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Inizio dell'attività di architetto in forma autonoma.

A

Architetto Enrico

Ospite
<HTML>Sono un architetto di 28 anni iscritto all'albo dal mese di aprile 2002.
A fine maggio 2002 mi sono licenziato da una impresa dove ero stato assunto a tempo indeterminato part - time.
Adesso collaboro con un'altra impresa di costruzione ma questa volta percepisco un compenso come lavoratore autonomo.
Essendo iscritto all'albo degli architetti, devo aprire assolutamente la partita I.V.A.?
Inoltre devo emettere delle fatture al mio committente oppure basta dichiarare i miei compensi sul modello unico?
Infine per un volume di entrate basso (circa 7500 € l'anno), essendo all'inizio dell'attività , sono soggetto a delle agevolazioni?
Grazie per eventuali risposte.</HTML>
 
<HTML>La partita IVA è obbligatoria devi emettere le fatture e puoi usufruire di uno dei tanti regimi agevolati dato il volume esiguo del fattuarto ti consiglio di andare all'agenzia delle entrate di competenza della tua città ti consiglieranno cosa è meglio fare, credimi la mia amica architetto ha fatto così e si è trovata benissimo.

Mariagiovanna</HTML>
 
<HTML>nel momento in cui apri una partita iva come architetto devi iscriverti alla cassa di previdenza degli ingegneri e architetti
ciò significa, in pratica, pagare i contributi inarcassa (10% del reddito netto) e caricare le fatture di un ulteriore 2% a carico del committente
a memoria mi sembra che per i primi tre anni di iscrizione sono previste delle agevolazioni pari alla riduzione ad 1/3 dei contributi dovuti
ti conviene dare un'occhiata al sito www.inarcassa.it
auguri</HTML>
 
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