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SISTRI ultimo atto, chi sbroglierà la matassa?

Mauro48

Utente
Gira gira finché ti pare ma il Sistri lo devi fare.
Come sappiamo la regola dei più di 10 dipendenti è sparita, ora chi produce o smaltisce materiale inquinante deve iscriversi al Sistri entro il 3 aprile 2014, salvo ennesima proroga dell'ultimo minuto.
Cavolo la parrucchiera di mia moglie ha più o meno 20 clienti 14 vecchie e 6 che ci stanno arrivando, spero che mia moglie non mi legga.
Indi quando fa una tinta o taglia i capelli produce materiale inquinante, va da se che bisogna si iscriva al Sistri e sganciare 120€ anno, più una cinquantina di € perché portino via, in regola con la legge, quelle quattro boccette e un etto di capelli che produce, belin vuole spararsi.
Ma non è finita, il colpo di grazia non è solo la grana da scucire, conta anche quella ovvio, ma c'è pure il Conai sempre per quelle scatoline.
Il colpo di grazia due, lo ha ricevuto quando ha saputo che con l'iscrizione riceverà una bella chiavetta USB, che lei ovviamente non sa cos'è, tanto meno possiede un pc.
Indovinate chi sbroglierà la matassa?
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Domanda:
ma è proprio vero che ci siamo dentro tutti in questo ennesimo obbligo, non bastava la documentazione di perfetto smaltimento che producono le ditte specializzate per lo smaltimento, ad esempio dei toner d'ufficio ecc...

Saluti e tenete duro.
 

Gio.

Utente
Non puo'essere l'ultimo atto la NOVELA continua!Intanto le aziende non assoggetatte aspettano di ricevere il Contributo pagato, vuoi vedere che ci pensa Renzi?:confused:

A partire dal 3 marzo 2014 il SISTRI, formalmente già attivo per coloro che raccolgono o trasportano rifiuti speciali pericolosi a titolo professionale, sarà obbligatorio anche per tutti gli enti e le imprese produttori di rifiuti speciali pericolosi e che effettuano il trasporto dei propri rifiuti pericolosi.
Tuttavia, nei primi 10 mesi di operatività del sistema, dunque a decorrere dal 1° ottobre 2013 e fino al 1° agosto 2014, a tutti i soggetti tenuti ad utilizzare il SISTRI viene imposto di applicare anche le regole preesistenti in materia di registri, formulari per il trasporto e la denuncia al catasto dei rifiuti (MUD) , con le relative sanzioni.
 

Mauro48

Utente
Grazie Gio.
Ma qui iniziano le interpretazioni, però prima voglio fare una premessa, ovviamente senza polemica, anzi forse mi sfugge qualcosa.
Non leggo post interessati a tale obbligo, cioè nessuno mi pare scaldarsi troppo, sembra che tutto sia già conosciuto, questa è la mia impressione ovviamente.
Se questo è, prego qualche buon samaritano di illuminarmi, perché per quanto mi riguarda, la cosa non è poi cosi tanto scontata, basta telefonare al numero verde del SISTRI per ricevere una risposta pressoché lapidaria, della serie anche i nostri toner stampanti sono pericolosi, quando è da sempre provato che non lo sono mai stati.
Ovviamente non si permettono di stabilire chi o no deve aderire, ma neppure ti viene spiegato quali materiali rientrano nelle categorie pericolose o no.
Insomma molto gentilmente ti fanno capire che ti devi arrangiare, cioè ti cerchi in CER se la categoria dei rifiuti in predicato sono pericolosi o no, e di conseguenza se devi o no iscriverti al SISTRE, dicci niente.
Poi ovviamente le interpretazioni si sprecano, ad esempio...
dei clienti, partecipando a qualche forum di categoria, se ne viene a casa con indicazioni completamente diverse da quelle che credi di aver capito, che poi devi filtrare per togliere le interpretazioni personali.
Insomma come al solito il tutto sembra essere fatto per non capirci una beata...
E' anche vero che ci sono le circolari, c'è pure il CER, ma salvo qualcuno che ha già capito tutto, mia moglie annaspa e se la prende con me, che nulla facente tecnico pensionato, andrebbe volentieri nella repubblica monastica del monte Athos, piuttosto che far passare pagine e pagine di cose che alla fin fine lasciano spazio a mille interpretazioni.
Una per tante, la citata parrucchiera che ovviamente tinge i cappelli delle omissis citate, quel boccettino è un rifiuto pericoloso?
Il Sistri dice, vai a cercartelo nella lista, belin ma la tinta "Nera e bella" non c'è, indoca...volo trovo se è pericolosa o no?
Morale se c'è qualcuno già cosi "istruito" che può dare delle indicazioni, inforco la moto e arrivo in loco con l'offerta del pranzo.
Grazie.

PS: le interpretazioni iniziano subito dalla gentile risposta di Gio:
...sarà obbligatorio anche per tutti gli enti e le imprese produttori di rifiuti speciali pericolosi e che effettuano il trasporto dei propri rifiuti pericolosi.
Gio, ma la famosa parrucchiera non produce proprio nulla se la parola produce ha il significato che do io.
Tanto meno trasporta il boccettino, perché lo smaltisce a dovere la nettezza urbana, che non ha mai detto che quel rifiuto è pericoloso.
E per la ciliegina, ci metto la risposta che mi ha dato il mio pusher di toner, non devi fare proprio nulla perché i toner non sono giudicati pericolosi, e poi li vengo a prendere io che ti faccio il formulario, poi con il Sistri sono affari miei.
Ancora HELP.
 
