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ma voi come fate?

G

Gino

Ospite
sono un commercialista.
ogni tanto compro delle marche da bollo perchè in studio si sa si usano.
ovviamente mi faccio rilasciare dal tabaccaio la ricevutina che uso per la deduzione dal reddito.
Quando addebito al cliente le spese per la marca da bollo che ho dovuto mettere su una sua pratica ovviamente la considero esclusa ex art. 15 ma ai fini dei redditi la dovrei tassare (perchè io mi sono dedotto la spesa con la ricevutina del tabaccaio).
Però la cosa mi stona perchè una spesa che considero esclusa da Iva è allo stesso tempo imponibile IRPEF.
Teoricamente dovrei non dedurre la ricevutina del tabaccaio così da potere non tassare IRPEF il rimborso che il mio cliente mi riconosce.
Ma questo è ovviamente quasi impossibile. Come faccio a comperare dal tabaccaio solo le marche da bollo che mi serviranno per le pratiche da addebitare al cliente? Spesso le marche si usano anche per le proprie pratiche (da non adebitare a nessuno) e pertanto sono vere e proprie spese che devo dedurre.
In sostanza la domanda è:
UNA SPESA (che siano bolli o altro) PUO' ESSERE ALLO STESSO TEMPO ESCLUSA DA IVA MA IMPONIBILE AI FINI DELLE IMPOSTE DIRETTE?
Grazie
Ciao
 
Il concetto da tener presente è il seguente: se quanto esponi in fattura lo consideri il semplice rimborso di una "anticipazione per conto del cliente" sarà esclusa art.15 e non concorrerà a formare il tuo reddito. Ovviamente la spese anticipata non deve transitare tra i tuoi costi ma, semplicemente, risultare un'anticipo a clienti (tra i crediti).
Se invece (come del resto dici di fare tu) annoti tra i costi la spesa (in questo caso l'acquisto di una marca da bollo) la dovrai rifatturare CON iva (anche se è una marca da bollo) e concorrerà a formare il tuo reddito. Può sembrare strano rifatturare una marca da bollo, ma anche i servizi on-line di invio di pratiche alla CCIAA lo fanno. Sempre per questo motivo.
Concludendo, però, in caso di marche da bollo e diritti alla CCIAA, ad esempio, sarebbe meglio (mi rendo conto con le complicazioni del caso) trattarle come anticipazioni per conto del cliente (NO costo, SI credito, escluse art.15, NO concorso a formazione del rediito).
Ciao
 
.... MA NOI CHE APPLICHIAMO LA MARCA DA BOLLO DI 1,29 SULLE FATTURE CLIENTI ESENTI ART.8 , E' CORRETTO ADDEBITARE IN FATTURA
TALE IMPORTO CON COD.IVA ART.15???(IN CONTABILITA' TALE IMPORTO VA NEI RICAVI-RIVALSA SPESE-).
CIAO E GRAZIE
 
.... MA NOI CHE APPLICHIAMO LA MARCA DA BOLLO DI 1,29 SULLE FATTURE CLIENTI ESENTI ART.8 , E' CORRETTO ADDEBITARE IN FATTURA
TALE IMPORTO CON COD.IVA ART.15???(IN CONTABILITA' TALE IMPORTO VA NEI RICAVI-RIVALSA SPESE-).
CIAO E GRAZIE
 
Grazie per il tuo parere. Ho un "però":
E vero come dici tu che la cosa più semplice è (NO costo, SI credito, escluse art.15, NO concorso a formazione del reddito) però questo mi obbliga a tenere distinti agli acquisti che faccio per me da quelli che faccio per la mia clientela e questo non è proprio possible alcune volte. Ti faccio l'esempio che mi è capitato ieri.
Un cliente mi ha chiesto di procedere a prelevare telematicamente n. 3 bilanci di una società che forse vorrà acquistare.
Per fare ciò ho dovuto sostenere euro 18,00 di spese per il servizio telematico che mi sono state detratte dal credito (come saprai funziona come una tessere a scalare).
Questo credito l'avevo precostituito mesi or sono e per quella ricarica mi era arrivata una fattura con IVA (per i soli diritti di segreteria e non anche per i bolli). Io avevo dedotto la spesa e detratto l'IVA perchè non potevo sapere quanto di quella spesa l'avrei utilizzata per i clientie quanto per me (spesso faccio delle visure ecc.)
Ora come riaddebito le 18 euro?
Grazie e ciao
 
Indipendentemente dal fatto che i 18 euro li potresti anche riaddebitare per 30, 40, 50, ecc... considerando che tu, prelevando quanto richiesto dal cliente, hai effettuato un servizio "completo", che non è riconducibile alla sola stampa (infatti hai cercato quanto richiesto, lo hai stampato, senza considerare le strutture ed il know-how che hai usato per farlo...).
Comunque, che siano 18 o 100, devi riaddebitarli CON iva e concorreranno a formare il tuo reddito come un qualsiasi altro onorario.
Ritornando alla semplice marca da bollo, anche noi le riaddebitiamo CON iva (concorrendo anche al reddito) perchè è impossibile (ma soprattutto dispendioso in termini di tempi di organizzazione ed esecuzione) tenere distinti gli acquisti per uso dello studio da quelli "anticipati" per conto del cliente. In fin dei conti l'IVA è "neutra" (la incassi e poi la versi, idem per il cliente, la paga e poi la detrae) ed il ricavo viene "compensato" dal costo della marca in fase di acquisto.
 
In questo caso l'applicazione della marca da bollo da euro 1,29 non può essere considerata un'anticipazione per conto del cliente (l'obbligo di applicare la marca ricade su di voi). Se, però, volete farveli restituire dovete applicare l'IVA in fattura e imputare euro 1,29 a ricavo (come già fate).
Ciao
 
anticipazioni

anticipazioni in nome e per conto significa che il giustificativo fiscale (distinta bolli) deve essere intestata al cliente a cui fatturi la tua prestazione.
altrimenti lo devi assoggettare ad iva
nel caso dei bilanci telematici la cciia al momento del protocollo pratica rilascia la ricevuta intestata al cliente e di conseguenza la puoi addebitare in art. 15
nel caso delle visure telematiche siccome nella visura non compare il costo (3 o 5 € ) la devi assoggettare ad iva.
le ricariche telemaco le puoi imputare ad un conto patrimoniale attivio ( es: telemaco c/ricariche) a cui scali le anticipazioni in art 15 che fatturi ed imputi a costi le operazioni di visura on line.
 
Re: anticipazioni

Tutto quello che dici è più che corretto.
Se però operi in contabilità semplificata l'uso di un conto patrimoniale attivo comincia ad essere difficoltoso...
 
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