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Trasferimento a Dubai per 2-3 anni

Questa era la risposta che forse che cercavo.
Quindi dal punto di vista fiscale, ovvero le tasse che dovrò pagare, che sia distaccato o meno, mi permeterebbe di ricevere un salario sottosposto a tassazione locale , ovvero tax free, in quanto non sarei più residente fiscale in Italia in quel periodo , per la questione dei contributi previdenziali, escluderei l'opzione in cui stacco il cordone ombelicale con lit'alia e sinceramente rimango molto possibilitsta sulla prima ipotesi, ovvero che l'azienda italiana continui a pagare i contributi.

é corretto comunque dire che in questa situazione, il mio salario, ovvero il mio netto, con residenza fiscale in UAE e probabile distacco all'azienda UAE, sarà tax free e che l'azienda distaccante continuerà a pagare i contributi sulla base delle retribuzioni conenzionali e non quindi sul mio "vero"salario? e che allo stesso tempo il mio contratto con la distaccante rimane "attivo" e rimango a tutti gli effetti un dipendente dell'azienda italiana?

Cosa succederebbe se non fosse necessario il contratto locale e quindi la filiale italiana continuasse a pagarmi in Euro dall'Italia? In questo caso avrei la residenza fiscale in UAE, quali tasse pagherei?

Grazie
Relativamente alla prima parte della sua considerazione direi che in estrema sintesi è corretta.
Per l'ultima parte direi che se lei viene distaccato ed il distaccatario secondo le leggi locali deve fare un contratto e corrisponderle parte della retribuzione, e che comunque l'altra parte della retribuzione viene pagata dal distaccante, io credo che questo aspetto non possa precludere la legittimità del distacco, nè in qualche modo possa incidere sulla tassazione in capo a lei e neppure il versamento dei contributi, essendo stato autorizzato in base alla legge 398/1987. Su questo punto mi era già espresso allegando stralcio della circolare del Ministero del lavoro n. 3 del 15/1/2004.
Saluti.
l.r.
 

screttiu

Utente
Relativamente alla prima parte della sua considerazione direi che in estrema sintesi è corretta.
Per l'ultima parte direi che se lei viene distaccato ed il distaccatario secondo le leggi locali deve fare un contratto e corrisponderle parte della retribuzione, e che comunque l'altra parte della retribuzione viene pagata dal distaccante, io credo che questo aspetto non possa precludere la legittimità del distacco, nè in qualche modo possa incidere sulla tassazione in capo a lei e neppure il versamento dei contributi, essendo stato autorizzato in base alla legge 398/1987. Su questo punto mi era già espresso allegando stralcio della circolare del Ministero del lavoro n. 3 del 15/1/2004.
Saluti.
l.r.
La ringrazio.
Mi levi un'ultima curiosità.
Dal punto di vista fiscale, con residenza fiscale in UAE, non pagherei tasse, questo significa che il mio salario loro corrisponderà sostanzialmente al netto giusto? E che l'azienda allo stesso tempo pagherà i contributi in Italia. E questo indipendentemente da chi pagherà il mio stipendio ovvero il datore italiano o la consociata estera, me lo conferma? Il nodo è la residenza fiscale.
 
La ringrazio.
Mi levi un'ultima curiosità.
Dal punto di vista fiscale, con residenza fiscale in UAE, non pagherei tasse, questo significa che il mio salario loro corrisponderà sostanzialmente al netto giusto? E che l'azienda allo stesso tempo pagherà i contributi in Italia. E questo indipendentemente da chi pagherà il mio stipendio ovvero il datore italiano o la consociata estera, me lo conferma? Il nodo è la residenza fiscale.
Il datore di lavoro distaccante, dovrà emettere un cedolino paga (LUL), nell'ambito del quale si dovrà evidenziare che è stato inserito in uno speciale "ruolo estero"; risulteranno le sue competenze, l'imponibile previdenziale determinato sulle retribuzioni convenzionali.
Non ci sarà la parte che riguarda la fiscalità in quanto Lei non è più residente fiscale in ITALIA. Dovrà comunque fornire dettagliate specifiche al suo datore, riportando anche l'iscrizione nell'anagrafe della nazione straniera (sempre sia previsto dalla loro normativa interna).
Saluti.
l.r.
 

screttiu

Utente
Il datore di lavoro distaccante, dovrà emettere un cedolino paga (LUL), nell'ambito del quale si dovrà evidenziare che è stato inserito in uno speciale "ruolo estero"; risulteranno le sue competenze, l'imponibile previdenziale determinato sulle retribuzioni convenzionali.
Non ci sarà la parte che riguarda la fiscalità in quanto Lei non è più residente fiscale in ITALIA. Dovrà comunque fornire dettagliate specifiche al suo datore, riportando anche l'iscrizione nell'anagrafe della nazione straniera (sempre sia previsto dalla loro normativa interna).
Saluti.
l.r.
Come spiegherebbe lei, tale procedura, se volesse "aiutare" il dipartimento HR a gestire la cosa nel miglior modo possibile?
La mia azienda sicuramente farà ricorso a consulente esterno o interno alla capogruppo.
Mi spiego, io vorrei assicurarmi che venga fatto tutto come discusso da noi in questo post, anche se mi pare di capire, che il mio salario, a patto che la residenza fiscale venga debitamente spostata, sarà tax free e che i contributi continueranno ad essere pagati sulle retribuzioni convenzionali, che mi corregga se sbaglio, essendo un Quadro direttivo 8 ccnl metalmeccanico, significa, il massimo previsto per tale categoria.

La ringrazio per ennesimo riscontro.
 

screttiu

Utente
Forse la spiegazione è semplice: occorre rispettare la normativa italiana per un distacco extra UE (L. 398/1987).
Saluti.
l.r.
Perfetto, e per concludere il quadro io devo provvedere allo spostamento della residenza fiscale per giovare dell'imposizione locale in UAE, corretto?

Un'ultima domanda, che passi vanno fatti per spostare la residenza fiscale e ci sono conseguenze?

Grazie infinite.
 
I passi propedeutici per essere considerato residente all'estero sono: non essere più residente in Italia nel Comune (cancellarsi dall'anagrafe del Comune) iscriversi all'Aire. Iscriversi nelle anagrafi dello Stato estero (secondo le loro regole). Non avere più un centro d'interessi in Italia; tutti questi requisiti per la maggior parte del periodo d'imposta. Dovrà inoltre comunicarlo al suo datore italiano, evidenziando che lei non è più residente in Italia, fornendo comunque elementi probatori, tipo l'iscrizione all'estero. Questo in quanto il datore italiano cesserà di essere sostituto d'imposta.
Saluti.
l.r.
 
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