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Un bilancio distruttivo

Ciao a tutti,
non so se questo sia il forum giusto, né il gruppo più indicato, ma mi sono appena iscritto! Comunque, vi sottopongo il mio quesito.
Fino ad un paio di anni fa ero socio amministratore di un'azienda, con i miei fratelli e mio padre, che poi, causa crisi economica, è fallita.
Ora, nel 2008, lungi dal pensare che sarebbe arrivato questo cataclisma, abbiamo trasformato l'azienda da SNC a SRL. Per fare questo è stato necessario chiudere un bilancio a quella data. Ovviamente, all'epoca l'azienda andava bene, seppure non fosse ancora consolidata, dunque il bilancio chiuso aveva un utile molto elevato. Tuttavia, per noi, si trattava semplicemente di un'operazione burocratica, non ci sono stati "dividendi" tra noi soci, né nessun'altra operazione che fuoriuscisse dai nostri compensi accordati precedentemente...La situazione è andata egregiamente fino a Settembre 2008, quando ancora col commercialista ci chiedevamo che tipo di investimento fare per abbassare un po' l'utile. Il fatto è che a Ottobre 2008, la situazione è precipitata drasticamente: lavorando solo per grossi gruppi industriali, i quali hanno portato immediatamente tutto in casa o bloccato tutte le consegne, abbiamo perso il 75% del fatturato in 4 mesi.
Morale della favola, il bilancio vero e proprio, quello di fine anno sul quale eventualmente avremmo fatto due calcoli è stato chiuso a zero, o addirittura con una piccola perdita...
Gli anni successivi sono stati disastrosi, noi non abbiamo preso compensi per 14 mesi consecutivi e siamo finiti in un vortice che ci ha portato al fallimento. Ora, non dico che siamo sulla strada, ma poco ci manca...Qual è il problema? Il fatto che, sulla base di quel bilancio chiuso a metà 2008 e sull'utile di quel periodo, a noi soci sono state elaborate cartelle esattoriali altissime, per redditi che noi non abbiamo mai visto nella realtà, né prima, né dopo. CI troviamo ora indebitati col fisco di una cifra per noi esorbitante, ma senza aver mai visto tali soldi passare per le nostre tasche.
Mi domando: esiste un modo per fare ricorso contro tali cartelle, basate su numeri fantascientifici che non corrispondono in alcuna maniera a redditi di cui abbiamo mai usufruito realmente?
Vi sarei molto grato se mi diceste la vostra o se mi indicaste qualcuno che sia adeguatamente informato.
Grazie.
Simone
 
Ci sarebbe bisogno di vedere le carte...

Ciao in effetti ogni cartella ha un motivo per cui è stata emessa per cui sarebbe opportuno che tu leggessi attentamente cosa dice,(mancato pagamento ires o irpef o iva eccc...) nel caso vai te all'agenzia delle entrate e chiedi allo sportello ...ti daranno delle informazioni. Poi vai dal commercialista e chiedi spiegazioni e se ci sono soluzioni..

In alternativa se vuoi gira a noi l'esatto problema e vediamo se possiamo aiutarti. Devi fare presto.

In ogni caso puoi impugnare la cartella entro 60 gg dal ricevimento in commissione tributaria e se di importo elevato credo ti convenga per un vizio proprio della cartella (tipo la notifica è errata, manca il calcolo dgli interessi dettagliato ecc)..ora però c'è la preventiva mediazione obbligatoria...
A presto
Natalia
 
Allora, riguardo ai 60 gg, non è qualcosa che abbia più senso, visto che le cartelle sono relative ad oltre 2 anni fa. Sono passate all'equitalia. Quello che mi preme sapere è se, per la situazione segnalata (ovvero un bilancio depositato a metà anno per questioni meramente notarili), sia possibile fare ricorso mostrando come il bilancio vero e proprio (quello di fine anno) sia di tutt'altra entità, molto più basso.
Grazie a tutti per le risposte.
Simone
 
Il problema è che adesso non puoi più difenderti nel merito, visto che gli avvisi di accertamento ricevuti sono diventati definitivi perché non impugnati nei termini.
Inoltre tieni presente che in caso di trasformazione "omogenea" come quella del caso de quo l'esercizio in cui è avvenuta la trasformazione va diviso in due parti: la prima parte riferita alla frazione che va dalla data di inizio dell'esercizio alla data in cui ha effetto la trasformazione e la seconda riferita al periodo data di effetto della trasformazione-termine dell'esercizio. Pertanto ai fini fiscali la prima frazione di esercizio sconterà l'imposizione prevista per la snc (IRPEF in capo ai soci e IRAP in capo alla società) mentre la seconda frazione sconterà la tassazione prevista per la srl (IRES e IRAP in capo alla società). Da quello che mi pare di capire è che l'Agenzia delle Entrate contesta il mancato assoggettamento a IRPEF da parte dei soci dei redditi ante trasformazione però, ripeto, non avendo impugnato nei termini gli avvisi di accertamento, essi sono diventati definitivi per cui adesso l'ufficio formerà il ruolo e lo consegnerà a Equitalia per la riscossione.
Ciao.
 
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