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Studi di settore

1) Per quanti anni si devono conservare? ad es per quelli presentati nel 2007 fino a quando rischiano di essere sottoposti a controllo?
2) Se nel frattempo si è cambiato consulente o non lo si usa più, l'eventuale avviso di accertamento/adeguamento arriva al vecchio consulente che ha seguito la pratica, all'eventuale nuovo consulente, o direttamente al contribuente?
3) In caso arrivi qualche avviso sarà il nuovo consulente ad occuparsi della pratica, deve farlo il vecchio consulente o il contribuente?
 
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Luigia

Amministratore
Riferimento: Studi di settore

1) Per quanti anni si devono conservare? ad es per quelli presentati nel 2007 fino a quando rischiano di essere sottoposti a controllo?
2) Se nel frattempo si è cambiato consulente o non lo si usa più, l'eventuale avviso di accertamento/adeguamento arriva al vecchio consulente che ha seguito la pratica, all'eventuale nuovo consulente, o direttamente al contribuente?
3) In caso arrivi qualche avviso sarà il nuovo consulente ad occuparsi della pratica, deve farlo il vecchio consulente o il contribuente?
In generale, e ai fini fiscali, i documenti rilevanti devono essere conservati almeno per i quattro anni successivi alla presentazione della dichiarazione dei redditi e IVA di riferimento (articoli 43 DPR 600/73 e 57 DPR 633/72).

Nel caso di omessa dichiarazione il termine appena citato aumenta di un anno.

Questi sono i "normali" termini entro cui può essere notificato l'atto di accertamento ai fini delle imposte sui redditi e del valore aggiunto. E' da ricordare, inoltre, che l'art. 5 bis co. 1 lett. e) del dl n. 282/2002 ha prorogato i termini citati di due anni, per tutti i soggetti che non si sono avvalsi delle norme relative al concordato per gli anni pregressi, dichiarazione integrativa e condono tombale di cui alla L. 27/2003 che ha convertito il dl in parola.

Il Consulente "non si usa" ma si incarica, e il contribuente è libero di incaricare chi vuole......e quando vuole.
 
Riferimento: Studi di settore

Grazie per le risposte chiedo scusa per il verbo. Intendevo dire se, quando sia stato revocato l'incarico al consulente che ha seguito la pratica e se ne abbia un altro o nessuno, le eventuali irregolarità o avvisi di accertamento dovrebbero arrivare direttamente al contribuente come succede per le dichiarazioni dei redditi?
 
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senatore

Utente
Riferimento: Studi di settore

Lo studio di settore può dar luogo ad un "controllo mirato" (accesso da parte dei funzionari della Agenzia delle Entrate per la verifica della correttezza dei dati rilevanti dichiarati) o ad un "accertamento da studio di settore" (nel caso in cui i ricavi dichiarari siano inferiori ai ricavi calcolati con lo studio l'Agenzia delle Entrate emette aviso di accertamento per la differenza).
Nel tuo caso, se non ho capito male, non svolgi più l'attività, quindi non sei più soggetto al "controllo mirato" che avviene con l'accesso presso la sede del contribuente, che comunque sarebbe stato il minimo....
Se invece nelle passate annualità di imposta il tuo studio di settore non è stato congruo e coerente aspettati l'accertamento... verrai prima convocato presso il locale ufficio dell'Agenzia delle Entrate: te, non il consulente! se vorrai potrai poi incaricarne uno a seguire la pratica... ma se non riesci a giustificare lo scostamento tra dichiarato e calcolato ti sarà chiesta la differenza....
 
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