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Requisiti richiesta aspi

nutrio

Utente
Buongiorno,
sono un nuovo utente disperato in quanto nessuno dei soggetti interpellati fin’ora (inps, ispettorato del lavoro, patronato ecc) ha saputo darmi indicazioni su una cosa importantissima, così sto provando sui vari forum sperando che ci sia qualche anima buona che mi "illumini".
In breve: dopo 12 anni di lavoro come commesso in un negozio (contratto artigianato) i nuovi gestori hanno deciso di licenziarmi (due miei colleghi sono già stati licenziati quest'anno) però non si decidono perchè hanno ancora bisogno di me fino a fine anno. A parte un mobbing abbastanza grave su tutto, hanno incominciato già dallo scorso anno a pagarmi lo stipendio a scadenze impossibili, praticamente quando si ricordano, dopodiché non mi hanno proprio pagato agosto, settembre ed ottobre. Siccome so di sicuro che stanno tentando qualcosa per fine anno tipo messa in liquidazione o cambio ragione sociale, ho deciso di dare le dimissioni per giusta causa (mancata retribuzione) ed oggi avevo appuntamento con il patronato. Purtroppo proprio stamattina ho trovato sul mio ccb l’accredito della retribuzione di ottobre!! Intanto non so se possono pagare ottobre saltando agosto e settembre e poi ora sono nel panico perché nessuno mi sa dire se il pagamento di ottobre blocca il requisito inps per fare domanda dell’aspi (sul sito si parla di due mesi di mancata retribuzione). Qualcuno sa dirmi se rischio la perdita dell’aspi se mi dimetto per giusta causa avendo ricevuto con due settimane di ritardo la retribuzione di ottobre e per niente quelle di agosto e settembre? Si parla di mancata retribuzione o anche di ritardo nel pagamento? Ho gia inviato tempo fa una raccomandata nella quale chiedo quanto mi spetta ma non ho mai ricevuto risposta.
Grazie.
 

domenico

Utente
Salve nutrio, sono del parere che prudenzialmente le dimissioni non devono essere comunicate.

La stessa giurisprudenza talvolta non è ( ne è stata) univoca, nel senso che non ha ritenuto valide le dimissioni per giusta causa quando vi è un ritardo nel pagamento per almeno due mesi.

Terrai conto, che l'azienda potrà ricorrere al Giudice del lavoro contestando che vi siano i presupposti per le dimissioni per giusta causa, infatti in questi casi è rimessa a quest'ultimo ( Giudice) accertare se il ritardo ovvero mancata corresponsione delle due mensilità possono costituire giusta causa di dimissioni.

Aggiungo, nel caso le dimissioni per giusta causa risultassero negative, l'inps potrà richiedere indietro l'indennità che ti è stato corrisposta.

Suggerisco prima di assumere iniziative, una consulenza legale c/o l'ufficio vertenze di qualsiasi organizzazione sindacale.

Saluti domenico
 

nutrio

Utente
Buongiorno,
sono un nuovo utente disperato in quanto nessuno dei soggetti interpellati fin’ora (inps, ispettorato del lavoro, patronato ecc) ha saputo darmi indicazioni su una cosa importantissima, così sto provando sui vari forum sperando che ci sia qualche anima buona che mi "illumini".
In breve: dopo 12 anni di lavoro come commesso in un negozio (contratto artigianato) i nuovi gestori hanno deciso di licenziarmi (due miei colleghi sono già stati licenziati quest'anno) però non si decidono perchè hanno ancora bisogno di me fino a fine anno. A parte un mobbing abbastanza grave su tutto, hanno incominciato già dallo scorso anno a pagarmi lo stipendio a scadenze impossibili, praticamente quando si ricordano, dopodiché non mi hanno proprio pagato agosto, settembre ed ottobre. Siccome so di sicuro che stanno tentando qualcosa per fine anno tipo messa in liquidazione o cambio ragione sociale, ho deciso di dare le dimissioni per giusta causa (mancata retribuzione) ed oggi avevo appuntamento con il patronato. Purtroppo proprio stamattina ho trovato sul mio ccb l’accredito della retribuzione di ottobre!! Intanto non so se possono pagare ottobre saltando agosto e settembre e poi ora sono nel panico perché nessuno mi sa dire se il pagamento di ottobre blocca il requisito inps per fare domanda dell’aspi (sul sito si parla di due mesi di mancata retribuzione). Qualcuno sa dirmi se rischio la perdita dell’aspi se mi dimetto per giusta causa avendo ricevuto con due settimane di ritardo la retribuzione di ottobre e per niente quelle di agosto e settembre? Si parla di mancata retribuzione o anche di ritardo nel pagamento? Ho gia inviato tempo fa una raccomandata nella quale chiedo quanto mi spetta ma non ho mai ricevuto risposta.
Grazie.
Intanto grazie per il (primo) consiglio utile.
Anche io avevo il dubbio che i mancati pagamenti dovessero essere continuativi e che l'inps potesse non ravvisare la giusta causa. Però in questo modo il mio datore di lavoro potrebbe p.e. dovermi agosto e settembre, mi ha pagato ottobre, non mi paga novembre e dicembre, mi paga gennaio ........ed io non avrei mai la possibilità di dimettermi e prendere l'aspi (il vero ed unico obiettivo nel mio caso). Oppure se non mi paga novembre posso sommarlo agli altri due che avanzo e così sarebbero tre mesi di mancata retribuzione?
Ancora grazie
 

nutrio

Utente
Scusate, ho sbagliato, volevo rispondere a Domenico invece mi sono risposto da solo.

