Buonasera,
qualche giorno fa ho acquistato n.10 prodotti postali soggetti ad iva del 22%, denominati "paccofree" e messi in vendita da PosteItaliane. Il costo cadauno è pari a 14 euro.
Al momento dell'acquisto mi è stato fornita una sorta di ricevuta, recante i dettagli della filiale presso cui è avvenuta il mio acquisto, del prodotto acquistato e del numero di pezzi, ma su di essa non vi erano riferimenti al valore dell'iva. Per questo motivo ho chiesto mi fosse rilasciato un documento in grado di garantirmi la detraibilità dell'iva acquistata: mi è stato fornito un documento che, da intestazione, rappresenta una quietanza di pagamento non valida ai fini iva, oltre alla rassicurazione che l'altra ricevuta, quella emessa in origine, è valida ai fini iva. A detta degli operatori di PosteItaliane, infatti, sarebbe sufficiente apporre il timbro della propria attività (recante ragione sociale, p. iva, ecc.) sulla ricevuta per poter scaricare i costi e, soprattutto, detrarre l'iva.
Come mi aspettavo, il mio commercialista ha escluso qualsiasi detrazione iva senza un documento che risporti lo scorporo della stessa.
Cosa si può fare in questo caso? Vorrei sapere se c'è qualche figura esperta favorevole alla detrazione anche senza documento che riporti lo scorporo e se esiste qualche soluzione che si possa utilizzare in futuro, in consideraizone del fatto che intendo acquistare periodicamente qualche decina di questi comodi prodotti postali.
Ringrazio molto per qualsiasi intervento.
qualche giorno fa ho acquistato n.10 prodotti postali soggetti ad iva del 22%, denominati "paccofree" e messi in vendita da PosteItaliane. Il costo cadauno è pari a 14 euro.
Al momento dell'acquisto mi è stato fornita una sorta di ricevuta, recante i dettagli della filiale presso cui è avvenuta il mio acquisto, del prodotto acquistato e del numero di pezzi, ma su di essa non vi erano riferimenti al valore dell'iva. Per questo motivo ho chiesto mi fosse rilasciato un documento in grado di garantirmi la detraibilità dell'iva acquistata: mi è stato fornito un documento che, da intestazione, rappresenta una quietanza di pagamento non valida ai fini iva, oltre alla rassicurazione che l'altra ricevuta, quella emessa in origine, è valida ai fini iva. A detta degli operatori di PosteItaliane, infatti, sarebbe sufficiente apporre il timbro della propria attività (recante ragione sociale, p. iva, ecc.) sulla ricevuta per poter scaricare i costi e, soprattutto, detrarre l'iva.
Come mi aspettavo, il mio commercialista ha escluso qualsiasi detrazione iva senza un documento che risporti lo scorporo della stessa.
Cosa si può fare in questo caso? Vorrei sapere se c'è qualche figura esperta favorevole alla detrazione anche senza documento che riporti lo scorporo e se esiste qualche soluzione che si possa utilizzare in futuro, in consideraizone del fatto che intendo acquistare periodicamente qualche decina di questi comodi prodotti postali.
Ringrazio molto per qualsiasi intervento.