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ripropongo FIDO BANCARIO

S

scorpio

Ospite
chiedo se sia possibile richiedere la restituzione delle quote (versate in un c/c cointestato al 50%) di un fido bancario finalizzato alla trasformazione in mutuo per acquisto di prima casa, da parte di un ex-fidanzato. entrambi i fidanzati avevano ottenuto un'apertura ci credito da una banca per il pagamento (assieme ai propri risparmi e versamenti mensili) degli stati di avanzamento al costruttore della casa che avevano dichiarato di voler acquistare al 50% nel preliminare di acquisto. all'atto di rogito la casa è stata "saldata" con la trasformazione del fido restante in mutuo bancario cointestato al 50%. i due fidanzati si sono successivamente lasciati. uno dei due ha acquistato la quota del 50% dell'altro e si è stabilito davanti al notaio che il prezzo di vendita-acquisto corrispondesse all'accollo del 50% del mutuo all'unico proprietario acquirente. il "venditore" ex-fidanzato chiede ora (a distanza di più di un anno) la restituzione di tutto quanto versato a titolo di fido, intimando l'inizio di una causa in tribunale. chiedo se sia realistica una tale richiesta. grazie e saluti
 
Ma su cosa si basa per chiedere la restituzione?

Ha per caso in mano una carta che dice che deve restituire il fido versato?

Ci sono le prove?
 
grazie lidia per avermi risposto, innanzitutto. no, lui non ha in mano nulla se non copia dell'estratto conto che riepiloga, tra tutte le altre movimentazioni, i suoi versamenti nel c/c cointestato nei mesi in cui era in vigore il fido, la cui somma chiede appunto in restituzione.
nè il contratto di fido nè il successivo mutuo prevedono che vi possa essere una restituzione, anche perchè tutto quanto versato è andato a confluire in un acquisto al 50% che poi lui ha deciso liberamente di cedere alla sua ex pattuendo come prezzo l'accollo in toto del mutuo da parte della seconda. il fatto è che si è rivolto ad un avvocato, amico di famiglia, tramite il quale ha inviato alla sua ex una lettera di intimazione (senza riferimenti, senza prove, una "bufala" insomma... solo con lo scopo di spaventare) alla restituzione delle somme anzidette, minacciando che se ciò non avvenisse si muoverà ad intraprendere una azione legale tramite il tribunale. mi chiedo appunto, se un giudice può appoggiare ed iniziare una tal causa civile senza che il suo assistito fornisca appunto alcuna carta alcuna prova. grazie e saluti
 
Senza volermi per nulla surrogare a Lidia nel contesto del dibattito tra voi intrapreso, ritengo che l'argomento sia squisitamente peculiare, tanto da non poter avere una risposta esaustiva dal forum.

Infatti, nelle liti civili, quel che vale è la prospettazione data all'evento descritto.

Io consiglio sempre di evitare le cause e dar corso ad una pacifica discussione attraverso il tentativo di canciliazione.

A tal fine se ti può essere utile, anche al fine di capire cosa sia la conciliazione vai su

www.asac-agenzie.it

dopo essere entrata clicca su la conciliazione e poi su "cos'é"

ciò ti consentirà di trovare una soluzione pacifica e risparmiare molto tempo e denaro.

ciao

ciao
 
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