Intanto grazie per il (primo) consiglio utile.
Anche io avevo il dubbio che i mancati pagamenti dovessero essere continuativi e che l'inps potesse non ravvisare la giusta causa. Però in questo modo il mio datore di lavoro potrebbe p.e. dovermi agosto e settembre, mi ha pagato ottobre, non mi paga novembre e dicembre, mi paga gennaio ........ed io non avrei mai la possibilità di dimettermi e prendere l'aspi (il vero ed unico obiettivo nel mio caso). Oppure se non mi paga novembre posso sommarlo agli altri due che avanzo e così sarebbero tre mesi di mancata retribuzione?
Ancora grazie
 

domenico

Utente
Salve nutrio, è evidente che non mi sono spiegato a sufficienza:

l'istituto previdenziale non è che non riconosce la giusta causa, l'inps intanto ti corrisponderà la indennità di disoccupazione, ma qualora in una eventuale causa intentata dal datore di lavoro, il giudice dovesse rilevare che non esistevano le condizioni per le dimissioni per giusta causa, dovrai restituire all'inps quanto ti è stato corrisposto.

Saluti domenico
 

nutrio

Utente
Purtroppo sto imparando, sulla mia pelle, che anche su temi che non dovrebbero suscitare alcun dubbio considerata la loro delicatezza ed importanza (qui si tratta di rischiare di perdere o dover restituire 12 mensilità di aspi!!!) la legge non è affatto chiara e lascia sempre spazio alle più diverse interpretazioni. Da quello che so io nel sito Inps si parla, a proposito dei requisiti per avere diritto all' aspi, di dimissioni per giusta causa che comprendono anche "il mancato pagamento di due mensilità" e non si sa se devono essere consecutive, se devono essere le ultime due ecc. L'avvocato presso il patronato mi aveva detto che l'Inps, in presenza di sole due mensilità arretrate avrebbe potuto "far storie" quindi era meglio andare sul sicuro ed aspettare il mancato pagamento dell terza mensilità. Così ho fatto però sono stato bloccato proprio l'ultimo giorno ed ora nessuno (patronati, avvocati, inps, ispettorato del lavoro) sa dirmi cosa devo fare. Nel frattempo continuo a lavorare in condizioni molto precarie con l'angoscia che questi, da un momento all'altro, spariscano lasciandomi senza lavoro e senza pagarmi tutto quello che mi devono. Per tornare alla tua risposta, io ho capito che l'Inps non paga a prescindere e poi, se il datore di lavoro impugna le dimissioni per giusta causa, potrebbe riprendere quello che ha dato come aspi, ma valuta nel momento in cui si presenta la domanda se le dimissioni possono essere considerate per giusta causa o meno. Acnhe l'avvocato mi ha detto così.
Ciao.
 

domenico

Utente
Nutrio non è così come pensi.

La Circolare ( nr. 163/2003) Inps non parla di 1, 2, o 3 mensilità, fa riferimento al mancato pagamento della retribuzione punto e basta, non gli compete alcuna valutazione se è o non sono dimissioni per giusta causa.


Pertanto se tu fai richiesta di disoccupazione, l'Inps non può esimersi dal porre in pagamento l'indennità, tanto che lo stesso istituto da istruzioni perchè la domanda venga accolta, contestualmente comunicando al lavoratore che si tratta di indennità provvisoria in attesa dell'esito, di cui ho fatto menzione nel post che precede.

Tieni presente che la circolare citata prevede(va) che all'atto della domanda avresti dovuto dichiarare di volerti difendere in giudizio, dichiarazione che con successivo messaggio ( nr.16410-2009,) l'Inps ha ritenuto che non fosse più necessaria.

Saluti domenico
 

nutrio

Utente
Nutrio non è così come pensi.

La Circolare ( nr. 163/2003) Inps non parla di 1, 2, o 3 mensilità, fa riferimento al mancato pagamento della retribuzione punto e basta, non gli compete alcuna valutazione se è o non sono dimissioni per giusta causa.


Pertanto se tu fai richiesta di disoccupazione, l'Inps non può esimersi dal porre in pagamento l'indennità, tanto che lo stesso istituto da istruzioni perchè la domanda venga accolta, contestualmente comunicando al lavoratore che si tratta di indennità provvisoria in attesa dell'esito, di cui ho fatto menzione nel post che precede.

Tieni presente che la circolare citata prevede(va) che all'atto della domanda avresti dovuto dichiarare di volerti difendere in giudizio, dichiarazione che con successivo messaggio ( nr.16410-2009,) l'Inps ha ritenuto che non fosse più necessaria.

