MCDOTTCOMM
Utente
Un mio cliente ha ricevuto un contributo regionale per l’attività di agriturismo.
Trattasi della fattispecie trattata nella Ris. A.d.E. 2/E del 22 gennaio 2010.
La peculiarità della mia fattispecie è rappresentata dal fatto che il mio cliente ha effettuato la maggior parte dell’investimento su beni terzi (in particolare trattasi di impianti – termico, elettrico ecc. – realizzati sul fabbricato dove è esercita l’attività agrituristica ma che non è di proprietà ed è infatti regolarmente detenuto a titolo di locazione).
La G.d.F. prima nel p.v.c. e l’A.d.E. poi nell’avviso di acc.to sostengono che trattasi di contributo in c/capitale e non in c/impianti poiché trattasi di spese su beni di terzi e quindi non riconducibili al novero dei contributi in c/impianti basando ciò esclusivamente sull’assunto letterale del terzo comma lett.b dell’art. 88 del Tuir che in via residuale individua i contributi in c/impianti come quelli “… per l’acquisto di beni ammortizzabili …”.
Purtroppo anche in materia di rimborso i.v.a. è già stata più volte asserita la stessa dicotomia (per tutti Ris. A.d.E. n. 179/E del 27 Dicembre 2005).
Nella fattispecie in esame però ritengo l’assunto dell’A.d.E. (e cioè la qualificazione come contributo in c/capitale solo perché l’investimento è su beni di terzi) illogicamente penalizzante per il contribuente soprattutto se raffrontato al trattamento (come contributo in c/impianti) riservato ad un investimento identico (e identicamente agevolato dalla norma regionale!) ma effettuato su beni di proprietà.
Chi può essermi di aiuto ?
Vi è mai capitato di affrontare contenziosi sull’argomento ?
Grazie in ogni caso.
M.C.
Trattasi della fattispecie trattata nella Ris. A.d.E. 2/E del 22 gennaio 2010.
La peculiarità della mia fattispecie è rappresentata dal fatto che il mio cliente ha effettuato la maggior parte dell’investimento su beni terzi (in particolare trattasi di impianti – termico, elettrico ecc. – realizzati sul fabbricato dove è esercita l’attività agrituristica ma che non è di proprietà ed è infatti regolarmente detenuto a titolo di locazione).
La G.d.F. prima nel p.v.c. e l’A.d.E. poi nell’avviso di acc.to sostengono che trattasi di contributo in c/capitale e non in c/impianti poiché trattasi di spese su beni di terzi e quindi non riconducibili al novero dei contributi in c/impianti basando ciò esclusivamente sull’assunto letterale del terzo comma lett.b dell’art. 88 del Tuir che in via residuale individua i contributi in c/impianti come quelli “… per l’acquisto di beni ammortizzabili …”.
Purtroppo anche in materia di rimborso i.v.a. è già stata più volte asserita la stessa dicotomia (per tutti Ris. A.d.E. n. 179/E del 27 Dicembre 2005).
Nella fattispecie in esame però ritengo l’assunto dell’A.d.E. (e cioè la qualificazione come contributo in c/capitale solo perché l’investimento è su beni di terzi) illogicamente penalizzante per il contribuente soprattutto se raffrontato al trattamento (come contributo in c/impianti) riservato ad un investimento identico (e identicamente agevolato dalla norma regionale!) ma effettuato su beni di proprietà.
Chi può essermi di aiuto ?
Vi è mai capitato di affrontare contenziosi sull’argomento ?
Grazie in ogni caso.
M.C.