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partita IVA e libera professione

Pediatra

Utente
Sono una giovane pediatra, che si appresta ad entrare nel complicato mondo della partita iva. Il mio lavoro consiste per il momento di sostituzioni e collaborazioni in studi pediatrici convenzionati. Vorrei sapere:
1) nell'apertura della partita iva che agevolazioni ho con il regime agevolato, rientrando nei 30.000 euro/anno? I 30.000 euro si intendono netti?
2) che differenze ci sono tra il regime agevolato e quello non agevolato in termini di spese?
3) che vuol dire che i medici sono esenti dall'iva? esempi pratici per favore, perchè faccio molta fatica a capire terminologie fiscali....
4) Alcuni pazienti mi hanno chiesto di essere seguiti privatamente a domicilio, ed io sta temporeggiando: tale attività è legale? Voglio dire: pur non avendo uno studio dove esercitare la libera professione, posso esercitarla ugualmente in tale modo (visite domiciliari su richiesta con ricevuta fiscale dei pagamenti)? devo comunicarlo all'ordine dei medici?
Grazie mille, Claudia
 

Luigia

Amministratore
Riferimento: partita IVA e libera professione

1) nell'apertura della partita iva che agevolazioni ho con il regime agevolato, rientrando nei 30.000 euro/anno? I 30.000 euro si intendono netti?

I 30.000 si intendono lordi. Puoi scegliere tra il regime dei minimi o il forfettino. Abbiamo nel bc un piccolo tool che ti aiuta a vedere la differenza e la convenienca dell'uno o dell'altro. Regime minimi o forfettino - Calcola Convenienza
2) che differenze ci sono tra il regime agevolato e quello non agevolato in termini di spese?

le spese sono deducibili in entrambi i regimi. Tra i due regimi agevolati in quello dei minimi puoi detrarre anche i contributi, nel forfettino no.
3) che vuol dire che i medici sono esenti dall'iva? esempi pratici per favore, perchè faccio molta fatica a capire terminologie fiscali....

Esente da Iva vuol dire che sulle fatture emesse non devi applicare l'Iva, il perchè è una volontà del legislatore per ha inteso favorire alcuni tipi di spesa
4) Alcuni pazienti mi hanno chiesto di essere seguiti privatamente a domicilio, ed io sta temporeggiando: tale attività è legale? Voglio dire: pur non avendo uno studio dove esercitare la libera professione, posso esercitarla ugualmente in tale modo (visite domiciliari su richiesta con ricevuta fiscale dei pagamenti)? devo comunicarlo all'ordine dei medici?

Le visite a domicilio possono essere effettuate senza nessun obbligo di comunicazione.

Se vuoi anche capire meglio la differenza tra i vari regimi abbiamo una guida, è per le imprese e non per i professionisti ma le differenze sono minime e quindi ti puo' essere di aiuto.http://www.fiscoetasse.com/BusinessCenter/scheda/3678-I-Regimi-Contabili-Possibili-per-le-Imprese.html
 

Pediatra

Utente
Riferimento: partita IVA e libera professione

Grazie, le tue risposte mi sono state d'aiuto. nel regime dei minimi le spese come carburante, parcheggio a pagamento, assicurazione auto, abbonamento cellulare, computer possono essere detratte dal reddito? e se si, in che percentuale?
Ho anche il mutuo, gli interessi passivi possono essere detratti/scaricati?
Grazie mille
 

prostaf

Utente
Riferimento: partita IVA e libera professione

detrai tutto iva compresa, dagli onorari fatturati e incassati, fai attenzione che vige il pricipio di cassa sia per gli introiti che per le spese dell'attività, nel senso che sono ricavi o costi quelli che materialmente incassi o paghi nel corso dell'anno. La differenza tra introiti (ricavi) e spese (costi) è il reddito lordo tassabile al 20% + Cassa medici. Per gli interessi sul mutuo,quelli, fino al limite di 2000€, sono detraibili dal reddito lordo in misura del 19%.
Hai anche le spese per polizze e/fondi pensione e quelle mediche.
Ciao
 

Stefano

Utente
Riferimento: partita IVA e libera professione

In ambedue i regimi (minimi e nuove iniziative produttive) sono deducibili dai ricavi tutti i costi relativi all’esercizio dell’attività professionale. Sono componenti negativi del reddito i costi inerenti all'attività professionale esercitata, le minusvalenze dei beni relativi all'impresa o all'esercizio dell'arte o professione, le sopravvenienze passive e per i minimi anche i contributi previdenziali versati.
I costi sostenuti per beni ad uso promiscuo, come auto e telefono, sono deducibili al 50% al lordo dell’ IVA.

Gli interessi passivi su mutui prima casa, le assicurazioni, le spese sanitarie, ecc., sono indetraibili dall’imposta sostitutiva ed indeducibili dal reddito, che costituisce la base imponibile dell’imposta sostitutiva, ma non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF.

Io penso che, per grandi linee, sia più conveniente il regime delle nuove iniziative produttive.

Una buona serata.
Stefano
 
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