Saluti domenico
Ascolta, scusami se ne approfitto, ma mi sembra che tu sia ferrato in materia visto che sei l'unico che si sbilancia a dire queste cose mentre, per esempio, l'avvocato del patronato mi ha detto che bisogna stare attenti perchè l'inps (sempre a corto di soldi) tenta sempre di trovare il classico pelo nell'uovo per non pagare.
Mi sembra chiarissimo che cerco di muovermi molto attentamente perchè l'ultima cosa che vorrei mi succedesse, oltre al lavoro già praticamente perso, è perdere anche 12 mesi (ho 51 anni) di aspi quindi mi tocca valutare tutto con il bilancino.
Legalmente parlando in questo momento io ho le prove di 12 mesi di pagamenti a singhiozzo dello stipendio, in date "quando mi ricordo", due mesi (agosto e settembre) non pagati, una raccomandata di richiesta pagamento retribuzione alla quale nessuno ha risposto. Se domani invio al titolare della società le mie dimissioni per giusta causa art. (mi sembra) 2119 c.c. cosa può succedere? Io faccio richiesta dell'aspi all'inps tramite direzione del lavoro allegando la documentazione in mio possesso, l'inps riceve la domanda e cosa fa? L'accetta e poi resta in attesa di eventuale impugnazione delle dimissioni da parte del datore di lavoro? E poi? E se il datore di lavoro non impugna le mie dimissioni? Nella mia situazione rischio o no che l'inps poi mi chieda i soldi indietro? Tu cosa faresti al mio posto ?
Scusami, non voglio metterti in difficoltà chiedendo cose che tocca solo a me decidere, però sono nel panico e, ripeto, la mia prima priorità è assicurami al 100% che l'inps mi paghi 12 mesi di aspi in modo da avere un pò di tempo almeno per adattarmi alla nuova situazione (con quei soldi almeno pagherei il mutuo di casa per un anno).
Grazie.
 

domenico

Utente
Tieni conto che la lettera di dimissioni per giusta causa da comunicate al datore deve contenere i motivi, quali i ritardi e i mancati pagamenti delle mensilità ( vorrai menzionare i periodi), le dimissioni dovranno essere convalidate c/o la DTL/ centro per l'impiego/sede sindacale/ con tua dichiarazione di libera volontà di risolvere il rapporto di lavoro, poi presentarti al centro per l'impiego per iscriverti come disoccupato; recarti al patronato per inoltrare la richiesta all'inps di indennità di disoccupazione Aspi.

L'inps non rimane in attesa, sarà tuo onere nel caso di vertenza giudiziale ( se mai ci sarà) comunicare il risultato. Qualora quest'ultimo sia a tuo sfavore, l'istituto previdenziale ne chiederà la restituzione.

Mi dispiace, ritengo che siano decisioni del tutto personali, il mio parere nella fattispecie potrebbe influenzarti.

Saluti domenico
 

nutrio

Utente
Tieni conto che la lettera di dimissioni per giusta causa da comunicate al datore deve contenere i motivi, quali i ritardi e i mancati pagamenti delle mensilità ( vorrai menzionare i periodi), le dimissioni dovranno essere convalidate c/o la DTL/ centro per l'impiego/sede sindacale/ con tua dichiarazione di libera volontà di risolvere il rapporto di lavoro, poi presentarti al centro per l'impiego per iscriverti come disoccupato; recarti al patronato per inoltrare la richiesta all'inps di indennità di disoccupazione Aspi.

L'inps non rimane in attesa, sarà tuo onere nel caso di vertenza giudiziale ( se mai ci sarà) comunicare il risultato. Qualora quest'ultimo sia a tuo sfavore, l'istituto previdenziale ne chiederà la restituzione.

Mi dispiace, ritengo che siano decisioni del tutto personali, il mio parere nella fattispecie potrebbe influenzarti.

Saluti domenico

Ho già premesso che l'ultima cosa che voglio è caricare di responsabilità non sue una persona che gentilmente sta cercando di dare un aiuto, è logico che alla fine la decisione toccherà a me. Però non riesco ancora a capire un passaggio fondamentale che riguarda l'Inps: io sono in buona fede e so (bonifici alla mano) che nell'ultimo anno gli stipendi mi sono stati pagati non ogni 30 gg. circa come da ccnl di settore ma a scadenze assolutamente incompatibili con ciò che riporta lo stesso ccnl ed oltretutto non ho ancora ricevuto due stipendi interi. Dò le dimissioni per giusta causa, le faccio convalidare dall'ufficio provinciale del lavoro e richiedo l'aspi.Qui la cosa non mi è chiara. L'Inps mi paga l'aspi indipendentemente da quello che ho scritto sulla lettera di dimissioni ? Chi dovrebbe o potrebbe intentare causa? E se nessuno lo fa come si comporterà l'inps, continuerà a pagare l'aspi e non mi chiederà altro? Scusami ma questo è il punto "pesante" del mio caso che non riesco ancora a focalizzare.
Sempre grazie per la pazienza.
 
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