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Lavoro in Universita' UK + Studio

claudia1

Utente
Buona Domenica a tutti gli utenti del forum :s-sault:

Mi chiamo Claudia e sto attualmente terminando gli studi per un Master in Inghilterra (che equivarrebbe alla nostra laurea specialistica italiana). Sto per fare delle domande magari molto banali, perdonatemi per questo...

Ho appena vinto una posizione nella mia stessa universita' per continuare, dopo il Master, con un: GTA PhD.
Spiego meglio: per i prossimi quattro anni continuero' i miei studi con un Dottorato di Ricerca, e siccome i fondi per gli studenti non-UK qui scarseggiano, il Dipartimento mi paghera' tramite GTA.
GTA significa Graduate Teaching Assistanship, ed e' praticamente un lavoro Part-Time (7 ore settimanali) che l'universita mi permette di fare come collaboratore per finanziare il mio Dottorato.
Il mio stipendio sara' di 14200£, dei quali circa 4200£ derivanti dal lavoro, e altri 10000£ sotto forma di semplice borsa di studio.


Questo sara' il mio primo impiego lavorativo, e dovro' spostarmi ufficialmente in UK per i prossimi quattri anni.
Ho una marea di dubbi (non sono molto ferrata in questo campo).

- Dovrei ufficialmente spostare la residenza in UK?
- Questo comporta uscire dallo stato di famiglia attuale in Italia?
- Se si, mi conviene? Non mi conviene?
- Quali sono i pro e i contro?
- O avete un qualsiasi consiglio a livello fiscale?


Vi chiedo di nuovo scusa se le domande sono troppo generiche o banali, ma sono davvero i g n o r a n t e (non so perche' ma la parola viene considerata forse maleducata) in materia e vorrei fare delle scelte giuste...

Claudia:D:rolleyes:
 

gaia78

Utente
Buona Domenica a tutti gli utenti del forum :s-sault:

Mi chiamo Claudia e sto attualmente terminando gli studi per un Master in Inghilterra (che equivarrebbe alla nostra laurea specialistica italiana). Sto per fare delle domande magari molto banali, perdonatemi per questo...

Ho appena vinto una posizione nella mia stessa universita' per continuare, dopo il Master, con un: GTA PhD.
Spiego meglio: per i prossimi quattro anni continuero' i miei studi con un Dottorato di Ricerca, e siccome i fondi per gli studenti non-UK qui scarseggiano, il Dipartimento mi paghera' tramite GTA.
GTA significa Graduate Teaching Assistanship, ed e' praticamente un lavoro Part-Time (7 ore settimanali) che l'universita mi permette di fare come collaboratore per finanziare il mio Dottorato.
Il mio stipendio sara' di 14200£, dei quali circa 4200£ derivanti dal lavoro, e altri 10000£ sotto forma di semplice borsa di studio.


Questo sara' il mio primo impiego lavorativo, e dovro' spostarmi ufficialmente in UK per i prossimi quattri anni.
Ho una marea di dubbi (non sono molto ferrata in questo campo).

- Dovrei ufficialmente spostare la residenza in UK?
- Questo comporta uscire dallo stato di famiglia attuale in Italia?
- Se si, mi conviene? Non mi conviene?
- Quali sono i pro e i contro?
- O avete un qualsiasi consiglio a livello fiscale?


Vi chiedo di nuovo scusa se le domande sono troppo generiche o banali, ma sono davvero i g n o r a n t e (non so perche' ma la parola viene considerata forse maleducata) in materia e vorrei fare delle scelte giuste...

