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Iperammortamento 270%: effetti sull'imponibile Irpef

Buongiorno a tutti, vorrei una delucidazione perché recentemente un consulente (forse impreciso) mi ha fatto sorgere un dubbio.

Possiedo una sas, e nel 2019 è stato acquistato un macchinario del valore di 150.000 € +iva. Tale macchinario, è consono, grazie alla tecnologia 4.0, per accedere all'iperammortamento del 270% (esistono già certificazioni e perizie in tal senso).

Il mio commercialista mi aveva spiegato che cosiderando un coefficiente di ammortamento del 20% per ammortizzare il bene in 5 anni, la quota da mandare in deduzione per ridurre l'imponibile passa da 30.000 (ammortamento standard al 100%) a 81.000k (iperammortamento 270%).

Io quindi capisco che se per 5 anni consecutivi avessi un utile di 100.000 €, tale utile verrebbe ridotto a 19.000 € (100.000-81.000), e quindi 19.000 euro diventerebbe la base imponibile su cui calcolare le tasse.
E' corretto questo ragionamento?

Recentemente un consulente esterno mi ha detto che non è affatto così, e solo una piccola quota (35%)va in ammortamento, e non l'intero valore storico del bene.

Inoltre sempre il mio commercialista mi dice che se un anno l'utile dovesse essere di 70.000 €, e la quota di iperammortamento fosse sempre 81k, gli 11k di differenza andrebbero persi, mentre il consulente mi dice che un caso simile è impossibile perché manderebbe in perdita l'azienda, e in ogni caso gli 11.000€ creerebbero un credito di imposta per l'anno successivo.

Io sinceramente ho la sensazione che il commercialista dica il vero, e il consulente si sbagli, ma vorrei un ulteriore confronto in merito, anche perché la decisione sull'investimento fatto, era in gran parte legato al vantaggio fiscale dell'iperammortamento.

Un'altra cosa che mi piacerebbe capire è se si può utilizzare un coefficiente di ammortamento diverso da 20%, e se sarebbe opportuno spalmarlo su più anni per non correre il rischio di perdere utilità fiscale
Grazie
Francesco
 

Rocco

Utente
Nel caso descritto, a seguito della fruizione dell'iperammortamento, la s.a.s. fruirà di maggiori costi da portare in deduzione pari a € 51.000/anno.
Ad es. se nel 2019 i ricavi conseguiti fossero di € 200.000 e i costi fossero di € 80.000 il reddito da tassare (ai fini IRPEF in capo ai soci) sarebbe di € 120.000. Per effetto della fruizione dell'iperammortamento, i costi fiscalmente ammessi sarebbero € 131.000 (80.000+51.000) e dunque il reddito da tassare scenderebbe a € 69.000.
Qualora, al contrario, i costi fiscalmente ammessi (compreso la quota di iperammortamento) fossero superiori ai ricavi conseguiti, si produrrebbe una perdita, anche questa da attribuire ai soci.
Il beneficio fiscale va calcolato sull'intero costo storico e non su una parte di esso, contrariamente a quanto Le è stato riferito.
Infine non è possibile "modulare" le quote di ammortamento fiscalmente deducibili in quanto gli ammortamenti sono "rigidi", vale a dire vanno applicati i coefficienti previsti dal DM del 1988 e a questi non si può derogare.
Saluti.
 
Buongiorno grazie mille per la risposta velocissima.

Giusto una delucidazione: lei parla di € 51.000 di beneficio fiscale, che corrisponde al 170% dell‘Iperammortamento, questo perché gli € 30.000, che rappresentano la quota di ammortamento standard, è già inserita negli € 80.000
di costi citati nell esempio?

Inoltre, quali le controindicazioni se la sas risultasse in perdita per tutti e 5 gli anni di ammortamento?

grazie infinite
Francesco
 

Rocco

Utente
Buongiorno grazie mille per la risposta velocissima.

Giusto una delucidazione: lei parla di € 51.000 di beneficio fiscale, che corrisponde al 170% dell‘Iperammortamento, questo perché gli € 30.000, che rappresentano la quota di ammortamento standard, è già inserita negli € 80.000
di costi citati nell esempio?
Esattamente. I 51.000 euro rappresentano il (maggior) costo deducibile per effetto della fruizione dell'iperammortamento (variazione in meno nel mod. UNICO SP).

Inoltre, quali le controindicazioni se la sas risultasse in perdita per tutti e 5 gli anni di ammortamento?

grazie infinite
Francesco
Se risultasse in perdita per 5 anni consecutivamente la società sarebbe considerata di comodo (cd. società in perdita sistematica) e dunque i ricavi e il reddito verrebbero calcolati sulla base di quanto previsto dall'apposita normativa, prescindendo dalla situazione economica della società. Ma qui si apre tutto un altro mondo, potrai chiedere informazioni in merito al tuo commercialista.
 
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