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INDENNITA' DI MANCATO PREAVVISO E CUD.

A

Antonio

Ospite
Mia moglie ha un problema di questo tipo:
assunta come infermiera nella prima decade di giugno c.a. presso un'ospedale geriatrico, con regolare contratto che prevedeva un periodo di prova di sei mesi, ha deciso di dimettersi dopo tre giorni lavorativi poiché le mansioni non corrispondevano a quanto prospettato (......doveva fare da caposala e da infermiera factotum conteporaneamente!).
Premetto che in questi tre giorni lavorativi mia moglie era affincata da una collaboratrice più esperta e quindi le sue dimissioni non hanno arrecato all'ospedale danni e/o disagi di alcun tipo.
Dopo circa un mese abbiamo ricevuto dall'amministrazione dell'ospedale una raccomandata R.R. con i conteggi di una busta paga per i tre giorni lavorati (circa 220 euro) ma non erogati a causa di un'indennità di mancato preavviso pari ad una mensilità + 1/12 di tredicesima che comportano per mia moglie un saldo negativo di circa 1400 euro da versare all'ospedale in fase di consegna del CUD.
Non so se ridere o incazzarmi: cioé uno va a lavorare per essere pagato e poi deve pagare!!!!!!
E' legale che questa richiesta sia fatta ad un lavoratore in periodo di prova, la cui recedibilità come sappiamo é regolata dal codice civile?
 
ma nella lettera di assunzione non c'era un periodo di prova? durante il periodo di prova entrambi le parti possono recedere dal contratto senza dover effettuare il periodo di preavviso previsto dal contratto.
Tutto cio cmq sembra strano.
 
Ciao Sabrina,

Nulla di strano é tutto vero.
Nella lettera di assunzione é previsto un periodo di prova di sei mesi ma alla fine della frase si citano in maniera sibillina due articoli presenti nel loro CCNL art. 14 bis del 06-07-95 ed art. 20 integrativo del 14-09-00, che non conosciamo poiché non ci hanno dato copia di questo CCNL.
Ipotizzo che loro si attacchino ad uno di questi due articoli per far valere la richiesta di un'indennità di mancato preavviso.
Questa mattina ho parlato con la loro responsabile amministrativa (finalmente rientrata da lunghe ferie) che mi ha riferito che l'ospedale é una fondazione ONLUS soggetta a contratti speciali; si é rifiutata di darmi ogni riferimento contrattuale perché a suo dire sono stato troppo arrogante nel recapitargli una raccomandata dove chiedevo spiegazioni.
In più mi ha detto che se non avessi inviato la raccomandata tutto si sarebbe risolto nel silenzio (.....ovvero a mia moglie non avrebbero pagato nulla dei tre giorni lavorati ma in compenso non avrebbero chiesto l'indennità di mancato preavviso)invece adesso mandando avanti la pratica con l'emissione del CUD dovrò pagare circa i 1400 euro di differenza.
Mi ha pure fatto uscire dal suo ufficio dicendo di rivolgermi ad un legale tanto loro il legale a disposizione lo hanno (...a spese di noi contribuenti pero!)
Trovo questa situazione veramente assurda.
Ringrazio chiuque mi sappia consigliare.
 
Scusa Antonio, vorrei solo chiederti se hai già provato a fare una ricerca in internet di questo contratto. Ti consiglierei il sito www.ccnl.it. Buona fortuna!
 
Ciao Cristina,

Da una prima ricerca che ho fatto su internet, anche fra i CCNL riguardanti le ONLUS, vedo che sul periodo di prova é un copia-incolla del fatto che esiste libera recedibilità da entrambe le parti contraenti senza alcun preavviso e motivazione, proverò a cercare ancora, ma è un vero mistero: possibile mai che questo ospedale abbia un contratto unico in Italia.
Ieri la responsabile dell’amministrazione dell’ospedale (di cui non faccio nome), in tono piuttosto sfidante, mi ha detto: “….anche se mi avete scritto che sua moglie era in periodo di prova…...noi abbiamo un contratto speciale perché siamo una ONLUS, se lo vada a cercare su internet perché io non sono obbligata a darle il riferimento, se lei non avesse avuto l’arroganza di scrivermi una raccomandata avrei potuto anche darglielo, e poi cosa vuol dire che sua moglie non ha arrecato disagi all’ospedale solo perché era in co-presenza (cioè in affiancamento ad un infermiere di ruolo), ma lo sa che se un’infermiere sbaglia a fare un’iniezione ad un malato ci vado di mezzo anch’io? Poi ha aggiunto: “oramai mi spiace io ho mandato avanti la pratica di emissione della busta paga con il CUD e sua moglie risulta a debito……” a questo punto in tono molto seccato gli ho detto “guardi che questa cosa che lei sta facendo si chiama truffa….e va gestita come tale….” Lei ha replicato dicendo: “…ma come si permette, il nostro ospedale è una struttura prestigiosa, vada fuori dal mio ufficio e se vuole far valere le sue ragioni cominci a tirare fuori i soldi per il suo legale, io il legale per queste faccende c’è l’ho già” al cho gli ho risposto: “…..già lei ha un legale a spese dei contribuenti!!!” e me ne sono andato.
Non capisco se questa persona stia bleffando oppure abbia davvero un cavillo contrattuale a suo favore, è stata troppo sicura di sé per rischiare di perdere in partenza scontrandosi su uno dei diritti forse più tutelati del lavoratore; quello che vorrei capire è se questo ospedale reclamando quest’indennità, può attivare, in seguito (cioè il prossimo anno alla consegna del CUD) una procedura di riscossione coattiva ai nostri danni, in tal caso sarei costretto a fare un ricorso legale, anche se sto pensando di denunciarla subito alla guardia di finanza per truffa con l’aggravante di abuso in atti d’ufficio.
 
...un ultima cosa, per Cristina.

Ho visto il sito internet che mi hai segnalato www.ccnl.it ma non é possibile accedere liberamente ai vari documenti.

Saluti, Antonio
 
Ciao Antonio, scusami ma ho letto ora. Hai fatto l'iscrizione? è gratuita, non preoccuparti. Oppure prova al sito www.cnel.it è una raccolta dei vari contratti collettivi. Ho pensato di cercartelo, ma onestamente non ho capito a quale contratto fanno riferimento. Ciao Cri
 
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