Il principio "generale" è giusto: nel dubbio è meglio inserire comunque l'operazione. Infatti non si potrà essere mai sanzionati in tal caso.
Per quanto riguarda le operazioni esenti art. 10 esse vanno inserite poiché rilevanti ai fini IVA: non vanno inserite le operazioni finanziarie, poiché già tracciate presso l'Anagrafe Tributaria dagli intermediari finanziari.
Per quanto riguarda le utenze, anche queste non andrebbero inserite, poiché i contratti sono inviati all'Anagrafe Tributaria in base all'art. 7 del DPR 605/73.
Nel dubbio, ripeto, è meglio adottare il principio "generale" secondo me.
Il problema è che a tutt'oggi mancano chiarimenti da parte dell'Ade: dovrebbero dirci ad es. con esattezza quali operazioni vanno incluse e quali no, dovrebbero dirci ad es. come vanno registrate alcune operazioni particolari, come quelle in reverse charge diverse da quelle ex art. 17 cc. 5 e 6 ed ex art. 74 cc. 7 e 8 del DPR 633/72 contemplate nelle istruzioni. Ad es. se un operatore emette autofattura per estrazione di merce da un deposito IVA come andrebbe inserita nello spesometro? Io francamente non lo so ancora e devo "fidarmi" alla cieca di quello che fa il software.
Ma è normale una cosa del genere? Io ritengo di no.
In merito a tale (importante) adempimento era quantomeno necessario emanare una circolare per dissolvere tutti i possibili dubbi in vista dell'imminente scadenza invece al momento non c'è nulla di nulla e si continua a brancolare nel buio. Vi era un articolo in proposito su Il Sole 24 Ore odierno. Boh...
Saluti.