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Iva pagata lo stesso giorno della notifica della sanzione

Buongiorno, avrei una domanda da porvi con riferimento a quanto in oggetto.

Mi sono trovato in ritardo con il versamento del terzo trimestre IVA 2018 e ho pertanto frazionato il pagamento in due parti, mediante ravvedimento operoso.

La prima rata è stata pagata il mese scorso.

La seconda rata è stata pagata oggi.

Nella stessa giornata odierna tuttavia ho ricevuto un avviso da parte dell'AE che mi richiedeva il pagamento dell'intera IVA non versata, oltre ad una sanzione del 10% sull'importo non versato.

Ora, con riferimento alla prima rata che era stata pagata abbondantemente prima del loro avviso e irrogazione di sanzione, dovrei poter dare atto dell'avvenuto pagamento e chiedere l'annullamento della sanzione (ovverosia il 10% sull'importo della rata pagata prima della notifica dell'avviso).

Con riferimento alla seconda rata mi chiedevo se il fatto di averla pagata lo stesso giorno della notifica dell'avviso mi possa "salvare" dalla sanzione (così come per la prima rata) oppure se la sanzione notificata lo stesso giorno del pagamento non possa essere oggetto di revisione.

Spero di essere stato chiaro, grazie per il vostro parere!
 

Rocco

Utente
In effetti è una situazione particolare questa qui.
Presenta un'istanza di annullamento dell'avviso bonario in autotutela rappresentando che in realtà il pagamento è stato effettuato tramite ravvedimento descrivendo nel dettaglio la sequenza dei pagamenti effettuati (corredati dalla relativa documentazione, che allegherai all'istanza) e facendo presente che il ravvedimento a saldo del dovuto è stato effettuato nello stesso giorno in cui ti è pervenuto l'avviso bonario.
In tal modo l'ufficio se non vorrà annullarti l'avviso dovrà motivarti in qualche il perché e sulla base di questo deciderai il da farsi.
Saluti.
 
In effetti è una situazione particolare questa qui.
Presenta un'istanza di annullamento dell'avviso bonario in autotutela rappresentando che in realtà il pagamento è stato effettuato tramite ravvedimento descrivendo nel dettaglio la sequenza dei pagamenti effettuati (corredati dalla relativa documentazione, che allegherai all'istanza) e facendo presente che il ravvedimento a saldo del dovuto è stato effettuato nello stesso giorno in cui ti è pervenuto l'avviso bonario.
In tal modo l'ufficio se non vorrà annullarti l'avviso dovrà motivarti in qualche il perché e sulla base di questo deciderai il da farsi.
Saluti.
Grazie mille per il riscontro Rocco, avrei bisogno di un ulteriore chiarimento.

Quando ho fatto il ravvedimento operoso ho chiesto al mio commercialista: "vorrei evitare che in caso di controllo da parte dell'AE mi debba trovare a pagare una sanzione".

La sua risposta è stata: "facciamo una rateizzazione così ti metti al sicuro".

Ciò che mi ha fatto avere è un ravvedimento operoso.

Ora, solo a seguito dell'irrogazione della sanzione, mi spiega che "ci eravamo intesi male" perché per essere al riparo da sanzioni avrei dovuto fare una rateizzazione, mentre lui mi ha fatto un semplice ravvedimento operoso, che non mi risparmia dalla sanzioni per le rate non ancora pagate al momento del controllo e irrogazione della sanzione da parte della AE.

Purtroppo tutto questo mi è risultato chiaro solo adesso.

Potete confermarmi che ho inteso correttamente e che il mio commercialista non mi ha messo al riparo da un ben niente facendo fare un semplice ravvedimento operoso al posto di una rateizzazione?

Grazie!
 

Rocco

Utente
Per sanare l'omesso versamento iva periodico (il 3° trim. 2018 nel tuo caso) è possibile effettuare solo il ravvedimento operoso e non una rateazione. Semmai è possibile (anche) effettuare un ravvedimento "in più fasi" (facendo attenzione ai calcoli), ma pur sempre di ravvedimento si tratta.
Secondo me l'informativa al cliente doveva essere precisa e il da farsi chiaramente percepito dal cliente.
Saluti.
 
Per sanare l'omesso versamento iva periodico (il 3° trim. 2018 nel tuo caso) è possibile effettuare solo il ravvedimento operoso e non una rateazione. Semmai è possibile (anche) effettuare un ravvedimento "in più fasi" (facendo attenzione ai calcoli), ma pur sempre di ravvedimento si tratta.
Secondo me l'informativa al cliente doveva essere precisa e il da farsi chiaramente percepito dal cliente.
Saluti.
Buongiorno Rocco,
grazie per il chiarimento.

Questo giustificherebbe (almeno parzialmente) l'operato (ma non il difetto di comunicazione) del mio consulente, il quale avrebbe dovuto (se ho inteso bene) semplicemente specificare che non esiste un modo per "spalmare" il pagamento del terzo trimestre con la certezza di evitare sanzioni, nemmeno mediante ravvedimento operoso.

Dunque nel caso di specie, se ho capito bene (chiedo cortese conferma), volendo pagare a rate, l'unica strada percorribile era quella del ravvedimento operoso ed è esclusa la rateizzazione.

Tuttavia il ravvedimento operoso, pur consentendo al contribuente di dilazionare (in via del tutto autonoma) il pagamento, non lo risparmia dalle sanzioni eventualmente irrogate dall'agenzia dell'entrate, nel caso quest'ultima effettui dei controlli (anche in costanza di pagamento del ravvedimento).

Sempre se ho intese bene, le sanzioni vanno applicate SOLO sulla parte di IVA non ancora versata al momento dell'irrogazione (o della notifica??) della sanzione, restando esente da sanzione la parte di IVA versata prima dell'irrogazione (o notifica?) della sanzione (pur se versata con ravvedimento e dunque in ritardo rispetto alla scadenza ordinaria).

Grazie ancora per gli utilissimi chiarimenti!

EDIT: Aggiungo, nella comunicazione che ho ricevuto, la AE mi ha avvisato anche del fatto che nel mese di Gennaio mi era stata inviata una comunicazione (sul cassetto fiscale) con la quale mi avevano invitato a fornire chiarimenti o eventualmente a versare il dovuto mediante ravvedimento operoso.

Purtroppo nemmeno di questa comunicazione il commercialista mi aveva detto nulla (ha lui l'accesso al mio cassetto fiscale)...altrimenti mi sarei mosso diversamente.
 
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