Claudia:D:rolleyes:
ciao Claudia e benvenuta:)
premesso le borse di studio in genere sono assimilati ai redditi di lavoro dipendente 50, comma 1, lett. c), del Tuir eccezion fatta per quelle esenti ma non è questo il tuo caso
Analizziamo la normativa vigente: i salari, gli
stipendi e le altre remunerazioni analoghe che un residente di uno Stato contraente riceve in corrispettivo di una attività dipendente sono imponibili soltanto in detto Stato, a meno che tale attività non venga svolta nell'altro Stato contraente. Se l'attività è quivi svolta, le remunerazioni
percepite a tal titolo sono imponibili in questo altro Stato.
2. Nonostante le disposizioni del paragrafo 1 del presente articolo, le remunerazioni che un
residente di uno Stato contraente riceve in corrispettivo di una attività dipendente svolta nell'altro
Stato contraente sono imponibili soltanto nel primo Stato se:
a) il beneficiario soggiorna nell'altro Stato per un periodo o periodi che non oltrepassano in
totale 183 giorni nel corso di un qualsiasi anno fiscale; e
b) le remunerazioni sono pagate da o a nome di un datore di lavoro che non è residente dell'altro
Stato; e
c) l'onere delle remunerazioni non è sostenuto da una stabile organizzazione o da una base fissa che il datore di lavoro ha nell'altro Stato.
Cio detto non soddisfi nessuna delle 3 condizioni
Per cui nel tuo caso ti consiglierei
-di mantenere la residenza in Italia,
-dichiarare i tuoi redditi in uk in base all'art 15 della convenzione
-contestualmente di dichiarali anche in Italia usufruendo di uno sconto di imposta=del credito di imposta per le imposte assolte all'estero ex art 165 TUIR
saluti
gaia
 
Gentilissima signora Claudia,
sappia che le sue richieste non sono affatto nè generiche e neppure banali, ma affrontano una serie di tematiche non solo fiscali.
Innanzi tutto vorrei evidenziare che la residenza fiscale di un soggetto non dovrebbe essere considerata meramente come un fatto di convenienza, bensì deve rappresentare una situazione oggettiva, alle quali le regole fiscali devono fare riferimento.
Tutto ciò premesso io partirei dal presupposto che lei rimane residente fiscale in Italia; in tale ipotesi, applicando la normativa internazionale contro le doppie imposizioni, prima di applicare l'articolo 15, sarebbe importante esaminare se ci possono essere altri aspetti più propri. Io credo si dovrebbe esaminare la portata dell'articolo 20 della Convenzione contro le doppie imposizioni stipulato dall'Italia con il Regno Unito.
L'articolo 20 non si riferisce solo agli insegnati, ma anche ai ricercatori presso le Università. Se questa fattispecie risultasse a lei applicabile (io crederei di si ma non conosco a fondo la sua situazione), i punti in evidenza dovrebbero essere questi:
- Aspetto temporale della deroga al principio di applicazione della tassazione concorrente: 2 anni.
- L'attività deve essere di ricerca così come definito dall'articolo 20 comma 2 del citato articolo.
- Io ritengo che la deroga, così come definita dal presente articolo, si possa riferire all'attività di ricerca (Euro 10.000) mentre i rimanenti 4.000 €/anno, dovrebbero rientrare nell'articolo 15. In buona sostanza, per almeno due anni nel Regno Unito dovrebbe pagare le imposte solo su 4.000 €, mentre in Italia la base imponibile dovrà essere determinata su un imponibile di 14.000 Euro, avendo comunque diritto ad un credito d'imposta, per le imposte applicate in U.K. calcolate su 4.000 €
Con i migliori saluti.
Luigi Rodella
 

