo al giorno d'oggi) di 5.000 euro lordi all'anno non mi metto neanche a cercarlo un lavoro, cosa dico alla ditta che eventualmente mi chiedesse una collaborazione, sì, va bene però ne faccio solo metà (esempio un po' assurdo, perché non mi è mai capitato un solo lavoro da 5.000 euro, ma si può sempre sognare, no? :) ), oppure "accetto solo per questa volta, ma non chiamatemi più sennò supero il limite"?
Il mio commercialista poi dice che essendo prestazione “occasionale” non potrei in ogni caso farne più di 2 o 3 all'anno, fossero anche di poche centinaia di euro l'una, per cui non arriverei neanche mai ai 5.000.

In ogni caso, come potrei vivere con 5.000 euro lordi?
Ho spedito diversi curriculum a ditte della mia città, anche per collaborazioni a progetto e lavori di segretaria, ma neanche si degnano di rispondere (sono 50enne, figurarsi!).

E allora? Cosa mi rimane?
Mettermi all'angolo di una strada con un piffero e tendere la mano? (Sicuramente guadagnerei di più di quello che ho guadagnato negli ultimi 10 anni da libera professionista). :frusty2:

Rubare? Non ne sarei mai capace, mai rubato neanche un fazzoletto al supermercato neanche da ragazzina, quando per le mie compagne era una “sfida” da fare.

E allora? No, ditemelo voi!

Qui si tratta di sopravvivenza, non di “scontrino sì scontrino no”!
Se la legge non mi dà la possibilità e le condizioni per lavorare “in chiaro” cosa devo fare? Morire e togliere “il disturbo”?

Perché questo “illuminato” governo non studia una forma di P.IVA che sia veramente semplificata, vantaggiosa e utile per le piccolissime realtà come la mia che sono numerosissime nel nostro paese?
Dare la possibilità di lavorare onestamente senza la mannaia pendente sul collo degli studi di settore, del limite di guadagno assurdamente basso, spese di commercialista, ecc. ecc.

Oppure modificare il limite per la prestazione occasionale e portarlo ad almeno 15.000 euro e lasciare che le prestazioni siano in numero libero.
Cosa sono ormai 15.000 euro (lordi)? Il minimo per sopravvivere.
No, aumenta l'IVA, aumenta l'ICI (così colpiamo i “ricconi”!) di conseguenza aumenta tutto!

Ecco, scusate la lungaggine, avevo bisogno di sfogarmi, e qui sul forum ho spesso trovato aiuto a piccoli dubbi riguardanti la mia attività e in questo momento vedo solo nero (in tutti i sensi... :innocent: ).

Se qualcuno di voi avesse qualche suggerimento per uscire da questa situazione in modo dignitoso, sarà ben accetto! :)

Grazie a tutti!
 
comprendo il tuo legittimo sfogo, ma non credo sia utile essere tanto pessimista vedendo intorno a sè solo il nero!.
Io al posto tuo inizierei a lavorare in modo occasionale e poi si vedrà..senza ipotecare il futuro. chi te lo dice che magari il tuo lavoro potrebbe ottenere uno sviluppo tale che il problema dell'iva e delle imposte diventerebbe secondario?
auguri e coraggio...a pagare e morire c'è sempre tempo!!!
ciao
 

Lelly

Utente
Grazie Giuseppe per la risposta e l'incoraggiamento...
Purtroppo non è che si tratta di "iniziare" a lavorare in modo occasionale, è praticamente quello che ho fatto negli ultimi anni (seppur con P.IVA) e ho visto come è la situazione e le possibilità reali di sviluppo sono inesistenti!
Certo che se mi capiterà qualche lavoretto lo acchiapperò al volo! Ma per il resto...
MAH!
Ciao :)
 

rodolfo69

Utente
Purtroppo non ho suggerimenti pratici da darle nel suo caso, visto che ha già ampiamente sfruttato le possibilità (scarse) che il nostro sistema giuridico offre a chi vuole divenire imprenditore di se stesso, difficoltà che si acuiscono in momenti di crisi come quello attuale nel quale le possibilità di lavoro per autonomi e microimprese calano drasticamente.
Nel nostro paese è mancata (e forse mancherà sempre) una reale politica di sostegno alla piccola imprenditoria, perché ci si preoccupa esclusivamente di grandi imprese e pubblica amministrazione. Alle quali il sostegno non è mai mancato, sostegno che ha portato oggi al livello in cui ci troviamo. Miliardi e miliardi di risorse bruciate per creare falsi posti di lavoro accumulando la montagna di debito pubblico esistente.
Se quelle stesse risorse fossero state utilizzate per incentivare le piccole attività private anziché foraggiare le grandi imprese o creare un esercito insostenibile di dipendenti pubblici oggi forse ci troveremmo in una situazione diversa.
Ma qui adesso sconfiniamo nella politica ed allora è meglio fermarsi.
A lei non posso che dire di continuare nella sua ricerca e non abbandonare la fiducia, continuando a coltivare il talento e la predisposizione naturale che ha allo svolgimento della propria attività.

Rodolfo Pontecorvi
Dottore Commercialista in Roma
 
Ciao.

Capisco la tua profonda amarezza, il tuo scoramento.
Concretamente parlando, per essere insomma "operativi" e non restare immobilizzati nel proprio sconforto, ti dico quello che puoi provare a fare, secondo me.

Riguardo al discorso lavoro occasionale:
non è affatto vero che puoi fare solo qualche prestazione, ne puoi fare quante ne vuoi; basta che il committente sia di volta in volta diverso e che non superi i 30 gg. complessivi (tu scriverai allora in fattura che hai lavorato 1-2 gg. per committente).
Sul totale di 5.000 euro da non superare. quando arrivi ai 5.000 fatti dare degli anticipi e riscuoti il resto l'anno successivo.

Prova a fare qualche contratto di coll. a progetto su specifico tema.

Saluti e coraggio.
 
Ha fatto l'errore che hanno fatto tanti che lavorano, sperare che ti lascino almeno lavorare, e invece noooo!

Eh carissima, doveva fare un concorso pubblico allora sì che era al posto giusto adesso.

Lei giustamente ha provato a mettersi in proprio, ma chi ci prova in Italia è un evasore!!!!! Ha presente uno di quelli nelle pubblicità che fanno in TV che sono uguali ai parassiti del legno (ah dimenticavo anche la pubblicità è pagata sempre coi soldi di chi lavora e forse anche di chi ha evaso che però qualcosa ha dichiarato, pensi che beffa).

Ma non lasci che l'abbiano vinta, qui non c'è speranza è vero, se ne vada, sembra una scelta radicale e violenta, ma è meno peggio di tante altre, e non è da sola, i numeri dei residenti all'estero sono aumentati vertiginosamente in questi ultimi anni. È la cosa più sensata da fare, alla fine questi dipendenti pubblici gli stipendi si troveranno a pagarseli da soli, vedremo come faranno, forse uscendo dall'euro e svalutando del 90% la nuova lira. Lei dall'estero si farà una grossa risata (visto che i suoi soldi non saranno in euro e non potranno nemmeno tassarglieli dall'Italia).
 
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