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regime dei minimi: urgente chiarimento, help!

loryza

Utente
Sto gestendo in autonomia la mia dichiarazione redditi perchè mi han detto che era semplicissima (Ahimè!!) chiedo lumi a qualche esperto del settore: sono dipendente pubblico con partita iva con regime minimi e tassazione separata INPS: prima domanda= se il reddito autonomo è in passivo perchè le spese sono più delle entrate, bisogna pagare comunque contributi inps??( io finora non li ho pagati). Domanda 2: nvece nel 2018 il reddito è stato in attivo, ma ho le perdite pregresse degli scorsi anni, quindi nel complesso il bilancio è in passivo: devo pagare cmq i contributi inps?? Dal quadro LM che compilo , sull'UnicoPF di quest'anno, dopo aver messo nel quadro LM il reddito attivo, mi chiede già di mettere il contributo inps dovuto... ma dei pregressi passivi non si tiene conto????? ringrazio in anticipo chi sarà così gentile da aiutarmi a capire!
 

Gianmaria@

Utente
Ciao @loryza

Cerco di risponderti in ordine:

1) Se ti trovi in gestione separata paghi il 25,72% di contributi sull'utile lordo, quindi se hai una perdita non paghi nulla. Per fare il calcolo dei contributi in gestione separata devi compilare il quadro RR5 dove dovrai annotare come base imponibile il risultato che ottieni nel quadro LM10 (contribuenti minimi) o LM38 (FORFETTARI). Su tale argomento una circolare INPS del 2017 ha chiarito che le perdite pregresse concorrono a formare la base imponibile per il calcolo dei contributi in gestione separata ;

2) Le perdite pregresse vanno annotate nel quadro LM9 (regime dei minimi) e quadro LM37 (regime forfettario), il risultato nei righi sopra descritti ti dirà se devi calcolare i contributi

3) Sia per i forfettari che per i minimi vige il principio di cassa, pertanto se non ha versato i contributi nel 2018 non puoi inserirli nei rispettivi quadri

Volutamente ti ho messo sia la possibilità per i minimi che per i forfettari perchè non ho capito a quale categoria appartieni. Molti si confondono tra i due regimi.

Inoltre in che misura di orario sei dipendente pubblico? C'è una legge che vieta la partita iva ai dipendenti pubblici che lavora full time. Tra le altre cose, dato che sei dipendente l'aliquota non è del 25,72% ma del 24%.
 

loryza

Utente
grazie gmaria per alcune conferme che mi hai dato, anche se permangono dubbi: io ho riempito i quadri come tu hai descritto (regime minimi) : quando il reddito al netto delle perdite pregresse (LM10) era negativo, ho indicato in RR5 il numero preceduto dal simbolo meno. Quando come quest'annè il reddito netto era +410, ma con le perdite pregresse inseribili solo fino al raggiungimento del reddito (quindi 410) il reddito in LM10 è nullo, allora in RR5 cosa inserisco? lo zero non lo prende...e il quadro dei co ebba essere cmq compilato... mah..Inoltre leperdite pregresse è giusto inserirle anche in LM 50 (nei vari anni)? E se a chiusura della partita iva non sono ancora recuparate le spese vanno perse? Infine: si può tenere aperta p.iva senza più lavorare nulla?

Invece, x quanto riguarda l'incompatibiità col mio lavoro dipendente (insegnante), vari miei colleghi architetti ingegneri ecc fanno i due lavori e hanno avuto il nulla osta dalla dirigenza pubblica, cosa che io non posso avere in quanto non iscritta ad albo... mi pare di avee capito qualcosa del genere,, cmq questo è altro motivo per chiudere mia partita iva prima di avere problemi...

ps. credo di aver fatto forse qualche pasticcio nelle mie dichiarazioni di questi 5 anni di regime minimi, ma sono sicura che il bilancio è passivo quindi spero di non incorrere in sanzioni per eventuali errori!!!! graziee x l'attenzione
 

Gianmaria@

Utente
Ciao,

effettivamente mi sono dimenticato di scriverti prima che con la legge di bilancio 2019, art. 1, cc. 23 e segg. le perdite pregresse nel regime dei minimi "nel silenzio della legge di Bilancio, si deve ritenere che le perdite generate in costanza di applicazione di questo regime siano computate in diminuzione del reddito conseguito nell’esercizio d’impresa, arte o professione dei periodi d’imposta successivi, ma non oltre il quinto, per l’intero importo che trova capienza. " cito da un forum d'interesse. Probabilmente non te le riporta per questo motivo.

Inoltre nel quadro RR5 se inserisci 0, ovviamente il reddito calcolato sarà 0 x 25,72% = nullo.

Per il tuo dubbio sul quadro LM50: come indicato nelle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate, tali perdite da indicare nel rigo LM50 o LM51 sono scomputate dal reddito conseguito nell’esercizio d’impresa, arte o professione dei periodi d’imposta successivi, ma non oltre il quinto, per l’intero importo che trova capienza in essi. cito da altro forum.

Il problema relativo alla p.iva, se non lavori non genera costi, a parte il commercialista/tributarista, che a mio avviso (non perchè faccio parte della categoria), dovresti avere, anche solo per darti un minimo di assitenza nella fase dei dichiarativi. A volte è complesso anche per noi venire a capo dei modelli, posso imamginare la difficoltà per un contribuente, sebbene dotto.

La partita iva la puoi anche tenere aperta, mi preoccupa un po' la tua casistica in quanto so che le P.A. sono molto rigide sul tema, sopratutto perchè c'è una norma a doc. Ricordo anni fa un mio cliente rischio il posto in quanto mi fece aprire la p.iva prima di avere il benestare della P.A.

Per i "pasticci", mi rifaccio al punto di prima, conta che l'amminsitrazione finanziaria ha 5 anni per inviarti qualsiasi avviso di irregolarità. Comunque se sei in perdita al massimo dovrai fare delle integrative per correggere gli errori formali, senza che ti vengano applicate sanzioni.

Un altro punto che mi balza all'occhio, è che scrivi che hai la p.iva da 5 anni. Il regime di vantaggio "regime dei minimi" dura per 5 anni, pertanto dall'anno venturo, ovviamente se decidi di tenere la p.iva, dovrai rientrare nel semplificato o optare per il forfettario.

Spero di esserti stato d'aiuto.
 
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