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non vi è nessuno che fa

perchè vorrei creare una piccola attività che offra servizi di fatturazione, segreteria o altro a piccoli imprenditori (anche on line)ma non riesco a trovare qualcuno che mi sappia consigliare:
Usare le collaborazioni o fatturare con PIVA ?
con che codice attività?
Come regolarsi con gli studi di settore?
e inoltre nessuno mi ha saputo specificare come funziona in pratica la legge 388/2000 art. 13 e 14 per quanto riguarda i TUTOR e tasse agevolate per 2 anni, ai nuovi imprenditori?
Forse sono troppe domande e rispecchiano la mia paura di sbagliare ma Grazie se mi rispondi.
 
E' una bella idea. Penso che l'unica comunque sia aprirsi la partita iva. Il codice potrebbe essere il 74878 altre attivita' alle imprese non censite altrimenti. Questo codice non pare inoltre legato ad alcun studio di settore e quindi ne sei fuori. L'attivita' prevista puo' essere, penso, svolta sia in forma professionale che di impresa - di impresa probabilmente e' piu' corretto, ma non esistono linee di demarcazione sempre precise tra attivita' professionale e di impresa-. Per quanto riguarda la 388 e' un po' complicato dirne in due righe, tuttavia comporta degli alleggerimenti contabili, dura per un massimo di tre anni - meglio solo per i primi 3 anni -, e legata a limiti di ricavi annui - nel tuo caso 30.987,41 euro -, si pagano iva - ma non l'acconto - e irap. In luogo dell'irpef si paga una imposta sostitutiva pari al 10% del reddito conseguito: se poi sei inquadrata come professionista, il tuo committente cliente non e' tenuto ad applicare la ritenuta. Attenzione nei tre anni precedenti l'inizio di questo nuovo lavoro non devi aver esercitato attivita' professionali o artistiche, non in generale intendo, ma solo per poter usufruire di questo regime agevolato.
 
GRAZIE GRAZIE GRAZIE
Mi è venuto solo un dubbio: cosa vuol dire "inquadrata come professionista"? creare una ditta individuale? (io sono anche ragioniera se serve come info)
 
Una attivita' autonoma puo' essere svolta grosso modo in due differenti modalita': la prima in qualita' di professionista e la seconda in qualita' di imprenditore. Nel primo caso ci si avvale perlopiu' delle proprie doti intellettuali, tipicamente il medico, il notaio, l'avvocato e simili, nel secondo caso a prevalere e' l'utilizzo di una organizzazione di beni organizzati, e quindi il negoziante, l'industriale, l'artigiano e cosi' via. Non esiste comunque, e ovviamente direi, una linea di confine precisa, ad es. nel tuo caso e' piu' una attivita' di consulenza (intellettuale) o di servizio alle imprese con minima oranizzazione di beni? E' il soggetto che valuta e quindi sceglie. Le conseguenze della scelta sono riferite poi alle modalita' di tassazione - per cassa il professionista e per competenza l'imprenditore, alle modalita' di iscrizione all'Inps, gestione commercianti o artigiani per gli imprenditori, parasubordinati per i professionisti sprovvisti di albo, iscrizione alla Camera di commercio per imprenditori, no iscrizione per professionisti, obbligo di indicazione della ritenuta del 20% per professionisti, e qualche altra amenita'. In linea di larga massima si puo' dire che la gestione di un professionista si rivela un pelino piu' semplice. Saluti!
 
....ops...di un insieme di beni organizzati e non di una organizzazione di beni organizzati, che e' una cavolata...
 
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