gaia78

Utente
Gentilissima signora Claudia,
sappia che le sue richieste non sono affatto nè generiche e neppure banali, ma affrontano una serie di tematiche non solo fiscali.
Innanzi tutto vorrei evidenziare che la residenza fiscale di un soggetto non dovrebbe essere considerata meramente come un fatto di convenienza, bensì deve rappresentare una situazione oggettiva, alle quali le regole fiscali devono fare riferimento.
Tutto ciò premesso io partirei dal presupposto che lei rimane residente fiscale in Italia; in tale ipotesi, applicando la normativa internazionale contro le doppie imposizioni, prima di applicare l'articolo 15, sarebbe importante esaminare se ci possono essere altri aspetti più propri. Io credo si dovrebbe esaminare la portata dell'articolo 20 della Convenzione contro le doppie imposizioni stipulato dall'Italia con il Regno Unito.
L'articolo 20 non si riferisce solo agli insegnati, ma anche ai ricercatori presso le Università. Se questa fattispecie risultasse a lei applicabile (io crederei di si ma non conosco a fondo la sua situazione), i punti in evidenza dovrebbero essere questi:
- Aspetto temporale della deroga al principio di applicazione della tassazione concorrente: 2 anni.
- L'attività deve essere di ricerca così come definito dall'articolo 20 comma 2 del citato articolo.
- Io ritengo che la deroga, così come definita dal presente articolo, si possa riferire all'attività di ricerca (Euro 10.000) mentre i rimanenti 4.000 €/anno, dovrebbero rientrare nell'articolo 15. In buona sostanza, per almeno due anni nel Regno Unito dovrebbe pagare le imposte solo su 4.000 €, mentre in Italia la base imponibile dovrà essere determinata su un imponibile di 14.000 Euro, avendo comunque diritto ad un credito d'imposta, per le imposte applicate in U.K. calcolate su 4.000 €
Con i migliori saluti.
Luigi Rodella
grazie luigi!!!
quindi art 15 e art 20 letti in combinazione!!!
gentilissimo
gaia
 

claudia1

Utente
Buon pomeriggio e grazie a tutti voi per le risposte :)

Il mio "guadagno" sara' composto da:
- ca. 4200 £ (da lavoro GTA, Part Time 0.2, 7 ore settimanali)
- ca. 10000 £ da loro definiti "Maintenance grant" (praticamente una borsa di studio per sostenermi)

Se non ho capito male l'unica parte tassabile e' la prima MA non superando la minima soglia di tassazione (che forse qui in UK e' intorno agli 11-13k £) non risulta tassabile. Questo almeno secondo le regolamentazioni UK.

Googolando qua e la, ho trovato scritto che chiunque lavori e viva principalmente in uno stato estero per piu' di 12 mesi ha il diritto/dovere di iscriversi all'AIRE (Associazione Italiani Residenti all'Estero) e che questo dovrebbe valere come uno spostamento della residenza fiscale in UK.

Pensate che questo sia valido nel mio caso?
 

gaia78

Utente
Buon pomeriggio e grazie a tutti voi per le risposte :)

Il mio "guadagno" sara' composto da:
- ca. 4200 £ (da lavoro GTA, Part Time 0.2, 7 ore settimanali)
- ca. 10000 £ da loro definiti "Maintenance grant" (praticamente una borsa di studio per sostenermi)

Se non ho capito male l'unica parte tassabile e' la prima MA non superando la minima soglia di tassazione (che forse qui in UK e' intorno agli 11-13k £) non risulta tassabile. Questo almeno secondo le regolamentazioni UK.

Googolando qua e la, ho trovato scritto che chiunque lavori e viva principalmente in uno stato estero per piu' di 12 mesi ha il diritto/dovere di iscriversi all'AIRE (Associazione Italiani Residenti all'Estero) e che questo dovrebbe valere come uno spostamento della residenza fiscale in UK.

Pensate che questo sia valido nel mio caso?
Cara Claudia,
per come la penso io
dopo i fatidici 4 anni non sai quale sarà la tua sorte..se il contratto ti sarà rinnovato/convalidato o meno
quindi , allo stato dell'arte
io manterrei la residenza in Italia
C'é da dire , ad abundantiam, che se anche ti iscrivessi all'Aire, cmq manterresti il centro dei tuoi interessi morali e affettivi in Italia( la tua famiglia ecc che a quanto mi pare di capire non si trasferirebbero con te.
Quindi saresti cmq soggetta alla doppia tassazione usufruendo dello conto di imposta ex art 165 tuir
saluti
gaia
 
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