Ultima modifica:

Gio.

Utente
Concordo a pieno sulle interpretazioni,le uniche cose certe erano il contributo da versare e l'iscrizione per poi scoprire che una vasta platea non edeve utilizzare il sistema SISTRI.-
Se puo' esserti di aiuto:
Secondo la nota del ministero dell'Ambiente del 30 settembre 2013, la locuzione «a titolo professionale» è riferita a «enti e imprese che trasportano rifiuti pericolosi prodotti da terzi». Quindi, i cd. trasportatori in conto proprio (cioè quelli che raccolgono e trasportano rifiuti da sé stessi prodotti) non devono utilizzare il Sistri nella qualità di trasportatori.
Per il trasporto transfrontaliero, sono obbligati i vettori nazionali e stranieri che, a titolo professionale, trasportano rifiuti esclusivamente all'interno del territorio nazionale oppure in partenza dall'Italia verso l'estero. I commercianti e gli intermediari sono obbligati se non hanno la detenzione dei rifiuti. La tracciabilità dei rifiuti urbani pericolosi, sia in ordine alla produzione sia alla raccolta e al trasporto, non avviene tramite il Sistri.
Ciao.-
 

Mauro48

Utente
Grazie Gio.:yes2:

Nel contempo sto facendo passare il CER, dove di positivo c'è che ti ubriachi senza spendere un euro.
Ok, magari cosi ci guadagnerà il fegato, ma i zebedei frullano alla grande.

Ciao.
 

Mauro48

Utente
Eccolo qui il famoso numerino che dovrebbe salvarci dal Sistri.
Secondo il mio smaltitore di rifiuti "Toner", questi sono classificati con cod. Cer 08.03.18, come e perché lo sa solo lui, io ci credo e buona notte.
Certo che se si guarda il numerino prima mi scappa da ridere, ma dal momento che non sono stati dichiarati pericolosi, siamo a bolla.
L'ufficio che non produce altro che questi rifiuti, quando li smaltisce con regolare emissione di ricevuta formulario di chi li viene a prendere, nulla deve fare di più.
o no?
Io speriamo che me la cavo.

http://s10.postimg.org/9enei9hc9/Codici_CER.jpg

Altra cosa sarà trovare il codice esatto per la famosa parrucchiera, la tinta nera e balla non c'è proprio ovvio, ma se non mi è sfuggito non c'è nessun riferimento a quel rifiuto, è un acido o lo si può anche bere, cos'è?

Alla fin fine mi verrebbe da dire, come ho già sentito, per non sbagliare, nel dubbio iscrivetevi tutti e buona notte, si paga il balzello ed è finita li.
Mica è un gran consiglio però.
 

Mauro48

Utente
Signori chiudo la discussione con la fervente voglia di fuggire in altro loco.
Da buon tecnico vado a spulciare la normativa inerente il caso, e qui scopro che i nostri legislatori danno il massimo di se.
Mi scuso se non ho postato il tutto in barzellette.

Cerca e ricerca che arrivo alla definizione di rifiuto pericoloso, finalmente capirò.
Li trovo delle indicazioni tecniche quasi sicuramente oscure alla vostra formazione, ma anche omissis per me.
Posto un assaggio di tale..., allegato D parte quarta del decreto:

2. Diversi tipi di rifiuto inclusi nell'elenco sono definiti
specificatamente mediante un codice a sei cifre per ogni singolo
rifiuto e i corrispondenti codici a quattro e a due cifre per i
rispettivi capitoli. Di conseguenza, per identificare un rifiuto
nell'elenco occorre procedere come segue:
3. Identificare la fonte che genera il rifiuto consultando i titoli
dei capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20
per risalire al codice a sei
cifre riferito al rifiuto in questione, ad eccezione dei codici dei
suddetti capitoli che terminano con le cifre 99. e' possibile che un
determinato impianto o stabilimento debba classificare le proprie
attivita' riferendosi a capitoli diversi. Per esempio un fabbricante
di automobili puo' reperire i rifiuti che produce sia nel capitolo 12
(rifiuti dalla lavorazione e dal trattamento superficiale di
metalli), che nel capitolo 11 (rifiuti inorganici contenenti metalli
provenienti da trattamento e ricopertura di metalli) o ancora nel
capitolo 08 (rifiuti da uso di rivestimenti), in funzione delle varie
fasi della produzione. Nota: I rifiuti di imballaggio oggetto di
raccolta differenziata (comprese combinazioni di diversi materiali di
imballaggio) vanno classificati alla voce 15 01 e non alla voce 20
01.
3.1 Se nessuno dei codici dei capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20 si
presta per la classificazione di un determinato rifiuto, occorre
esaminare i capitoli 13, 14 e 15 per identificare il codice corretto.

3.2. Se nessuno di questi codici risulta adeguato, occorre definire
il rifiuto utilizzando i codici di cui al capitolo 16.

3.3. Se un determinato rifiuto non e' classificabile neppure
mediante i codici del capitolo 16, occorre utilizzare il codice 99

(rifiuti non altrimenti specificati) preceduto dalle cifre del
capitolo che corrisponde all'attivita' identificata al punto 3.1.
--------
Avete capito vero?
A questo punto è facilissimo intuire come classificare un rifiuto pericoloso, indi mi fermo qui e demando a una ditta specializzata che, cacciando grana, mi dirà il da farsi.
Auguri a tutti, e se per caso vi capita l'occasione di andare in Costa Rica, non abbiate remore, restate li, non tornate, guardate qui:
http://s28.postimg.org/6d4qgoehp/playa_carmen_costa_rica_d.jpg
 
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